martedì 29 settembre 2015

I 6 segni delle tue vite passate


HAI GIÀ CAMMINATO 
PRIMA SU QUESTA TERRA ? 
6 SEGNI DI REINCARNAZIONE

A noi può sembrare di essere entrati in questo mondo fisico solamente per la prima volta, ma nel profondo, noi ospitiamo forse ricordi e dolori tratti dai tempi della vita precedente ?

Il concetto di reincarnazione esiste da oltre 3000 anni e può essere riconducibile ad entrambe le filosofie occidentali ed orientali.
La teoria è che l’anima tornerà o si reincarnerà in numerosi corpi fisici, in numerose dimensioni fisiche, al fine di ottenere una certa comprensione o raggiungere un certo livello di coscienza. Questo risale alla teoria dell’ energia di Einstein – non può essere creata o distrutta, essa si limita semplicemente a spostarsi in un’altra forma . Se l’energia della nostra anima non può essere creata o distrutta allora la reincarnazione potrebbe avere un senso. 

Forse l’energia del nostro essere si sposta semplicemente in un’altra forma fisica dopo la morte …? Vi sentite come una vecchia anima? Sentite che avete camminato su questa terra molte volte precedentemente ? Ecco 6 segnali comuni associati alla reincarnazione e alle vite passate:

1.) DÉJÀ VU

La maggior parte di noi ha sperimentato Déjà Vu ad un certo punto della propria esistenza . Mentre molti scienziati e psicologi credono che ci sia una spiegazione neurologica per questo, alcuni non sono convinti e credono che i déjà vu siano un segno proveniente da una vita passata.

Quando voi provate un senso di familiarità, sia che si tratti di una persona o di un luogo particolare,voi state di sperimentando alcuni ricordi nel profondo del vostro subconscio che derivano forse da una vita passata.

Dr. Brian Weiss, uno dei più noti guaritori della regressione di vita passata, ha affermato che numerosi pazienti hanno sentito emozioni inspiegabili mentre visitavano alcuni paesi o vedevano certe persone. Non solo provano una sensazione di “essere stati lì prima” , essi si sentono anche molto familiari con l’ambiente circostante. Più spesso che no, Weiss è stato in grado di risalire alle loro vite passate utilizzando l’ ipnoterapia e ha trovato qualche collegamento al loro senso di déjà vu.

2.) SOGNI O INCUBI RICORRENTI

Anche i sogni ricorrenti o gli incubi sono stati comunemente collegati a vite passate, soprattutto se i sogni sono vividi.
I sogni possono essere simbolici, quindi è probabile che essi non rappresentino pienamente una vita passata, ma forse siano titolari di indizi o messaggi per voi da interpretare.

Un esempio di questo sarebbe una donna che continuava a sognare di trovare ossa nel suo armadio. Nel momento in cui lei vedeva le ossa , lei avrebbe provato un senso di colpa e tristezza. Continuava ad avere questo sogno in continuazione fino a quando lei decise di fare una regressione della vita passata. Attraverso la regressione , scoprì che lei aveva fatto annegare il suo bambino nella vasca da bagno e il suo sogno delle ossa era una manifestazione della sua colpa e del dolore dalla sua esperienza di vita passata.

3.) TALENTO NATURALE 

I bambini o anche gli adulti che sembrano avere doti sorprendenti senza neppure impararle o studiarle possono anche essere un indizio di una vita passata.

Alcuni bambini sono stati persino in grado di parlare altre lingue correntemente, senza mai essere stati esposti ad esse. Mentre alcuni talenti possono essere genetici e “gestiti in famiglia”, ci sono stati casi di persone che mostravano straordinari talenti che non sono stati collegabili alla loro vita attuale in alcun modo.
Questo può anche manifestarsi come l’ avere un forte interesse per determinati argomenti o affinità o disgusto per alcuni periodi della storia.

4.) FOBIE

La maggior parte delle fobie sembrano essere del tutto irrazionali, ma forse hanno un senso quando si relazionano di nuovo ad una vita passata?
Che si tratti di una paura dei ragni, altezze o piccoli spazi, le fobie sono costruite nella psiche umana come parte del nostro istinto di sopravvivenza. Ma come si spiega una paura di qualcosa che mai realmente in realtà ci ha minacciati?

I terapeuti della regressione della vita passata sono spesso in grado di riportare le fobie indietro a certi eventi nelle vite passate. Ad esempio, se aveste paura dell’ acqua , potrebbe essere che in una vita passata siete stati annegati .

5.) VOGLIE 

Molti credono che le voglie siano la prova della reincarnazione.
C’è una storia particolare di un ragazzo che fu in grado di raccontare i ricordi di un uomo particolare. I genitori decisero di ricercare l’uomo di cui il loro bambino parlava e scoprirono che era stato colpito al petto numerose volte . Quando guardarono loro figlio, notarono che aveva voglie sul petto nella stessa identica configurazione come quelle dell’uomo che era stato sparato.
Si crede comunemente che voglie appaiono come un promemoria per guarire e liberare certe emozioni di vita passata o traumi. Molti trovano anche che le loro voglie cambiamento di colore o di forma a seconda dei loro pensieri ed emozioni.

6.) ANIME GEMELLE 

Molti di noi sentono certe connessioni con persone nella nostra vita e questo potrebbe essere la prova di aver incontrato e conosciuto l’altro in vite passate.


Edgar Cayce, il famoso mistico americano ha dichiarato che le anime amano viaggiare in gruppo e questi gruppi sono conosciuti come anime gemelle o famiglie di anima. Cayce riteneva che ogni gruppo imparava insieme alle loro anime Karmiche o lezioni . Egli affermava che, mentre i rapporti possono cambiare di vita in vita, le anime sono sempre le stesse. Ciò significa che vostra nonna in una vita può ritornare come vostra migliore amica in un’altra vita, e così via.

Questa teoria può sostenere il perché sentiamo determinati legami e le connessioni con la gente quasi istantaneamente.
Capire le vostre vite passate a volte può contribuire a portare chiarezza e comprensione alla vostra vita attuale, soprattutto se si sente una certa trazione o la memoria di qualcosa che non si può davvero spiegare.

