SCUOLE MODERNE O CAMPI DI STERMINIO PER MENTI LIBERE?
Imparare è pratica naturale di evoluzione e crescita della personalità e procura emozioni delicate e favorevoli, a volte perfino ineffabili.
“Studiare”, ovvero inserire di forza nel proprio apparato percettivo una serie di concetti e nozioni non chiamate dal desiderio, si rivela invece a lungo andare una pratica perversa, capace solo di annullare qualsiasi reale desiderio di conoscere.
Ma l’imparare nasce dalla brezza del desiderio e offre una risposta voluta, accolta con gioia e con la partecipazione attiva di tutta la personalità.
“Studiare” per contro “costringe” una mente spesso riluttante, spesso estraniata, ad applicarsi a nozioni e dati che non suscitano il minimo interesse e che quasi sempre sono lontani dalle reali necessità della persona.
Per questo le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, tradizionali e sperimentali, a un attento esame delle loro strutture operative rivelano inquietanti analogie con gli istituti di pena e a volte perfino con i campi di sterminio.
La scritta “il lavoro rende l’uomo libero” di sinistra concezione nazista, posta all’ingresso dei campi annunciati all’inizio come “campi di rieducazione” e divenuti ben presto campi di sterminio, potrebbe dunque trovare un perfetto analogo nella frase “lo studio rende l’uomo libero”.
Lo studio, nato così per promuovere ed estendere la creatività è divenuto ben presto uno strumento capace di estirpare qualsiasi creatività e demolire ogni desiderio naturale di apprendere.
Sì, i ragazzi a scuola si annoiano, fingono di ascoltare, sono sempre meno capaci di esprimere una loro visione del mondo, ma “il programma è stato rispettato e ultimato”. Pian piano si è praticamente estinto ogni naturale desiderio di sapere, e smarrito per sempre il piacere di “conoscere”.
LA TRAGEDIA
DELLE CILIEGE TRIANGOLARI
Il fatto è che l’essere umano intorno ai cinque anni di età si presenta come la miniatura di un universo perfetto: chiede il perché di tutto, tocca tutto, si offre a tutti, esplora incessantemente il mondo che lo circonda, si muove senza sosta, gioca, canta, si difende, si dispera fino a ottenere ciò che vuole e i suoi stessi comportamenti sono un’arte, in quanto coincidono perfettamente con ciò che sente e prova e afferma e nega.
Poi questo capolavoro vivente (qualsiasi sia la sua origine) approda nello spazio scolastico e viene immediatamente sottoposto a secche restrizioni: lo obbligano a star seduto, non può esprimersi o intervenire se non quando “tocca a lui” e, quando chino sul foglio si abbandona con gioia alla propria creatività e disegna ciuffi di ciliegie di forma triangolare di un delicato color rosa, implacabilmente “la maestra” fa notare che:
“No piccolo mio, stai più attento, le ciliege non sono triangolari, sono rotonde.” La grande mano della maestra imprigiona la manina smarrita e la obbliga a correggere i triangoli in altrettanti cerchi.
“Così… così… E poi non sono rosa, sono rosse. Le ciliege sono rosse!” E da quell’istante ha inizio il percorso della sfiducia in se stessi, indispensabile per sottomettere un essere umano e fargli credere sia ineluttabile negare a se stesso il tempo del gioco e della vita.
DA CAPOLAVORI A SCHIAVI !
Quando la sua sottomissione alla fine dell’esperienza scolastica sarà tale da subire con tremore e ossequio la tortura di esami insensati e vessatori, in cambio riceverà il diploma. Maturo.
Maturo a sottomettersi per tutta la vita a un lavoro di otto o dieci ore al giorno, insomma un ergastolo vestito da “necessità sociale”.
Così, di anno in anno, di programma in programma, il genocidio si compie..
La libertà di imparare invece condurrebbe a una armonica crescita dell’infanzia all’interno di una personalità sempre più sicura di sé, capace di costruirsi un proprio destino, senza alcuna traccia di sottomissione o di dipendenza.
LA SOLUZIONE?
“Mi piacerebbe che alle scuole accadesse quello che giustamente è accaduto ai manicomi. E cioè che tutte le scuole venissero chiuse.
