martedì 28 giugno 2016

La lezione della Mela






La lezione della Mela


Prima della lezione, senza che i bambini la vedessero, ho preso una mela e l’ho ripetutamente lasciata cadere a terra. Poi sono entrata in aula con il frutto maltrattato e un altro incolume. Li ho mostrati agli studenti e ho constatato che nessuno di loro trovava delle differenze: entrambi sembravano – almeno esteriormente – perfetti, di colore simile e invitanti.

 
Ho preso la mela che avevo lasciato cadere ripetutamente a terra e l’ho disprezzata di fronte ai bambini, dicendo che pensavo che fosse disgustosa, e li ho invitati a fare altrettanto. Ho detto loro che visto che non mi piaceva, anche loro dovevano trovarla orribile, e manifestare il loro disdegno. Alcuni di loro mi hanno guardato come se fossi pazza, poi hanno cominciato a passarsela dicendo cose del tipo: “Sei una mela puzzolente” oppure “Probabilmente hai dei vermi dentro”.

Subito dopo ci siamo passati l’altra mela, rivolgendole solo complimenti e belle parole: “Sei una mela adorabile” oppure 
“La tua pelle è perfetta”.

Alla fine, dopo aver discusso ancora sulle loro similarità, ho tagliato in due entrambe le mele. Quella che avevamo apprezzato era gustosa, quella disprezzata era rovinata e ammaccata all’interno.

Quando le hanno viste così, è come se una lampadina si fosse accesa sulle teste dei bambini. Hanno subito capito che quello che era successo alla mela disprezzata e ciò che capita a chi è vittima di insulti, molestie e derisione. 

Hanno imparato quali sono le conseguenze di azioni cattive e spregevoli. Quando le persone sono colpite dal bullismo, specialmente i più piccoli, si sentono malissimo dentro e spesso non mostrano o raccontano quello che provano. Se non avessimo tagliato in due la mela, non avremmo capito quanto male si nascondeva al suo interno.

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