Rilasciare i dolori di vite passate e le abitudini può anche portare guarigione e può aiutare a scacciare le fobie, i dolori e i modelli negativi nella vostra vita.

Al fine di sfruttare le vostre vite passate, provate l’ipnosi o rivolgetevi ad un terapeuta di regressione di vita del passato. In alternativa potete provare questa meditazione a casa:
Ritiratevi in un luogo confortevole e buio dove non potete assolutamente essere disturbati. Spegnete tutti i sistemi elettronici e i telefoni cellulari. Se volete ,potete avere un po ‘di luce, e musica rilassante di sottofondo.

Sedetevi o sdraiatevi in una posizione comoda e chiudete gli occhi. Cominciate a inspirare ed espirare profondamente per rilassarsi e calmare la mente. Quando inspirate, immaginate una bella luce bianca che circonda il vostro corpo. Questa luce bianca sta per aiutare a proteggere e curare il vostro viaggio. 

Durante l’espirazione, immaginate di rilasciare tutti i vostri negativi modelli di pensiero, le aspettative e dubbi . Continuate a fare questo fino a quando potete sentire la vostra luce bianca che irradia e la vostra mente è libera da dubbi o pensieri ripetitivi.

Poi, nell’ occhio delle vostre menti, immaginate una scala di fronte a voi. Come rendete il vostro cammino verso la cima della scalinata che sta per trovarsi faccia a faccia con la vita passata che è più rilevante per voi in questo particolare momento della vostra vita. Usate la vostra intuizione per determinare quanti passi bisogna salire. Nel momento in cui salite ogni scalino , contateli e immaginate di andare sempre più in profondità ad ogni passo.
Quando raggiungete la cima della scala, notate la porta in cima. Com’ è dettagliata ,vero? Di che epoca è ? Quando siete pronti, aprite la porta.

Provate a permettere alla vostra mente di esplorare e vagare senza giudizi e aspettative. Accettate ciò che vedete in cima alla scala e cercate di rilassarvi nel processo.

Quando avrete finito di esplorare la vostra vita passata, chiudete la stessa porta da cui siete entrati e poi scendete di nuovo giù per la scala. Ad ogni passo, cercate di tornare al momento sempre più al presente . Nella parte inferiore della scala, aprite i vostri occhi.

Fonte: http://www.corsipiu.it/hai-gia-camminato-prima-su-questa-terra-6-segni-di-reincarnazione/

Come mai l’amore si trasforma in attaccamento?


Come mai l’amore si trasforma in attaccamento?

La prima cosa da capire è che, se l’amore si trasforma in attaccamento, era solo un’illusione: stavi ingannando te stesso e pensavi fosse amore. In realtà, avevi bisogno dell’attaccamento e, se vai ancora più in profondità, scoprirai che avevi anche bisogno di diventare uno schiavo.

La libertà provoca una paura sottile: tutti vorrebbero essere degli schiavi. Tutti, naturalmente, parlano di libertà, ma nessuno ha il coraggio di essere davvero libero; infatti, quando sei davvero libero sei solo. Puoi essere libero unicamente se hai il coraggio di essere solo. Ma nessuno ha il coraggio sufficiente per essere solo. Hai bisogno di qualcuno. 

Perché? Tu hai paura della solitudine, ti annoi di te stesso. In realtà, quando sei solo, nulla sembra avere un significato. Se c’è qualcun altro, hai qualcosa da fare e crei significati artificiali intorno a te.



Poiché non sei in grado di vivere per te stesso, cominci a vivere per qualcun altro

Ma anche a lui accade la stessa cosa: poiché non sa vivere da solo, cerca qualcuno. Due persone, spaventate dalla propria solitudine, si mettono insieme e cominciano una recita: la recita dell’amore. 

Ma in profondità stanno cercando l’attaccamento, il vincolo, la schiavitù.

Qualunque cosa desideri, prima o poi accade. Questa è una delle più grandi disgrazie del mondo: tutto ciò che desideri accade, 
prima o poi l’otterrai.

Se l’amore fosse autentico, non si trasformerebbe mai in attaccamento. Nel momento in cui dici alla persona che ami: ‘ama solo me’, hai cominciato a possedere. 
E quando possiedi qualcuno, lo hai insultato profondamente, perché lo hai trasformato in un oggetto.

Se ti possiedo, non sei più una persona, ma solo un altro pezzo del mio mobilio… una cosa. È l’accordo secondo il quale adesso nessun altro potrà utilizzarti. Entrambi i partner si sentono schiavi e prigionieri. Io ti rendo schiavo, e in compenso tu rendi schiavo me.
A quel punto comincia lo scontro: 

Io voglio essere una persona libera, 
ma desidero anche possederti; 
tu vuoi conservare la tua libertà, 
ma anche possedermi: ecco lo scontro.

L’attaccamento è una delle cose più brutte. E dicendo ‘brutte’ non intendo solo dal punto di vista religioso, ma anche estetico. 
Quando ti attacchi a qualcuno, hai perso la tua solitudine, hai perso tutto. Per il semplice piacere di sentirti necessario e vicino a qualcuno, hai perso ogni cosa. Hai perso te stesso.

Il punto è che cerchi di essere indipendente e fai dell’altro una tua proprietà… ma quest’ultimo sta facendo la stessa cosa.
Per cui, se non vuoi essere posseduto, non possedere. Da qualche parte Gesù ha affermato: ‘Non giudichiate, affinché non siate giudicati’. È la stessa cosa: "non possedete, affinchè non siate posseduti."


"Non tramutare qualcuno in uno schiavo, 

altrimenti diventerai uno schiavo tu stesso”.

Maestro Osho

giovedì 24 settembre 2015

La caccia alle streghe: Un milione di donne torturate e uccise dalla Chiesa Cattolica



IL SANTO TERRORISMO DELLA CHIESA

Fra il 1227 ed il 1235 fu instaurata l'Inquisizione contro le "streghe" e contro gli "eretici" con una serie di decreti papali

Nel 1252 Papa Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura per estorcere "confessioni" di stregoneria da parte delle donne sospettate. Questo papa criminale alla sua morte fu sepolto nel Duomo di Napoli.

