DI JOHN WHITEHEAD
“Un esercito sicuro, insieme ad un esecutivo obeso
non possono essere a lungo dei compagni sicuri verso la libertà”
James Madison
L’America è una bomba ad orologeria
Resta solo da vedere chi o cosa accenderà la miccia. Siamo pronti per quello che sembrerebbe la vetta di un disastro pianificato, con la polizia che spara a cittadini disarmati, cecchini che fanno fuoco sulla polizia, crescente violenza interna ed estera, ed un’arena politica tra due candidati alla presidenza che si equivalgono quanto ad impopolarità.
I preparativi per le convention repubblicane e democratiche che avranno luogo a Cleveland e Philadelphia, sostenute da 50 milioni di dollari di fondi federali per ciascuna città, ci mostra un’anteprima di come il governo abbia in mente di affrontare coloro che dovessero infrangere le regole -siano essi gruppi o singoli individui : verranno censurati, silenziati, spiati, incarcerati, indagati, registrati, registrati, schedati, tenuti sotto tiro, trattenuti, controllati, arrestati, processati e dichiarati colpevoli.
"Tutte le nazioni hanno bevuto il vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con lei,
e i mercanti si sono arricchiti della sua ricchezza favolosa".
(Apocalisse, 18:2-3).
I funzionari di Cleveland, per esempio, in previsione di disordini e manifestazioni di massa legate alla convention dei Repubblicani, hanno messo su delle carceri di emergenza, aule di giustizia extra per gestire i contestatori, ed hanno chiuso temporaneamente un’università locale per ospitare nei locali 1700 poliziotti con i loro equipaggiamenti. I tribunali della città si preparano a processare 1000 persone al giorno. Inoltre, l’FBI sta portando avanti dei “colloqui” con gli attivisti prima della convention per scoraggiarli dal mettere in atto le contestazioni.
Senza dubbio, il governo è pronto
per una guerra civile.
E senz’altro, il governo si stava preparando
a questo momento da anni...
I successivi report del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ci ha mostrato dei programmi di pre-sorveglianza già del tutto sviluppati, al fine di identificare, monitorare e schedare attivisti di destra e di sinistra e veterani militari. Quasi un decennio più tardi, dopo aver segregato la nazione ed aver speso miliardi per combattere il terrorismo, il Dipartimento ha concluso che la minaccia maggiore per gli Usa non è il terrorismo ma l’estremismo di destra interno.
Nel frattempo il governo stava ammassando armi per costituire un arsenale da utilizzare sul suolo nazionale, e stava equipaggiando ed addestrando le proprie “truppe” per la guerra. Anche le agenzie governative con funzioni meramente amministrative come la Food and Drug Aministration, il Dipartimento per gli affari dei Veterani e gli Smithsoniani hanno acquistato dei giubbotti antiproiettili, scudi ed elmetti antisommossa, cannoni ad acqua ed armi e munizioni da polizia. Infatti al giorno d’oggi vi sono almeno 120.000 agenti federali, armati in questo modo, che hanno potere di trattenimento.
Per completare questa campagna mirata al profitto che punta a trasformare i cittadini americani in combattenti nemici ( e l’America in un campo di battaglia), vi è un settore colluso col governo al fine di creare un Grande Fratello che sa tutto, vede tutto ed al quale non si può sfggire. Non dovete preoccuparvi solo dei droni, delle centrali informative, dei software di riconoscimento targa, della sorveglianza telefonica e dell’ NSA.
Verrete pure registrati dalle black box delle vostre auto, dai vostri cellulari, elettrodomestici, carte di credito, account sui social, servizi in streming come Netflix, Amazon e gli account per gli ebook. Tutto questo ha preso piede sotto il nostro naso, finanziato dal denaro dei contribuenti e portato avani alla luce del sole senza nessun tipo di protesta da parte dei cittadini. E’ sorprendente quanto sia stato facile per il governo mettere sotto controllo tutta la nazione.
Abbiamo anche consentito a noi stessi di abituarci alla chiusura occasionale di edifici governativi, alle esercitazioni militari Jade Helm in piccole città, per far si che le forze per le operazioni speciali avessero un “addestramento realistico” in territorio “ostile”, alle esercitazioni Live active shooter drill condotte nelle scuole, nei negozi, sui mezzi pubblici, che lasciano basite le forze dell’ordine, studenti, insegnanti e semplici passanti nel pensare che sia in corso una vera emergenza.
Gli eventi degli ultimi anni- la sorveglianza invasiva, i report sull’estremismo, i disordini civili, le proteste, le sparatorie, gli attentati esplosivi, le esercitazioni militari, gli stati di allerta di vari colori (in base al grado) e la valutazione delle minacce, i centri di informazione, la trasformazione della polizia locale in un’estensione dell’esercito, la distribuzione di equipaggiamenti militari e di armi alle forze di polizia localim i database del governo contenenti i nomi dei dissidenti e dei potenziali agitatori – tutto ciò ha concorso a creare un ambiente nel quale “noi la gente” siamo più sospettosi e timorosi l’un l’altro e più dipendenti dal governo perché ci mantenga al sicuro.
Questo è certamente il punto.
Le autorità superiori vogliono farci sentire vulnerabili.
Essi vogliono farci avere paura l’uno dell’altro e farci avere fiducia negli uomini armati messi dal governo per tenerci al sicuro da terroristi, estremisti, Jihadisti, psicopatici etc.
