UNA VERGOGNA SENZA FINE!
Mentre da una parte si includono nuove figure sanitarie dall’altra si cancella la figura professionale dell’Erborista con l’abrogazione in toto della Legge del ’31: un atto che può avere gravi conseguenze sulla salute pubblica privando della preparazione e competenze necessarie la manipolazione delle piante officinali e gettando alle ortiche quel patrimonio di sapere unico che gli erboristi italiani da sempre rappresentano.
In questi giorni di festa e in silenzio si sta compiendo lo scempio del settore erboristico italiano, arrivano oggi al pettine le drastiche e non condivise decisioni prese durante i lavori del Tavolo di filiera delle Piante Officinali istituito presso il ministero delle Politiche Agricole, su sollecitazione di FIPPO – ASSOERBE e SISTE.
Il Governo sta per approvare, su proposta del Ministro delle politiche agricole Martina, un decreto legislativo, sulla “disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali”.
Eravamo riusciti a disinnescare la proposta di legge di pari titolo n. 3864 portando motivate ed analitiche osservazioni durante l’audizione del 26 ottobre scorso, ma ecco che ciò che è uscito dalla porta rientra dalla finestra e con maggior virulenza.
All’articolo 8 di questo decreto si ABROGA, totalmente e senza mezzi termini la Legge n. 99 del 1931, in pratica l’Erborista NON ESISTE PIU’.
Il Tavolo di filiera delle piante officinali, che ha prodotto il Piano di Settore che la F.E.I. ha sempre ampiamente criticato con i fatti perché da subito capimmo che quello che in realtà si voleva ottenere era l’abrogazione della Legge del 1931, di fatto estromette l’Erborista dalla filiera delle Piante Officinali decretandone la FINE senza appello.
Inutile ormai laurearsi in Scienze e Tecniche Erboristiche, inutili i corsi universitari.
Ringraziamo queste associazioni e il Governo per aver fatto spendere soldi inutilmente alle tante famiglie italiane i cui ragazzi aspiravano a diventare erboristi e ad avere un ruolo nella filiera delle piante officinali. Questo è il risultato di un lavoro disastroso volto ad accontentare associazioni agricole potenti dietro le quali FIPPO ed altre si sono riparate.
Ringraziamo il Dott. Primavera, Presidente della FIPPO – Federazione Italiana Produttori Piante Officinali – che fino al giorno dell’audizione alla Camera dei Deputati insisteva a dire che la sua associazione non intendeva abrogare la legge sull’erboristeria. Questo è il risultato ottenuto. Ne terremo sicuramente conto nell’acquisto di piante officinali dai loro associati.
Questo il risultato della politica del NON ASCOLTO, non sono stati ascoltati gli erboristi né le Università, la contrapposizione con i funzionari del Ministero delle politiche agricole e con le associazioni di categoria agricole fu subito fortissima, perché l’imperativo era di eliminare l’erborista italiano affinché l’agricoltore potesse liberamente prendere il suo posto.
A rischio ovviamente la libera miscelazione delle piante officinali e dei laboratori erboristici, senza più l’ombrello protettivo della Legge del 1931, del suo regolamento e di tutta la giurisprudenza successiva conquistata a forza di lacrime e sangue dagli erboristi in più di quarant’anni di battaglie.
Nessuno, neanche il settore farmaceutico aveva osato tanto!
In un mondo in cui impazzano consigli non qualificati sulla salute da parte dei Social Network, in cui i venditori porta a porta delle grandi multinazionali degli integratori fanno continuo abuso di professione medica introitando enormi guadagni, senza essere perseguiti per le loro azioni,
l’Erborista italiano potrebbe non esistere più.
GIU’ LE MANI DALL’ERBORISTERIA!
Le erbe officinali agli Erboristi! No al decreto legislativo del Governo che prevede l’abrogazione dell’Erborista unico e vero esperto di piante officinali, del loro riconoscimento e utilizzo.
No ad un’ingiustizia senza alcuno scopo.
No all’abrogazione della Legge n. 99 del 1931”.