Successivamente, Alessandro IV diede all'Inquisizione ogni potere di torturare ed uccidere, in caso di stregoneria coinvolgente l'eresia.

5 Dicembre 1484: Papa Innocenzo VIII emette la bolla “Summis desiderantes affectibus” sulle streghe, che ordinava di inquisire sistematicamente, per scoprire torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa.


LA SCELTA TRA LA MORTE E LA MORTE

Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura.


Se “confessavano" erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece "non confessavano" erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. 
Non sfuggiva nessuno.

Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. 




Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega ... in ogni caso moriva!

In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, l'80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.

La famiglia intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti per bruciarne le ossa.

Il Malleus Maleficorum stabiliva che la strega accusata doveva essere "spesso e frequentemente esposta alle torture". Le cacce alle streghe erano campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato.

Questo regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini.


LA STRATEGIA DEL TERRORISMO 
IERI COME OGGI !

A cosa serviva il terrore? A dominare e sfruttare le popolazioni, sottomettere i ribelli, imporre una religione non voluta dal popolo e arricchire i dignitari (le autorità religiose) e i loro complici (gli inquisitori). Questi ultimi godevano di privilegi particolari ed erano al di sopra della legge.

Perché le donne costituivano il bersaglio preferito? 
Perché si voleva eliminare il principio femminile
Il ruolo naturale di guide da esse esercitato nella comunità minacciava il potere delle autorità (principio maschile). 

Le donne si occupavano della salute, avevano grandissima conoscenza delle erbe medicinali (gli uomini imparavano da loro) e trasmettevano le tradizioni; le più anziane arbitravano con saggezza le contese. Avevano un potere e una forza naturali, incarnavano la sovranità del principio femminile con i suoi valori di conservazione, protezione, aiuto reciproco, condivisione... trasmettevano forza alla popolazione.


L'OLOCAUSTO DELLE DONNE

Alcune personalità famose caddero vittime dell’Inquisizione. 
La più nota è senza dubbio Giovanna d'Arco, la pastorella che assunse il comando dell'esercito, salvò la Francia dall'invasione nemica e rimise in trono il legittimo sovrano. Fu però accusata di stregoneria ed eresia perché indossava i pantaloni e cavalcava come un uomo e fu quindi bruciata viva. Ora però è canonizzata.



Uomo o donna, chiunque usasse la testa costituiva una minaccia alla ricchezza e al potere di una minoranza di privilegiati e andava quindi eliminato.

Una donna simile veniva giudicata una strega e bruciata, dopo di che ci si impadroniva dei suoi beni. Qualunque donna non sposata dotata di un'abilità insolita o caratterizzata da un tratto particolare (per esempio i capelli rossi) rischiava l'accusa di stregoneria e quindi la morte.

Leonardo Da Vinci, ad esempio, per i suoi avveniristici studi sulla dissezione dei cadaveri fu definito “stregone e negromante” e quindi costretto ad allontanarsi da Firenze.

Questo è stato l'olocausto più grande della storia ai danni del mondo femminile, ma che essendo stato compiuto da apparati di Potere, quali in Vaticano e la Chiesa non viene ricordato ne onorato in nessun libro di storia, in nessuna trasmissione televisiva, in nessun giornale.

Fonte: http://cristianesimo.it/streghe.htm

mercoledì 23 settembre 2015

29 medici olistici avvelenati ad una conferenza



Gli investigatori stanno indagando su ciò che appare essere un avvelenamento intenzionale o forse persino un tentato omicidio, che ha colpito 29 medici olistici che hanno frequentato una recente conferenza ad Amburgo in Germania.

Nei rapporti si dice che i 29 healers [guaritori, ma forse la fonte americana intende Heilpraktiker , naturopati? ndt] sono caduti in preda ad un malore, dopo aver preso una droga anfetaminica illegale e pericolosa, nota come  2 C-E, o “Aquarust.”

Nei  primi rapporti sull’incidente , si ipotizza che 29 medici naturopati, che stavano frequentando una conferenza salutistica di omeopatia, avessero preso volontariamente la droga come parte di un esperimento.

Tuttavia dei rapporti stilati successivamente, hanno rivelato come nessuno di questi operatori avesse preso qualcosa volontariamente e che forse qualcuno poteva  essere stato avvelenato intenzionalmente e si fosse tentato di assassinarli

La fonte tedesca della notizia, la DW.com, dice che l’ ”intossicazione di massa”, avvenuta il 4 settembre , ha necessitato di 160 persone del personale di soccorso, 15 ambulanze e persino un elicottero inviato dalla cittadina di Handeloh, vicino ad Amburgo, dove  stava avvenendo la conferenza.

La piu’ parte delle vittime si trovava in cosi cattivo stato, a causa dell’avvelenamento, da non poter nemmeno parlare, e di alcuni si pensò addirittura che fossero a rischio  di vita.

I test di laboratorio stanno ancora continuando  (articolo del 16 settembre 2015 ndt), ma I risultati iniziali e le interviste con coloro che erano sufficientemente lucidi per fornire delle dichiarazioni, rivelano che i medici non avevano preso volontariamente la 2C-E, una metanfetamina prodotta sinteticamente e simile all’estasi (Ecstasy & Speed), per cio’ che riguarda gli effetti.


Tutte le vittime, dai 24 ai 56 anni, 
hanno avuto sintomi legati a problemi 
di respirazione, stati allucinatori-maniacali, accelerazioni cardiache e crampi

“Le domande sono iniziate non appena  le persone  sono state lucide e le loro dichiarazioni utilizzabili” , ha affermato un funzionario di polizia citato da DW.com.

Puo’ essere che questi 29 medici tedeschi siano stati presi di mira come i naturopati che sono stati assassinati negli Stati Uniti questa estate?

Questo terribile incidente segue una serie di morti misteriose e di possibili assassini che sono accaduti durante l’estate tra i medici naturopati in Florida, Georgia, Pennnsylvania e altrove, quindi il primo pensiero potrebbe essere che questi medici tedeschi similmente fossero obiettivo di una eliminazione da parte di entità minacciate dalle arti di guarigione naturale.

