giovedì 23 novembre 2017

La differenza tra solitudine e "sentirsi soli"

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Moltissime persone, forse a causa dell'errata educazione acquisita, confondono spesso la solitudine con il sentirsi soli, ma tra le due ci sono delle abissali differenze.

Cerco di spiegarvele in modo semplice:

Un monaco buddista decide di ritirarsi in qualche remota vetta himalayana per meditare. 
Si sente solo o sta abbracciando una solitudine costruttiva? 

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Nel suo caso la decisione di allontanarsi dalla civiltà per qualche tempo per non avere ulteriori distrazioni che ostacolino la sua mente è stata una sua scelta, si tratta perciò di una solitudine voluta e costruttiva, in quanto è tramite quella ricercata solitudine che il nostro monaco mediterà in santa pace.

A Milano invece un giovane ventenne si aggira per le caotiche strade del centro, schivando centinaia di passanti che si muovono veloci in tutte le direzioni. Il giovane è triste, cerca lavoro, ma cerca anche una ragazza, a casa i suoi litigano sempre e lui si sente un fallito, gli amici lo chiamano solo il sabato sera quando vogliono un passaggio in discoteca e lui sta vivendo in quel momento una profonda crisi esistenziale, non sa quale sia il suo ruolo sulla Terra e non vede un futuro sereno davanti a sé.


Risultati immagini per caos milanoEppure quel giovane cammina ogni giorni in mezzo a migliaia di persone, interagisce con gli esseri umani ad ogni ora del giorno, tutte le sue amicizie sono racchiuse nel suo Iphone, ma nessuna ragazza gli scrive, i suoi genitori sono troppo occupati per capire i suoi disagi e lui vaga per la città sentendosi solo e depresso.



Cogli le differenze?




La solitudine è uno stato interiore ricercato, è uno stato di meditazione profonda, ma anche uno staccare temporaneamente la spina per stare con se stessi. La solitudine è in un certo modo AMARE SE STESSI, essere in pace con se stessi, mentre il "sentirsi soli" è uno stato negativo causato dalla società stessa, solo che non lo si vuole ammettere mai.

E' la società di oggi ha creare quel vuoto interiore, quell'avere tutto e non avere niente allo stesso tempo, con il suo consumismo, con la sua totale assenza di valori, eppure non lo si vuole ammettere che è la società e la gente che compone la società la causa del problema.

No, si preferisce mandare i giovani dallo psicologo a farsi prescrivere psicofarmaci per convincerli che sono loro i malati e non la società in cui vivono!



Concludo questo articolo con un pensiero di Osho:



1 commento:

  1. se la smettessi di dire stronzate contro il satanismo sarebbe meglio..
    quanti soldi prendi dagli ebrei ?

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