Estratto dal libro “IL SOAVE PROFUMO DELL’IMPERIALISMO” di Gianni Viola
La NATO non è sottomessa al diritto internazionale.
Essa è il diritto internazionale. Per questo, sulle rovine e sulla distruzione di popoli, il capitalismo costruisce i propri affari.
IL PIANO DI DOMINIO MONDIALE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
Nel 1933 il cittadino statunitense Smedley D. Butler, dopo aver trascorso trentatrè anni e quattro mesi in servizio militare effettivo permanente in qualità di membro della più versatile e agile forza militare degli USA, il Corpo dei Marines, ricoprendo tutti i gradi della scala gerarchica, da sottotenente a maggiore generale fino a generale di divisione, ormai fuori dal lavoro, si sentì libero di parlare, ed ebbe a dire (e lo riportò nel libro “War is racket”):
“In tutto quel periodo ho trascorso la maggior parte del mio tempo a fare il superman di prima classe, tutto muscoli e niente cervello, per il Grande Business di Wall Street e per i banchieri.
In poche parole, ho fatto il racketeer, sono stato un delinquente, un gangster ed ho operato come emissario del capitalismo.”
“Ripassando con lo sguardo tutto quanto feci allora, sento di poter impartire tante lezioni allo stesso Al Capone che avrebbe avuto parecchie cose da imparare da me. Il massimo che lui era riuscito a fare era stato di organizzare un racket in tre distretti cittadini.
Noi Mariners operavamo su tre continenti.”
Attualmente l’economia americana è completamente dipendente e intrecciata con il militarismo statunitense, così come ieri l’economia nazista era intrecciata con il militarismo tedesco.
La spesa militare degli Usa è maggiore di quella di tutti gli altri paesi al mondo messi insieme. La maggior parte delle imprese dipende in un modo o nell’altro dai profitti della guerra e del militarismo: l’ottanta per cento delle commesse sono militari. Più di 250 miliardi di dollari all’anno vengono bruciati per le spese militari. Questo è l’unico settore della spesa federale che non subisce notevoli tagli.
Lo scopo ultimo degli USA
è il controllo dei destini del pianeta, militarmente, politicamente
ed economicamente.
E’ guidato da un insaziabile appetito del profitto…
In quest’area gli Stati Uniti hanno puntato all’utilizzo dell’elemento nazionalista ora semplicemente nazionalista (Croazia) ora anche religioso, in questo caso, musulmano (Bosnia, Kosovo), esasperando i conflitti etnici e teorizzando una situazione favorevole al loro intervento.
Un rapporto segreto della Cia del 1990, reso pubblico il giorno della festa nazionale della Jugoslavia, il 29 novembre, quasi come un macabro segnale del tipo “vi spaccheremo”, prevedeva che entro diciotto mesi, sarebbe avvenuto uno smembramento della Jugoslavia, con esplosioni di violenze che — affermava il documento — hanno “molte probabilità” di trasformarsi in guerra civile.
Sempre secondo la Cia “l’esperimento jugoslavo è fallito e il Paese sarà smembrato” e aggiungeva che tutto ciò “sarà molto probabilmente accompagnato da esplosioni di violenza etnica e disordini che potrebbero portare ad una guerra civile”. Il rapporto giungeva a definire con precisione che il presidente Slobodan Milosevic era da ritenere come “il principale istigatore” dei predetti conflitti jugoslavi.
Questo rapporto “segreto” della Cia faceva seguito all’approvazione delle legge 101-513 da parte del Congresso degli Stati Uniti, il 5 novembre del 1990. Tale norma prevedeva lo stanziamento di fondi per le operazioni internazionali e nella fattispecie essa distribuiva fondi oppure li attribuiva alle dirigenze delle varie repubbliche jugoslave in base a criteri politici, con la regola dell’appoggio ai secessionisti., una legge che praticamente ha segnato la condanna a morte della Jugoslavia. Una delle misure previste era così letale che il rapporto della Cia sopra riportato, si riferiva proprio a questa legge.
Un rapporto pubblicato durante i colloqui di Dayton (1995) dal Dipartimento di Stato Usa, “Bosnia Fact Sheet: Economic Sanctions Against Serbia and Montenegro”, spiega che
“Le sanzioni hanno contribuito a un significativo declino della Jugoslavia. La produzione industriale e il reddito effettivo sono calati del 50% dal 1991. Ottenere un allentamento delle sanzioni è diventata una priorità per il governo jugoslavo”.
Il ricatto aveva funzionato e ora si poteva agire.
L’attuazione pratica di questo piano
ha visto gli USA intervenire attraverso:
Fornitura di armi ai nazionalisti anti-serbi;
Copertura mediatica di crimini commessi dai nazionalisti allo scopo di far ricadere le responsabilità sui serbi;
Da notare che qui è stato adottato lo stesso meccanismo utilizzato in Nicaragua dove i contras venivano finanziati dal commercio di droga fiorente in California.
Organizzazione e copertura del traffico di armi e droga i cui profitti sono stati destinati al finanziamento delle guerriglie anti-serbe.Oltretutto, nel Kosovo hanno agito gli stessi personaggi con la busta paga della Cia, fra cui lo statunitense Walker, già organizzatore degli squadroni della morte in San Salvador.
Da tempo gli Stati Uniti avevano aspirato a diventare i “padroni” dei Balcani. Un documento del Pentagono in parte pubblicato dal “New York Times” asserisce il bisogno di una totale supremazia mondiale degli Stati Uniti sia in termini politici che militari e il medesimo documento contiene esplicite minacce nei confronti di quei Paesi che aspiravano (o che aspirassero ancora oggi) ad aumentare il proprio ruolo nei Balcani.
Ecco alcuni stralci del documento:
“Il nostro primo obiettivo è prevenire il riemergere di un nuovo rivale… (“nuovo” si intende dopo quello “vecchio”, cioè l’URSS, ormai messa fuori combattimento- n.d.c.). Innanzitutto gli Stati Uniti devono sottolineare la necessità della loro leadership per stabilire e mantenere il nuovo ordine, convincere i potenziali competitori che non possono aspirare a un ruolo maggiore o perseguire un atteggiamento più aggressivo per proteggere i loro legittimi interessi”.
“Dobbiamo essere responsabili degli interessi delle nazioni industrialmente avanzate per indurle a non cercare il rovesciamento dell’ordine politico ed economico stabilito. Infine, dobbiamo mantenere il meccanismo militare per scoraggiare potenziali competitori dall’aspirare ad allargare il loro ruolo regionale o globale”.
“É di importanza fondamentale preservare la Nato come principale strumento di difesa e sicurezza… Dobbiamo cercare di prevenire l’emergere di accordi di sicurezza fra i soli Stati europei che potrebbero indebolire e mettere in discussione l’esistenza della Nato”.
In un discorso tenuto nel settembre 2001, il deputato USA Lester Munston, ha dichiarato:
“Voi non vedrete mai apparire i piloti della NATO dinanzi ad un Tribunale dell’ONU.
La NATO è accusatrice, procuratrice,
giudice ed esecutore,
poiché è la NATO che paga le bollette.
La NATO non è sottomessa al diritto internazionale. Essa è il diritto internazionale”.
Estratto dal libro “IL SOAVE PROFUMO DELL’IMPERIALISMO” di Gianni Viola, Ricercatore scientifico, giornalista freelance e consulente politico-militare d’Ambasciata. Originariamente pubblicato sul sito www.interkosmos.it
Fonte: http://www.attiviamoci.it/il-sogno-americano-si-tramuta-nellincubo-globale/?id=14
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