Erin Elizabeth della Health Nut News, ha fatto allusioni del genere in un suo recente pezzo dove ha parlato dell’incidente, facendo notare che le investigazioni criminali sono attualmente in corso, per arrivare alla vera causa di cio’ che è realmente avvenuto.

Forse che qualcuno o qualche gruppo 
ha deliberatamente preso di mira 
questi guaritori olistici, nel tentativo 
di assassinarli, oppure si è trattata 
di una semplice e grande coincidenza?


È importante ribadire che nessuno dei medici vittime dell’accaduto, sapeva di essere stato avvelenato, prima di finire in tali pessime condizioni di salute, cosa che suggerirebbe che nessuno di loro abbia preso volontariamente la droga.

Persino l’esperto della commissione tedesca per i narcotici, Torsten Passie, ha ammesso questo, quando ha detto ai media tedeschi:

“Deve essere stata una overdose multipla. Questo non avvalora l’idea che le persone coinvolte prendessero consapevolmente l’allucinogeno”


Forse Big Pharma 
sta cercando di uccidere la sua concorrenza?

Sembrerebbe che questi 29 nemici del cartello farmaceutico multi-miliardario fossero stati vittima  di un tentato massacro di massa, semplicemente  perchè il loro lavoro implica guarire le persone naturalmente  piuttosto che renderle schiave a vita  del complesso industriale farmaceutico e dei suoi trattamenti ad alto profitto, ma che non guariscono mai le persone.

“ Non è più un segreto che Big Pharma è (ed è stata) in guerra con la medicina alternativa”, ha aggiunto David Wolfe, un entusiasta della salute naturale.
“Il suo modus operandi è generare profitto vendendo medicine che perpetuano un ciclo  di dipendenza su dipendenza , piuttosto che liberare e rafforzare l’individuo”

fonte: http://www.naturalnews.com/051226_naturopaths_mass_poisoning_Big_Pharma.html

Tramitehttp://lastella.altervista.org/germania-29-naturopati-avvelenati-con-aquarust-ad-una-conferenza-sospetti-su-big-pharma/

traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

Gli ecovillaggi: le comunità del futuro

Gli ecovillaggi: 
le comunità del futuro

Si stanno moltiplicando a vista d’occhio e sembrano essere una valida alternativa alla concezione tradizionale di comunità: stiamo parlando degli ecovillaggi, comunità basate prevalentemente sulla sostenibilità ambientale e, secondo l’ecologo ed agronomo australiano David Holmgren, caratterizzate dall’adesione volontaria dei partecipanti, da nuclei abitativi progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale, dall’uso di energie rinnovabili e dall’autosufficienza alimentare basata su permacultura o altre forme di agricoltura biologica.


Il sistema si sta moltiplicando in tutta Europa:

 in Italia, in particolare, sta raccogliendo numerose adesioni, tanto da creare una vera e propria Rete italiana villaggi ecologici (RIVE), un’associazione costituita da comunità, ecovillaggi e progetti di comunità. 

Nata nel 1996 con lo scopo di far conoscere le esperienze comunitarie dove è possibile vivere l’utopia di una società basata sulla solidarietà, la cooperazione e l’ecologia, la RIVE è composta da esperienze differenti tra loro per orientamento filosofico e organizzazione, ma tutte comunque ispirate a un modello di vita sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico. La diversità tra i membri della RIVE è un tratto caratterizzante dell’associazione stessa, in quanto ricchezza che ispira a molteplici stili di vita uniti però dalla convinzione che la sostenibilità sia l’attitudine di un gruppo a soddisfare i propri bisogni senza ridurre, ma anzi migliorando le prospettive ambientali, presenti e delle future generazioni.
germania

Ovviamente gli ecovillaggi sono laboratori di sperimentazione sociale ed ecologica, non un modello pronto all’uso che si può riprodurre senza sforzi. C’è ancora molto da perfezionare, benché già più di quattromila persone dalla Lombardia alla Sicilia hanno scelto questa filosofia: 

l’epicentro del fenomeno è la Toscana 
per l’abbondanza di piccoli borghi 
e case coloniche abbandonate. 


Qui si può trovare il Popolo degli Elfi che ha come base le montagne di Sambuca Pistoiese: 250 persone hanno recuperato un vasto centro abitato composto da quattro piccole frazioni e da altre quattordici colonie raggiungibili solo a piedi. Le case non hanno rete elettrica, la legna è l’unico riscaldamento e metodo per cucinare e non esistono televisori, ma vantano una scuola autogestita.


A metà tra la Svizzera e Luino, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, si trova invece l’ecovillaggio Monte Venere: qui vivono in tre tutto l’anno grazie ad un accordo con il Comune che ha ceduto le case gratuitamente in cambio della sistemazione. Per arrivarci bisogna arrampicarsi lungo un sentiero di pietra. Anche in Piemonte esiste un ecovillaggio, tra Torino e Aosta: in un raggio di 15 km vivono 600 persone che hanno costruito Damanhur, una società multilingue, aperta agli scambi con il mondo e le diverse culture dei popoli. Con i simpatizzanti che vivono nei dintorni si arriva a quota mille componenti.


La filosofia comune è l’auto-sostentamento, un’autarchia new global per  sopravvivere senza sprechi vivendo di agricoltura e pastorizia a basso impatto ambientale. Quello che si guadagna ogni mese si mette insieme in una cassa comune per sostenere le spese della comunità: welfare di gruppo, si potrebbe dire, a misura di comunità ed anche di crisi.

Per conoscere le realtà esistenti in Italia, in Europa, nel resto del mondo e i progetti in corso potete consultare il sito :

http://www.aamterranuova.it/MappaEcovillaggi/


Annalisa Audino

fonte : www.ehabitat.it

lunedì 21 settembre 2015

Selvaggio a chi? Il discorso che metterà in dubbio la tua concezione di "civiltà"


Nei vostri libri di scuola si insegna ai bambini che noi Indiani eravamo assassini: chi si difende è forse un assassino? 

Uccidevamo i bianchi perché ci portavano via la terra, devastavano i nostri territori di caccia, incendiavano le nostre foreste, sterminavano i bisonti, di cui vivevamo. Quindi ci confinarono nelle riserve, poi ci portarono via anche quelle. 