Ovviamente sulla base di questo esempio ognuno potrà inviare le proprie considerazioni, ma senza mai oltrepassare i limiti della buona educazione.
Invito inoltre i laureati e gli studenti dei Corsi di laurea a rispondere in modo massiccio a questo invito e a coordinarsi con la FEI per ogni ulteriore iniziativa da intraprendere.
MAI come questa volta la nostra professione, il nostro lavoro, le vostre speranze, in pratica l’ERBORISTERIA italiana è nelle nostre mani.
Diamo una risposta compatta e forte contro questa ingiustizia ai danni degli Erboristi italiani e dei cittadini che usano le piante officinali per la propria salute. Diamo un messaggio forte e deciso al Governo:
questo provvedimento non deve essere approvato.
Fonte e articolo completo: http://www.feierboristi.org/fei/una-vergogna-senza-fine-giu-le-mani-dallerboristeria/ br>
Non capisco,Gentiloni si occuperà di ordinaria amministrazione in attesa delle elezioni politiche del 4 marzo 2018,come è possibile quanto affermate?Grazie e saluti.
RispondiEliminaE i quasi cinquecento militari che gentilone ha mandato in Niger quando pensi lo abbia firmato? E chissà quante altre porcate firma prima del 4 marzo.
EliminaÈ una vergogna!ci stanno sistematicamente eliminando!ormai solo la speranza che qualcosa cambia quando sarrano al governo 5stelle!
RispondiEliminaLe faccio presente che sotto l'amministrazione del sindaco Virginia Raggi si sta eliminando la storica Scuola di Arti e Mestieri che comprende la scuola di Erboristeria. Quindi prima di dire scemenze politiche le consiglio di informarsi!!
EliminaEnnesima balla, si sta eliminando un bel niente...
EliminaRoma, Scuola Arti e Mestieri, il Comune chiude uno degli istituti: la rabbia di docenti e allievi
Eliminahttp://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/scuola_arti_mestieri_il_comune_chiude_uno_degli_istituti_rabbia_di_docenti_allievi-3440379.html
Insensato che pef soldi ed interessi di pochi.....figure professionali come l'erborista siano cancellate nel silenzio. Ma perchè il governo non governa e la smette di fare danni?
RispondiEliminaE' assurdo è una figura professionale indispensabile, sono sempre molto preparati e fanno un ottimo servizio!!
RispondiEliminaScusate e se scriveste una petizione su chance.org con la raccolta firma per una protesta e poi la spediste al Governo?
RispondiEliminaIo non sono iscritta a questa laurea, ma in scienze dell'educazione e formazione, però io non vorrei che questa legge venga approvata perchè molte persone si curano con le erbe, io medesima ho preso ancora per l'ansia, la depressione e per la memoria e concentrazione nello studio o altro...
Scusami ma stai per laurearti in scienze dell'EDUCAZIONE quindi ti faccio notare un errore: "...io non vorrei che questa legge VENISSE approvata" non "venga approvata". Oppure puoi dire: non voglio che questa legge venga approvata.
EliminaNon si può mischiare il condizionale con il congiuntivo.
Saluti, Marisa.
Il senso lo hai capito , mi sembra di sì.
EliminaÈ allora morditi la lingua .
Guarda che esistono problemi peggiori dei congiuntivi .
Molti governanti parlano come libri stampati e hanno la parlantina del rappresentante porta a porta ,quelli ti fottono .
Ma i signori guardano il congiuntivo ...
Grazie Italiani e grazie a persone come lei che ci troviamo in questo condizioni
Mi scusi per gli errori di ortografia , probabilmente se tutto fosse corretto questo parere potrebbe contare di più .
Ma ho 50 anni e ho finito la terza media a 14 ,per andare a lavorare ,non mi ricordo molto , pur leggendo ,dopo tanti anni faccio molti errori
Se per quello ci sono anche molti politici che ti fottono, e nel frattempo sbagliano pure i congiuntivi. L'unica qualità sempre presente è quella di fotterti.
EliminaChe ci sia lo zampino delle case farmaceutiche?