Messe fuorilegge.
E che ci fossero dei Centri di Salute Culturale (così come invece dei manicomi ci sono dei Centri di Igiene Mentale) nei quali i bambini, i ragazzi e i giovani andrebbero, spinti dalla necessità di imparare, trovando operatori culturali in grado di fornire loro le informazioni giuste sui vari meccanismi di apprendimento, libri, cinema, computer, sull’uso di biblioteche, di nastroteche per accedere ai massimi capolavori dell’arte e così via… dei laboratori, insomma.
Un buon computer costa mille volte meno di un insegnante e “sa” mille volte di più.
È proprio l’impossibilità di concepire la libertà che rende l’uomo schiavo.
Essere riusciti a togliergli la possibilità perfino di immaginare una vita vissuta nella libertà lo rende perfettamente sottomesso, uno schiavo moderno...
Tratto da un intervista a Silvano Agosti.
grande Silvano Agosti. Grande scrittore, grande Regista. Con queste sue riflessioni sulla scuola che mi trovano completamente d'accordo e mi onorano intellettualmente per avere in comune con lui lo stesso pensiero,ha superato Sé Stesso. Auguri di Cuore, e viva il suo Cinema Azzurro Scipioni a Roma. A quando i suoi libri in audio, cosicché io mi possa liberare di radio e televisione, mentre colfo per casa? Reset
RispondiEliminaCiao, sono Theresa Williams. Dopo anni di collaborazione con Anderson, lui si è rotto con me, ho fatto tutto il possibile per riportarlo indietro, ma tutto era inutile, lo volevo tornare così a causa dell'amore che ho per lui, Gli ho pregato con tutto, ho fatto delle promesse ma lui ha rifiutato. Ho spiegato il mio problema al mio amico e lei ha suggerito che dovrei piuttosto contattare un incantesimo che potrebbe aiutarmi a lanciare un incantesimo per riportarlo indietro, ma sono il tipo che non credo mai in magia, non avevo altra scelta che provarlo. inviò il cinguettino e mi disse che non c'era nessun problema che tutto andrà bene prima di tre giorni, che il mio ex tornerà da me prima di tre giorni, lancia l'incantesimo e, sorprendentemente, nel secondo giorno, era alle 16.00. Il mio ex mi ha chiamato, sono stato così sorpreso, ho risposto alla chiamata e tutto quello che ha detto è che lui era così dispiaciuto per tutto quello che è accaduto che voleva che io torni a lui, che mi ama tanto. Sono stato così felice e sono andato a lui che è stato come abbiamo iniziato a vivere insieme felicemente felicemente. Da allora, ho promesso che chiunque conosco che abbia un problema di relazione, sarei d'aiuto a tale persona, facendo riferimento a lui o lei all'unico vero e potente cronometro che mi ha aiutato con il mio problema. email: drogunduspellcaster@gmail.com potrai inviarlo via email se hai bisogno della sua assistenza nel tuo rapporto o in qualsiasi altro caso.
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Spero che se ne intuisca l'ironia quando dico che sarebbe bello per tanti,vivere in un mondo fantastico e anarchico, ma la realtà è altro e purtroppo banale.Nel senso che evidentemente,stando alla prognosi di Agosti sulla scuola,non ci sono abbastanza professori o maestri che amano veramente sia il loro lavoro che i ragazzi a loro affidati!La vera missione degli insegnanti,che è anche una grave responsabilità ma che dovrebbero portare con passione e dedizione,è di formare e preparare i ragazzi a vivere una vita degna di questo nome e non reprimerli o farli diventare ottusi.Forse Agosti intendeva dire che la maggior parte degli insegnanti se ne fregano di fare il proprio dovere....ma,allora,perchè mette la questione in termini così strani?sembra che si esprima da seguace dei complottisti e il suo discorso,un modo fittizio di guardare la realtà.
RispondiEliminaNon condivido tutto: il computer sa di più di un uomo, ma la cultura non è questione di quantità, bensì di sensibilità, afflato ed empatia, ciò che un Golem non potrà mai dare.
RispondiEliminaSaluti