Voi chiamate patrioti quei bianchi che difendono la loro terra, mentre gli Indiani che hanno fatto lo stesso li chiamate assassini
I bianchi ci chiamavano ladri: noi, che vivevamo in tende fatte di pelle d'animale e che non usavamo né serrature né chiavistelli. 
Ci chiamavano selvaggi. Ma cos'è la civilizzazione? 


Essa è contraddistinta da un'alta visione della vita e della religione, da arte e musica singolari, da un ricco patrimonio di leggende e di storie. Noi abbiamo sempre avuto tutto questo
Cantiamo canzoni in cui la natura ci parla: il mormorio dell'acqua, la voce del vento, i versi degli animali. 







Insegnate ai vostri bambini queste canzoni, affinché imparino ad amare la natura 
come noi. 

Dite loro che noi amavamo e valorizzavamo tutto quello che era bello, che non uccidevamo mai gli animali per divertimento, ma solo per sfamarci. 


Gli uomini bianchi, che uccidono gli animali per divertimento, ai nostri occhi sono assassini.

Risoluzione del "Grand Council Fire of American Indians" - Chicago 1927

Il lato oscuro del "presidente buono", Sandro Pertini


Le Verità che riaffiorano:

STORIA DI UNA DONNA INCINTA
 CONDANNATA A MORTE. 

L'ordine di fucilarla arrivò da un criminale di nome "Sandro Pertini


"Sandro Pertini, indegnamente spacciato per un eroe del nostro tempo, per un uomo degno di stima e ammirazione. I fatti dicono il contrario: fu un inetto e, per giunta, con le mani sporche di sangue."

Roberto Marzola

Sandro Pertini era considerato ignorante o, addirittura, inetto alla politica, dagli uomini del suo stesso partito: Riccardo Lombardi lo definiva come “cuor di leone e cervello di gallina”. 

Luisa Ferida, nome d'arte di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945), è stata un'attrice italiana. Fu una delle più note e capaci attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945. Aderente al fascismo e allaRepubblica Sociale Italiana, venne fucilata dai partigiani, assieme al marito, l'attore Osvaldo Valenti, perché accusata di collaborazionismocon i nazisti, principalmente per la partecipazione ai crimini di guerra e alle torture della cosiddetta "banda Koch", accusa della quale era in realtà probabilmente innocente, come fu riconosciuto nel dopoguerra 

A 31 anni, incinta (Kim, l'unico figlio avuto da Valenti, era morto poco dopo la nascita), la Ferida fu fucilata dai partigiani in via Poliziano a Milano assieme a Valenti il 30 aprile1945, dopo un sommario processo nel quale fu accusata di collaborazionismo e soprattutto di aver torturato alcuni partigiani imprigionati a Villa Triste. Non fu mai accertata in sede giudiziale una loro responsabilità rispetto alle attività della banda Koch. 
E nonostante innocenti furono condannati a morte. 



Sandro Pertini ordina di fucilare Luisa ferida, incinta, senza processo solo perché simpatizzante fascista. 

C'è da dire che Pertini, peraltro ritenuto niente più che un... utile idiota... da molti suoi stretti "compagni", "amici" e collaboratori ideologici e politici, fu una persona particolarmente limitata sul piano intellettuale, crudele, falsa ed ipocrita;..

Ma il regime massonico, sionista, rothschildiano, imposto militarmente in Italia dagli "alleati" di Rothschild fin dal 1943 ai nostri giorni, se ne è sempre servito spregiudicatamente per i suoi loschi e criminali intrighi contro il popolo italiano, usando a suo favore il proprio monopolio mediatico sulla stampa e sulla televisione in Italia per dipingerlo come un... "bravuomo",... al fine di imbonire il pubblico circa un suo preteso lato umano positivo che egli, in realtà, non aveva affatto. 

Fonte e articolo completo suhttp://ondasud.blogspot.it/2015/09/la-bella-attrice-luisa-ferida-e-suo.html

Altri articoli utili: http://nomassoneriamacerata.blogspot.it/2015/07/sandro-pertini-un-servo-rothschld.html

domenica 20 settembre 2015

Cristoforo Colombo: Un criminale spacciato per un eroe


Quello che a sQuola non ti insegnano

Articolo di : Ruggero Marino

Il Regno del Terrore di Colombo, come documentato da noti storici, fu così sanguinoso, il suo lascito così indicibilmente crudele. Perché tutt’oggi continuiamo ad onorare questo criminale? Perché a scuola e nei libri di storia viene presentato come un eroe?


STERMINI 
VOLUTAMENTE DIMENTICATI


Ma se ci pensate, l’intero concetto della scoperta dell’America è, beh, arrogante. Dopo tutto, i nativi americani scoprirono il Nord America circa 14.000 anni prima che Colombo fu nato!

Sorprendentemente, la prova del DNA suggerisce ora che i coraggiosi avventurieri Polinesiani navigarono con delle piroghe attraverso il Pacifico e si stabilirono in America del Sud molto prima dei Vichinghi. In secondo luogo, Colombo non era un’eroe. Quando mise piede sulla sabbia della spiaggia alle Bahamas il 12 Ottobre 1492, Cristoforo Colombo scoprì che le isole erano abitate da gente amichevole e pacifica che si chiamavano Lucayans, Taino e Arawak.

Scrivendo il suo diario, Colombo disse che erano un popolo affascinante, intelligente e gentile. Egli osservò che i gentili Arawak furono eccezionali nella loro ospitalità.



I NATIVI AMERICANI PACIFICI, 
SENZA PRIGIONI NE PRIGIONIERI !


”Essi si offrivano di condividere con chiunque e quando si chiedeva qualcosa non dicevano mai di no”, diceva. Gli Arawak non possedevano armi; la loro società non aveva ne prigioni, né criminali né prigionieri. Erano così di buon cuore che Colombo annotava nel suo diario che il giorno in cui la Santa Maria naufragò, gli Arawak lavorarono per ore per salvare il suo carico e il suo equipaggio.