EliminaE' MAI POSSIBILE CHE TUTTI I DEFICIENTI FINISCANO IN PARLAMENTO? OPPURE C'E' DA CHIEDERSI CHI CI GUADAGNA CON QUESTA ALTRA MASCALZONATA, PERCHE' TUTTI ZITTI? DIMMI DOVE E QUANDO FIRMARE. INFORMERO' PIU' PERSONE POSSIBILI
RispondiEliminahttp://www.agenparl.com/palazzo-chigi-consiglio-dei-ministri-venerdi-22-dicembre-2017/
RispondiEliminaDal consiglio dei MINISTRI del 22.12.2017, quindi ancora nessuna legge, leggo che si è approvato un progetto di legge delega su: "2. Disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali, in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154 (decreto legislativo – esame preliminare)
RispondiEliminaIl decreto, ai sensi dell’articolo 5 della legge delega, costituisce il nuovo Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali.
Il testo fa proprie le conclusioni del Tavolo di filiera delle piante officinali, istituito nel 2013, e, tenendo conto delle normative europee, adegua la disciplina vigente dando un nuovo assetto al settore, in modo da favorirne la crescita e lo sviluppo e da valorizzare le produzioni nazionali, garantendo al contempo una maggiore trasparenza e conoscenza al consumatore finale.
In particolare, il decreto:
fornisce una nuova definizione di piante officinali, prevedendo inoltre l’istituzione dei registri varietali delle specie di piante officinali, nei quali sono elencate le piante officinali ammesse alla commercializzazione e sono stabilite le modalità e le condizioni per la certificazione delle sementi;
chiarisce in maniera inequivoca che la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali sono considerate a tutti gli effetti attività agricole;
disciplina la raccolta spontanea, in modo da evitare il depauperamento delle aree a questa destinate e da favorire una maggiore conoscenza delle stesse zone, delle piante e dell’ambiente in cui si sviluppano;
stabilisce che, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, deve essere adottato il Piano di settore della filiera delle piante officinali, che costituisce lo strumento programmatico strategico diretto a individuare gli interventi prioritari per migliorare le condizioni di produzione e di prima trasformazione delle piante officinali, al fine di incentivare lo sviluppo di una filiera integrata dal punto di vista ambientale, di definire forme di aggregazione professionale e interprofessionale capaci di creare condizioni di redditività per l’impresa agricola e di realizzare un coordinamento della ricerca nel settore;
prevede, per le Regioni, la possibilità di istituire, nel rispetto della normativa dell’Unione europea, marchi finalizzati a certificare il rispetto di standard di qualità nella filiera delle piante officinali.". Quindi mi sembra che si tratti di legislazione europea su standard di qualità, e verifica delle varie specie ammesse alla commercializzazione.
A dirla così sembrerebbe qualcosa di meraviglioso non è vero? Purtroppo senza reale conoscenza delle erbe officinali chi decide quando è più opportuno raccoglierle? Chi sa davvero come conservarle essiccarle e miscelarle? Già abbiamo sentito di agricoltori che ingenuamente nell'insalata facevano finire la mandragola mandando all'ospedale più di qualcuno. Perché allora non regolamentare meglio e dare agli agricoltori la possibilità di coltivare ma con la supervisione di esperti che hanno studiato proprio quello? L'erboristeria non può diventare il business di gente che ormai non guadagna più con le patate e allora si butta sulle piante officinali. Se vogliamo parlare di qualità che ci siano esperti di qualità a lavorarci...
EliminaQuando si parla di "filiera" animale o vegetale che sia, io treno. È a parer mio un'anteprima di industrializzazione del prodotto agricolo e della coltivazione e raccolta Delle piante officinali. Inoltre, a ben leggere ci sarà una indicazione "governativa" che deciderà quali piante saranno coltivabili da piccoli coltivatori e quali no. Con terrore guardo alle coltivazioni transgeniche anche di una camomilla,malva, anice stellato, calendullla, iperico..tanto per fare qualche esempio.
RispondiEliminaQui la petizone da firmare:
RispondiEliminahttps://firmiamo.it/giu-le-mani-dall-erboristeria