"I media sono diventati lo specchio - e i creatori - dello stato disconnesso in cui si trova l'umanità.
Notizie, attualità, ma persino film e reality show servono a esacerbare la religione della polarità, riflettendola su di noi in tutte le sue forme: materialismo, odio, uccisioni, idolatria e separazione. Quasi tutti i programmi televisivi, si tratti di saghe, melodrammi o telegiornali, creano dipendenza come qualsiasi droga.
Questo "pulpito" unidimensionale da cui i media ci fanno la predica - spesso nel centro del nostro salotto - è la fonte di molti dei nostri schemi comportamentali quotidiani. Siamo stati indotti a credere che i notiziari e i programmi di attualità che guardiamo siano veri, imparziali, onesti. Spesso le cose stanno tutt'altro che in questo modo.
Le notizie vengono selezionate
da un gruppo ristretto di persone.
Chi la pensa diversamente rispetto a ciò che i proprietari dei media globali vogliono farci vedere e ascoltare, si ritrova senza una pittaforma da cui presentare la propria conoscenza e le proprie opinioni. I governi si assicurano che soltanto i più potenti abbiano accessso ai nostri salotti, limitando la proprietà e il controllo dell'etere tramite la concessione di licenze finanziariamente ben oltre la portata della gente comune.
Il risultato è che i notiziari di tutti i Paesi sviluppati sono esattamente uguali, parola per parola, immagine per immagine. Ma tutto questo è intenzionale; tale metodo garantisce che gli imperi delle multinazionali mediatiche, ormai di portata globale, diventino sempre più grandi e potenti e divorino tutti i concorrenti più piccoli che trovano sul loro cammino.
Quel gruppo ristretto di persone selezionate distorce efficacemente la democrazia plasmando l'opinione pubblica attraverso un inganno di enormi proporzioni."
Steven M. Jones
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