Sopratutto, le autorità superiori vogliono farci sentire non in grado di proteggerci, dipendenti e grati verso la dubbia protezione fornita dallo stato americano di polizia.
La loro strategia sta funzionando.
L’albero della libertà sta morendo.
Non ci sarà una seconda rivoluzione americana.
Non c’è posto nella nostra nazione per quel tipo di rivoluzione armata che i nostri antenati hanno organizzato contro la tirannia della Gran Bretagna. Un atto simile sarebbe tragico ed inutile. Non abbiamo più a che fare con una potenza imperiale lontana, ma bensì con un tirenno creato da noi stessi: una macchina burocratica militarizzata, tecnologica, e fortemente finanziata che opera al di là della legge.
Il messaggio ai cittadini è chiaro: non ci sarà alcuna rivoluzione, armata o di altro tipo.
Chiunque creda di poter ingaggiare e vincere una rivolta armata contro lo stato americano di polizia non sta prestando attenzione. Coloro che usano violenza contro il governo ed i loro concittadini sta cadendo dritto nelle mani del governo stesso. La violenza non può essere e non sarà la risposta a ciò che affligge l’America.
Sia essa istigata dal governo o dai cittadini, la vilenza chiamerà solo altra violenza. Non importa quanta potenza di fuoco uno possieda. Il governo ne ha di più.
Non importa quanto uno possa contare sulle proprie abilità di sopravivvenza, tecniche di guerriglia o sul proprio coraggio. Il governo ha le risorse per aspettarvi, stanarvi, battervi in astuzia, superarvi con le armi e più in generale…battervi.
Questo governo di lupi non verrà rovesciato con la forza.
Sfortunatamente, abbiamo aspettato troppo a lungo per scoprire i piani del governo.
Noi non abbiamo anticipato che “la gente” sarebbe diventata il nemico. Per anni il governo ha messo in guardia dai pericoli del terrorismo interno, ha messo su sistemi di sorveglianza per monitorare i propri cittadini, creando dei sistemi di classificazione per etichettare come estremista ogni punto di vista che metta in dubbio lo status quo, ed addestrare delle agenzie per l’applicazione della legge, equiparando ad un terrorista chiunque possegga una visione antigovernativa.
Cio che il governo non è riuscito a spiegare è come il terrorismo interno sia un proprio prodotto, sia esso intenzionale o meno.
Il governo ha creato un ambiente nel quale la violenza interna è diventata inevitabile: lo ha fatto intraprendendo guerre senza fine nel mondo, trasformando la polizia in un’appendice dell’esercito, trasformando una società libera in una del sospetto, trattando i cittadini americani come combattenti nemici, fomentando il conflitto e la divisione fra i cittadini, facendo abituare i cittadini alle immagini ed ai suoni della guerra, e rendendo in genere impossibili le rivoluzioni pacifiche.
Ciò che stiamo sperimentando è una guerra civile, ideata e e concepita in parte dallo stesso governo Usa.
L’esito per questo tipo di conflitto è scontato:
lo stato di polizia vince.
Lo scopo: conformità e controllo
A dispetto del fatto che le comunità del paese sono, per tutte le intenzioni e gli scopi, tenute in ostaggio da un governo armato fino ai denti e più che decise ad utilizzare la forza per mantenere l’ordine, molti americano sono relativamente indifferenti. Peggio ancora, siamo diventati così frammentati come nazione, così ostili verso coloro coi quali potremmo essere in disaccordo, così sospettosi verso chi è diverso da noi, che veniamo divisi e soggiogati con facilità.
Siamo stati desensibilizzati alla violenza, abituati alla presenza militare nelle nostre comunità e persuasi che non ci sia nulla che possiamo fare per cambiare la traiettoria apparentemente senza speranza della nazione. In questo modo, l’economia che arranca, la crescente reazione per le occupazioni dei militari, le sparatorie della polizia, il deterioramento delle infrastrutture della nazione e tutte le altre crescenti preoccupazioni che sono diventate dei non-problemi per una popolazione che viene facilmente distratta, intrattenuta, manipolata e controllata.
La vista della polizia coi giubbotti antiproiettile e le maschere antigas addosso, mentre imbracciano fucili semiautomatici a scorta di veicoli corazzati in una strada affollata: una scena paragonabile a “un pattugliamento militare di una città nemica”, non causa più allarme tra la popolazione. Stiamo diventando veolocemente una anemica, debole, pietosamente annacquata progenie dei nostri rivoluzionari antenati, incapace di organizzare una rivolta del paese contro un regime tirannico.
Se c’è una qualche speranza di risanare il nostro governo e di ripristinare le nostre libertà, ciò richiederà un altro tipo di golpe: nonviolento, strategico e dal basso, che inizi localmente ed arrivi sempre più in alto. Rivoluzioni simili sono lente e richiedono diligenza. Esse sono in parte politiche, ma non attraverso un partito costituito o dei politici.
Soprattutto , come ho chiarito nel mio libro “Campo di battaglia America: la guerra al popolo americano”, per avere possibilità di successo, u na rivoluzione simile richiederà più di un ricambio politico: richiederà un cmbiamento nel cuore degli americani, un risveglio dello spirito americano, e una cittadinanza che si preoccupi più della propria libertà che dei giochi di fantasia.
JOHN WHITEHEAD
Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=16777&mode=thread&order=0&thold=0
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