I nativi furono così onesti che nessuna cosa sparì. Colombo fu così impressionato del duro lavoro di questi isolani gentili che confiscò immediatamente la loro terra per la Spagna e li ridusse in schiavitù per farli lavorare nelle sue brutali miniere d’oro. In soli due anni, 125.000 (la metà della popolazione), degli originali indigeni dell’isola erano morti.

Se fossi un nativo americano, vorrei segnare il 12 ottobre nel mio calendario come il giorno nero. Incredibilmente, Colombo supervisionò la vendita di ragazze native ridotte in schiavitù sessuale. Le ragazze giovani di 9 e 10 anni erano le più desiderate dagli uomini. Nel 1500 Colombo ne scrisse casualmente sul suo diario.

E disse:”Un centinaio di castellanoes sono così facilmente ottenuti per una donna come per una fattoria ed è assai universale che ci siano molti commercianti che vanno in giro in cerca di ragazze, adesso c’è la richiesta di quelle da nove a dieci anni.” Egli forzò questi pacifici nativi a lavorare nelle sue miniere d’oro fino a quando non morivano di sfinimento.


MASSACRI E VIOLENZE SENZA FINE !



Se un “Indiano” non consegnava l’intera sua quota di polvere d’oro alla scadenza data da Colombo, i soldati avrebbero tagliato le mani dell’uomo e gliele avrebbero annodate saldamente attorno al collo per divulgare il messaggio. La schiavitù era così insopportabile per questi dolci e gentili isolani che ad un certo punto 100 di loro commisero un suicidio di massa.

Nel suo secondo viaggio nel Nuovo Mondo, Colombo portò con sé cannoni e cani da attacco. Se un nativo resisteva alla schiavitù, gli si sarebbe tagliato via il naso o un orecchio. Se gli schiavi cercavano di scappare Colombo li bruciava vivi.

Altre volte mandava cani d’assalto a dar loro la caccia, e i cani strappavano via braccia e gambe dei nativi urlanti mentre essi erano ancora vivi. Se gli spagnoli si trovavano a corto di carne per nutrire i propri cani, venivano uccisi bambini Arawak e usati come cibo per cani.

Uno degli uomini di Colombo, Bartolome De Las Casas, fu così mortificato dalle brutali atrocità di Colombo contro i popoli nativi, che smise di lavorare per Colombo e diventò un sacerdote Cattolico. Egli descrisse come gli Spagnoli sotto il comando di Colombo “tagliavano le gambe dei bambini che correvano da loro, per testare l’affilatezza delle loro armi”.


STERMINI DI MASSA


In un sol giorno De Las Casas fu testimone oculare di come i soldati spagnoli smembrarono, decapitarono o violentarono 3000 persone native.”Tali disumanità e barbarie furono commesse ai miei occhi come nessun’altra età al confronto” scrisse De Las Casas. “I miei occhi hanno visto questi atti così estranei della natura umana che adesso Io tremo mentre scrivo.”

De Las Casas trascorse il resto della sua vita nel tentativo di proteggere il popolo nativo indifeso. Ma dopo un po non vi erano rimasti più nativi da proteggere. Gli esperti concordano sul fatto che prima del 1492 la popolazione dell’isola di Hispaniola probabilmente contava oltre 3 milioni di persone. Dopo 20 anni dall’arrivo degli spagnoli essa si ridusse a solo 60.000.

Nel 1516 lo storico spagnolo Peter Martyr scrisse:
…una nave senza ne bussola, ne carta o guida, ma solo seguendo la striscia degli indiani morti che erano gettati dalle navi, poteva trovare la strada dalle Bahamas a Hispaniola.



A SCUOLA VIENE CHIAMATO EROE…


In realtà Colombo fu il primo mercante di schiavi delle Americhe. Quando gli schiavi indigeni morivano essi erano rimpiazzati con schiavi neri. Il figlio di Colombo diventò il primo trafficante di schivi africani nel 1505.

Sei sorpreso e non hai mai imparato nulla di tutto ciò a scuola?

Il regno del terrore di Colombo è uno dei capitoli più oscuri della nostra storia...

Fonte: Scienza di Confine

sabato 19 settembre 2015

L'Impero del Male: Un soldato U.S.A confessa...


Estratto dal libro “IL SOAVE PROFUMO DELL’IMPERIALISMO” di Gianni Viola

La NATO non è sottomessa al diritto internazionale
Essa è il diritto internazionale. Per questo, sulle rovine e sulla distruzione di popoli, il capitalismo costruisce i propri affari.


 IL PIANO DI DOMINIO MONDIALE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA


Nel 1933 il cittadino statunitense Smedley D. Butler, dopo aver trascorso trentatrè anni e quattro mesi in servizio militare effettivo permanente in qualità di membro della più versatile e agile forza militare degli USA, il Corpo dei Marines, ricoprendo tutti i gradi della scala gerarchica, da sottotenente a maggiore generale fino a generale di divisione, ormai fuori dal lavoro, si sentì libero di parlare, ed ebbe a dire (e lo riportò nel libro “War is racket”):


“In tutto quel periodo ho trascorso la maggior parte del mio tempo a fare il superman di prima classe, tutto muscoli e niente cervello, per il Grande Business di Wall Street e per i banchieri. 
In poche parole, ho fatto il racketeer, sono stato un delinquente, un gangster ed ho operato come emissario del capitalismo.

Quando il capitalismo, nella sua pratica di rapina, oltrepassa i confini della Nazione, diventa Imperialismo, ovvero crimine internazionale, ed è lo stesso Butler che ce ne dà la conferma:

“Ripassando con lo sguardo tutto quanto feci allora, sento di poter impartire tante lezioni allo stesso Al Capone che avrebbe avuto parecchie cose da imparare da me. Il massimo che lui era riuscito a fare era stato di organizzare un racket in tre distretti cittadini. 

Noi Mariners operavamo su tre continenti.

Attualmente l’economia americana è completamente dipendente e intrecciata con il militarismo statunitense, così come ieri l’economia nazista era intrecciata con il militarismo tedesco. 
La spesa militare degli Usa è maggiore di quella di tutti gli altri paesi al mondo messi insieme. La maggior parte delle imprese dipende in un modo o nell’altro dai profitti della guerra e del militarismo: l’ottanta per cento delle commesse sono militari. Più di 250 miliardi di dollari all’anno vengono bruciati per le spese militari. Questo è l’unico settore della spesa federale che non subisce notevoli tagli. 

