C’è stato un ricercatore, che ha affermato di essere
penetrato per 37 anni nella visione magica di una civiltà perduta, prima come
apprendista e poi come sciamano, si chiama Carlos Castaneda ed è uno degli
scrittori più famosi del mondo.
Castaneda arriva dunque nel deserto messicano per studiare
il peyote. Gli viene indicato come esperto un vecchio indio Yaqui, di nome DON
JUAN MATUS...
Castaneda attraversa una crisi esistenziale. L’indio gli
chiede: “Cosa sai della conoscenza?”, lui risponde che ha una laurea
universitaria, ma l’indio non parla dei titoli accademici, parla della
conoscenza diretta del mondo.
“Sai qualcosa del mondo attorno a te? Senti mai il mondo
attorno a te? Devi sentire tutto altrimenti il mondo perde il suo senso”.
I due uomini sono molto diversi ma forse lo stregone vede
qualcosa nell’aura di Castaneda che gli fa capire che può prenderlo come
allievo. Dunque da studioso esterno Castaneda diventa un apprendista
stregone. Lo sciamano è un viaggiatore interdimensionale, un essere di
energia straordinaria che riesce a entrare in questi altri mondi e a contattare
le forze aliene che li abitano, è un intermediario tra dimensioni...
Dapprima lo stregone gli provoca rapide modificazioni di
coscienza con tre piante psicotrope, peyote, herba del diablo e psylocybe, un
fungo allucinogeno, poi gli insegna tecniche più elaborate per destrutturare la
mente e posizionarla su una nuova percezione di realtà.
Il mescal (peyote) lo guida a incontrare certi
poteri, il mescal è un maestro che sconnette la coscienza dalla parte corporea,
ma quello che Castaneda percepisce è così assurdo che non ha categorie per
capirlo e deve trovare ‘nuove unità di significato’.
Le piante psicotrope gli mostrano in modo rapido che c’è non
una sola realtà ma tante.
I suoi tredici libri vanno letti in ordine, Noi non
riceviamo la percezione oggettiva del mondo, ma costruiamo un mondo per
induzione sociale e culturale. L’albero che vediamo non è l’albero come è ma
una interpretazione mentale strutturante, una interpretazione storica e
personale, e l’intero mondo è un repertorio infinito di interpretazioni.
Non c’è nulla di oggettivo in quello che percepiamo. La
realtà è il frutto di una programmazione mentale. Se cambia il programma,
cambia la percezione della realtà..
“La magia è uno stato di consapevolezza intensa. E’
l’abilità di concepire qualcosa che sfugge alla percezione ordinaria…Non c’è
bisogno che venga nessuno a insegnarci la magia. Occorre solo che un maestro ci
convinca dell’incalcolabile potere che abbiamo sulla punta delle dita.”
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