lunedì 30 gennaio 2017

Perché gli Antichi non soffrivano la dipendenza da droga?

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Il termine droga ha tre significati ben precisi: identifica le spezie, individua alcuni farmaci, significa sostanza stupefacente. 

droga” discende dall’olandese droog, che significa “arido, secco”, poiché la droga è originariamente una "pianta secca", ovvero conservata e riservata agli usi della cucina e della farmacia. 
Anche alla farmacia, dunque, è collegato l’uso delle droghe.

Il valore medicinale delle droghe viene riconosciuto anche dai medici arabi dell’antichità. In Europa invece bisognerà attendere gli inizi del XIX secolo, con l’introduzione in ambito medico di sostanze ricavate dal papavero (l’oppio), usate come potentissimi calmanti. 


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In seguito all’uso non terapeutico e alla scoperta degli psicoattivi/ricreativi associati all’uso di questi composti, la droga diventa sinonimo di sostanza stupefacente e di fatto inizia l'era del proibizionismo e la caccia alle streghe a tutte quelle piante in grado di modificare la coscienza.

Ma l'uso di droghe come stupefacente in realtà è antico quanto il mondo, e ha toccato praticamente tutte le civiltà e prima ancora tutte le tribù. 

Infatti, fin dai tempi più remoti, l’uomo ha sempre ricercato sostanze in grado di agire favorevolmente su psiche e corpo: per guarire le malattie, per migliorare le prestazioni fisiche e intellettuali, indurre felicità e annullare ogni sgradevole sensazione psico-fisica, per procurarsi il sonno, ottenere piacere fisico e mentale, e ultima, ma non meno importante, per scoprire se stessi, effettuando viaggi interiori negli abissi sconosciuti del proprio inconscio e anche oltre.




Nell’antichità non esisteva 
il problema morale all’uso di droghe.



Assumerle non era una questione di giusto o di sbagliato, esse rappresentavano semplicemente una parte fondamentale del rapporto con le divinità, un collegamento con la medicina, una connessione più intima con il proprio corpo e il proprio spirito.

Ma quello che stupisce di più è che nel mondo antico pre-industriale e pre-proibizionismo, dove ogni civiltà, tribù, cultura, aveva la sua "droga" a livello vegetale, al tempo stesso non soffrisse di dipendenza dalla stessa.

Perché?


Risultati immagini per giovani drogatiPerché l'assunzione di piante in grado di alterare la mente, veniva fatto solo in circostanze rituali, e tutto aveva una connotazione sacra, oggi invece oltre ad essere cambiate le droghe con l'avvento della chimica moderna, sono cambiati anche gli scopi, ed oggi lo scopo principale degli assuntori di droga è lo sballo, che tradotto in parole povere significa "evadere dalla realtà di merda in cui uno vive".

Perché è facile puntare sempre il dito contro i giovani che ricercano lo sballo a tutti i costi, a volte anche a rischio della propria vita, più difficile invece è ammettere che ritrovarsi catapultati in un mondo dove il cemento soffoca non solo l'erba, ma anche la nostra connessione con la Madre Terra, significa dolore, disagio, depressione, ansia, e chi vive in città lo sa benissimo.

Dove infatti si consuma più droga? 

Nelle città caotiche e grige o nelle poche verde campagne che ancora resistono alla mano violenta dell'uomo?

E' da stupidi pensare che i giovani vogliano sballarsi solo per il gusto di farlo, spesso lo fanno proprio perché non conoscono altra valida alternativa. Crescere in un contesto sociale dove perfino il gioco è stato vietato non può che produrre questi risultati.


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I bambini che sono cresciuti correndo nei boschi, saltando pozzanghere, costruendo capanne e resistendo alla pioggia più fitta pur di star fuori con i propri amici, difficilmente, molto difficilmente può cadere nella dipendenza da droga, e se lo fa è solo perché la realtà in cui vive si è snaturalizzata una volta divenuto adulto, e non è un caso che per esempio in Brasile, Messico, Argentina o in generale in Sud America, oggi troviamo moltissimi adulti, ma soprattutto ragazzi dipendenti da droga.



Perché questo? 

Perché quella gente discende da popolazioni da sempre abituate a vivere in contatto con la Madre Terra, ma che poi, con l'arrivo della civilizzazione bianca e della conseguente forzatura a vivere alla maniera degli occidentali, ovvero: 

- grandi città

- distruzione dell'ambiente naturale


- sfruttamento del sottosuolo 

- divisione della società in ricchi e poveri 

- installazione della proprietà privata 

- istruzione forzata

- lavoro coatto e monotono

- religione di massa


hanno fatto in modo che anche loro scoprissero le Tre Bestie: depressione - ansia - stress.



Risultati immagini per depressioneE che queste Tre Bestie portassero logicamente alla ricerca disperata di sbarazzarsi di loro, anche solo temporaneamente, e questo poteva avvenire solo evadendo la realtà.

La droga dunque continuerà a presentarsi come il mezzo per andare lontano, anche solo per poche ore, fino a quando la società stessa non cambierà, tornando ad abbracciare la Natura invece che tentare di dominarla a tutti i costi.

Possiamo concludere dicendo non è la droga in se da combattere, ma la Matrix infelice in cui viviamo.

Le piante psicoattive sono sempre esistite, probabilmente da milioni di anni prima ancora che il primo uomo comparisse sulla Terra, e allora che senso ha perseguitarle? Distruggerle? 

Secondo questo logica figlia dell'oscura era industriale, tutt'ora dominante, dovremmo illegalizzare tutti i rubinetti dell'acqua, poiché se uno scemo decide di bersi 20 bicchieri di fila senza mai tirare il fiato, rischia l'overdose, pardon, l'annegamento...


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La ricerca degli stati alterati di coscienza è sempre esistita, in tutto in mondo, in tutte le epoche, al di là delle differenze sociali e razziali, al di là che si trattasse di culture avanzate come quella egizia o di tribù remote d'Africa. 

Quello che è cambiato da ieri ad oggi è lo scopo con cui si effettua l'assunzione di un composto in grado di alterare le nostre percezioni sensoriali, e mentre ieri lo scopo era puramente trascendente, religioso, estatico, e in poche parole con l'obbiettivo di scoprire qualcosa in più su se stessi e il mondo che ci circonda, oggi lo scopo è diventato l'opposto, è un fuggire da se stessi, isolarsi dal mondo conosciuto, spesso annebbiando la mente invece che illuminarla.

Ecco perché la dipendenza da "droga" nell'antichità era pressoché sconosciuta.


Perché allora non iniziare a creare città più armoniose e rispettose dell'ambiente in cui sono immerse?

Non sarebbe più educativo se a scuola portassero gli alunni almeno uno/due giorni al mese ad imparare ad amare la terra che calpestano? Con escursione in fiumi, boschi, valli, mari e montagne?

E perché non iniziare a creare una società più felice? Dove si torni a vedere i giovani giocare per strada invece che vederli rinchiusi tutto il giorno in casa a deprimersi e degradarsi?

Allora anche la dipendenza da droga non avrebbe più ragione d'esistere...


Daniele Reale



Per approfondire: http://win.storiain.net/arret/num203/artic2.asp

https://books.google.it/books?id=KnGrNJ8XvTUC&pg=PA44&lpg=PA44&dq=storia+piante+psicoattive&source=bl&ots=h5pPHouHsB&sig=DAIJREjfxh5k2L9UnScbNvVGb-4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwif3oWIyunRAhUBxxQKHeWUCooQ6AEINTAE#v=onepage&q=storia%20piante%20psicoattive&f=false

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