Lo scopo ultimo degli USA 
è il controllo dei destini del pianeta, militarmente, politicamente 
ed economicamente. 


E’ guidato da un insaziabile appetito del profitto…


Dal 1945 ad oggi gli Stati Uniti d’America direttamente o mediati dalla maschera della NATO, hanno bombardato da due a tre Paesi all’anno. Gli interventi dell’imperialismo nordamericano hanno come obiettivi i punti di resistenza alla penetrazione neoliberista presenti ancora sul nostro Pianeta. La Jugoslavia ha rappresentato (e in parte lo rappresenta ancora oggi) uno dei punti più pericolosi per la realizzazione del dominio globale (la cosiddetta globalizzazione!) del Mondo. 

In quest’area gli Stati Uniti hanno puntato all’utilizzo dell’elemento nazionalista ora semplicemente nazionalista (Croazia) ora anche religioso, in questo caso, musulmano (Bosnia, Kosovo), esasperando i conflitti etnici e teorizzando una situazione favorevole al loro intervento.


Un rapporto segreto della Cia del 1990, reso pubblico il giorno della festa nazionale della Jugoslavia, il 29 novembre, quasi come un macabro segnale del tipo “vi spaccheremo”, prevedeva che entro diciotto mesi, sarebbe avvenuto uno smembramento della Jugoslavia, con esplosioni di violenze che — affermava il documento — hanno “molte probabilità” di trasformarsi in guerra civile. 

Sempre secondo la Cia “l’esperimento jugoslavo è fallito e il Paese sarà smembrato” e aggiungeva che tutto ciò “sarà molto probabilmente accompagnato da esplosioni di violenza etnica e disordini che potrebbero portare ad una guerra civile”. Il rapporto giungeva a definire con precisione che il presidente Slobodan Milosevic era da ritenere come “il principale istigatore” dei predetti conflitti jugoslavi.

Questo rapporto “segreto” della Cia faceva seguito all’approvazione delle legge 101-513 da parte del Congresso degli Stati Uniti, il 5 novembre del 1990. Tale norma prevedeva lo stanziamento di fondi per le operazioni internazionali e nella fattispecie essa distribuiva fondi oppure li attribuiva alle dirigenze delle varie repubbliche jugoslave in base a criteri politici, con la regola dell’appoggio ai secessionisti., una legge che praticamente ha segnato la condanna a morte della Jugoslavia. Una delle misure previste era così letale che il rapporto della Cia sopra riportato, si riferiva proprio a questa legge.

Un rapporto pubblicato durante i colloqui di Dayton (1995) dal Dipartimento di Stato Usa, “Bosnia Fact Sheet: Economic Sanctions Against Serbia and Montenegro”, spiega che

“Le sanzioni hanno contribuito a un significativo declino della Jugoslavia. La produzione industriale e il reddito effettivo sono calati del 50% dal 1991. Ottenere un allentamento delle sanzioni è diventata una priorità per il governo jugoslavo”.
Il ricatto aveva funzionato e ora si poteva agire.

L’attuazione pratica di questo piano 
ha visto gli USA intervenire attraverso:

Fornitura di armi ai nazionalisti anti-serbi;
Copertura mediatica di crimini commessi dai nazionalisti allo scopo di far ricadere le responsabilità sui serbi;


Da notare che qui è stato adottato lo stesso meccanismo utilizzato in Nicaragua dove i contras venivano finanziati dal commercio di droga fiorente in California. 

Organizzazione e copertura del traffico di armi e droga i cui profitti sono stati destinati al finanziamento delle guerriglie anti-serbe.Oltretutto, nel Kosovo hanno agito gli stessi personaggi con la busta paga della Cia, fra cui lo statunitense Walker, già organizzatore degli squadroni della morte in San Salvador.

Da tempo gli Stati Uniti avevano aspirato a diventare i “padroni” dei Balcani. Un documento del Pentagono in parte pubblicato dal “New York Times” asserisce il bisogno di una totale supremazia mondiale degli Stati Uniti sia in termini politici che militari e il medesimo documento contiene esplicite minacce nei confronti di quei Paesi che aspiravano (o che aspirassero ancora oggi) ad aumentare il proprio ruolo nei Balcani.

Ecco alcuni stralci del documento:

“Il nostro primo obiettivo è prevenire il riemergere di un nuovo rivale… (“nuovo” si intende dopo quello “vecchio”, cioè l’URSS, ormai messa fuori combattimento- n.d.c.). Innanzitutto gli Stati Uniti devono sottolineare la necessità della loro leadership per stabilire e mantenere il nuovo ordine, convincere i potenziali competitori che non possono aspirare a un ruolo maggiore o perseguire un atteggiamento più aggressivo per proteggere i loro legittimi interessi”.

“Dobbiamo essere responsabili degli interessi delle nazioni industrialmente avanzate per indurle a non cercare il rovesciamento dell’ordine politico ed economico stabilito. Infine, dobbiamo mantenere il meccanismo militare per scoraggiare potenziali competitori dall’aspirare ad allargare il loro ruolo regionale o globale”.

“É di importanza fondamentale preservare la Nato come principale strumento di difesa e sicurezza… Dobbiamo cercare di prevenire l’emergere di accordi di sicurezza fra i soli Stati europei che potrebbero indebolire e mettere in discussione l’esistenza della Nato”.

In un discorso tenuto nel settembre 2001, il deputato USA Lester Munston, ha dichiarato:

“Voi non vedrete mai apparire i piloti della NATO dinanzi ad un Tribunale dell’ONU. 
La NATO è accusatrice, procuratrice, 
giudice ed esecutore, 
poiché è la NATO che paga le bollette. 
La NATO non è sottomessa al diritto internazionale. Essa è il diritto internazionale”.


Estratto dal libro “IL SOAVE PROFUMO DELL’IMPERIALISMO” di Gianni Viola, Ricercatore scientifico, giornalista freelance e consulente politico-militare d’Ambasciata. Originariamente pubblicato sul sito www.interkosmos.it

Fonte: http://www.attiviamoci.it/il-sogno-americano-si-tramuta-nellincubo-globale/?id=14

venerdì 18 settembre 2015

“In ogni caso nessun rimorso”


"L’avevo trovata quella felicità 
e avevo tutto il diritto di viverla, 
non me lo avete concesso 
e allora è stato peggio per me, 
per voi, peggio per tutti" 

scrive l'operaio Bonnot in un quaderno prima di essere 
colpito a morte dalla polizia nell’Aprile del 1912


Ancora prima che inizi il romanzo, Pino Cacucci tiene a precisare che la sua opera non è un romanzo storico perchè “la storia la scrivono sempre i vincitori” mentre i protagonisti del suo romanzo “hanno invece perso tutto: battaglie, lavoro, amici, ideali, la loro stessa vita”.

Ma in realtà “In ogni caso nessun rimorso” è un romanzo storico, eccome se lo è: Cacucci ci racconta, con un lavoro molto ben documentato e qualche licenza narrativa, la vita di Jules Bonnot.

Prima di parlare del libro e delle tematiche che vengono toccate penso che sia bene definire il contesto in cui la storia si svolge. Perchè non si può non tenere conto che la storia di Jules Bonnot si svolge tra fine Ottocento e inizio Novecento ne si può leggere questo libro (se si vuole comprenderlo) ignorando cosa fossero quegli anni in Francia. E no, non sto per parlarvi della Belle Époque.

Al massimo dell’anima nera della Belle Époque. 
Perchè dietro alla diffusione del benessere borghese c’era tutto un Paese fatto da famiglie come quella in cui nacque Jules Bonnot. 

Le famiglie degli operai delle fabbriche. Quelli che facevano turni da 12 ore. Quelli che, dietro alle speranze di uguaglianza portate dalla diffusione di ideologie provenienti dall’Est, iniziarono a ritrovarsi in una nuova associazione come quella del sindacato. Quelli che, per rivendicare quelle speranze, finivano negli ospedali dopo essere stati malmenati in quei primi coraggiosi scioperi. Quelli che nonostante la Belle Époque restarono poveri e sfruttati.



La situazione sociale degenerò ben presto. Da una parte la società borghese e aristocratica tutelata dallo Stato, dall’altra gli sfruttati.


La storia di Jules Bonnot nasce qui. Costretto a vivere nella miseria e nel rancore fin dall’infanzia. Miseria e rancore che lo accompagneranno fino alla tragica fine. Ma sono altre due cose a cambiargli la vita: l’anarchia e l’amore.




Jules cresce anarchico – anche la figura dell’anarchico va contestualizzata (rimuovete dalla vostra testa quella figura stereotipata pompata ormai senza sosta dai media odierni) – frequenta anarchici e si immedesima subito nelle loro lotte.

Che miseria e rancore puoi affrontarle 
solo in due modi: a testa bassa e a testa alta.

Jules propende per il secondo. E fin dalla gioventù questa scelta gli causerà problemi giudiziari e – a ruota – problemi lavorativi. Entrambe le problematiche non faranno che accresce l’odio che Jules cova nei confronti della sua condizione e della condizione della società.

Per quanto riguarda l’amore, Jules lo scopre un pò per caso. 
Ma da quel giorno in poi non smetterà più di amare. Amerà diverse donne (pure molto diverse tra loro) e amerà intensamente nonostante i dolori (l’ultimo – quello decisivo – soprattutto) che questo sentimento non gli risparmierà mai.

Jules l’operaio. Jules l’anarchico. Jules che scopre il piacere dell’espropriazione proletaria. Jules il soldato. Jules che si appassiona ai motori. Jules e la propensione alle armi. Jules che diventa l’autista di Sir Arthur Conan Doyle. Jules che conosce Platano. Jules che finisce in un vortice senza via di fuga. Jules che insegue per tutta la vita una felicità che ne il destino ne la società gli permettono di vivere. Jules che viene inseguito per tutta la vita dalla giustizia al servizio di quella società da lui tanto odiata.

La caratterizzazione di Jules Bonnot fatta da Cacucci è a mio avviso perfetta. Jules non passerà mai per il Robin Hood del XX secolo, ne viene considerato come un delinquente comune. Insomma, un romanzo che andrebbe letto solo per scoprire il Bonnot di Cacucci.

Ma nel libro c’è molto altro: il movimento anarchico parigino tra la rivista “L’Anarchie” e gli illegalisti, i primi scioperi e le prime rapine in auto… Ma soprattutto alla fine del libro c’è molto altro da approfondire. E quando un libro te ne fa aprire altri è sempre un buon libro.

Fonte: http://ilmondoenostro.altervista.org/?p=179


"Tu credevi di aver raggiunto il culmine, 
fino a pochi attimi prima – riflette amaramente tra sè e sè Bonnot – e adesso scoprivi che di posto, per l’odio, ce n’era sempre, a dismisura, un’immensità di odio vasta quanto l’universo. Era infinito, l’odio. Solo l’amore, pensavi, solo l’amore ha limiti.
"
Un odio che rappresenta l’unica ragione di vita, l’unica alternativa alla sottomissione, 
l’unica arma da contrapporre al potere dello Stato, della Polizia e della società dei ricchi.

L’illusione del progresso e della ricchezza ha offuscato gli occhi della gente impedendole di vedere che il confine tra gente ricca e gente povera è sempre lì, netto ed inesorabile così come i privilegi dei primi e gli stenti dei secondi.


Bisogna leggerne e scriverne di più di libri di questo genere poichè la nostra generazione, e quelle che verranno dopo hanno bisogno di vedere come il coraggio di un individuo che lotti contro un ordine imposto si riflette sulla storia dell’umanità, hanno bisogno di capire quando è il momento di lottare, sia solo a parole o sfruttando i media e gli strumenti odierni, affinchè la libertà non sia una gentile concessione altrui ma un sacrosanto diritto.

Fonte: https://mickroom.wordpress.com/2012/01/16/lultima-pagina-in-ogni-caso-nessun-rimorso-di-pino-cacucci/