Il nome Angolo di Smeraldo è dato dal colore che assume la
vegetazione locale nei giorni di pioggia che appunto diventa verde e lucente
come lo smeraldo.
Non ci sono strade né ferrovie che conducono all'Angolo di
Smeraldo, ma solo sentieri, questa era stata la decisione della comunità.
Con un clima che d'inverno non scende mai sotto i 15° gli
abitanti dell'Angolo di Smeraldo decisero di costruire capanne di legno al
posto delle case in mattone.
I bambini condussero Edere al grande fuoco, dove decine di
ragazzi e ragazze tutti intorno sedevano lungo un amplio cerchio, cantando
filastrocche per i loro fratellini e sorelline, che rimanevano incantati ad
ascoltarli seduti tra le loro braccia.
Questo era il loro modo di occuparsi dei
più piccoli,
mentre i grandi erano intenti a svolgere le loro mansioni.
IL PICCOLO BOSCO DEI GRANDI CUSTODI
- In questo luogo speciale ad ogni abitante della comunità viene fatto scegliere un albero che sarebbe poi diventato il suo custode per tutto il corso della sua vita terrena.
Quando il nastro colorato viene annodato al tronco d'albero,
l'unione si compie e da quel momento l'essere umano viene legato all'albero
scelto. Avrebbe potuto cosi rivolgersi a lui ogni qualvolta era afflitto da
malinconia o tristezza.
Gli alberi sono considerati saggi dalla comunità dell'Angolo
di Smeraldo, ma soprattutto vivi, dotati di un proprio spirito, di una propria aurea
e di una propria coscienza, tanto da rivolgersi a loro anche in vista di
decisioni importanti che riguardassero la loro vita e le loro scelte.
I saggi anziani dell'Angolo di Smeraldo sanno che i bambini
non si sbagliano mai, in quanto sono ancora molto vicini alla matrice divina da
cui sono giunti. Inoltre crescendo a stretto contatto con la natura sviluppano
rapidamente la capacità di leggere nel cuore e nell'anima dei propri simili,
imparano a comunicare con gli alberi e con gli animali.
Edere osservando questa gente si chiese come mai non
sentissero il bisogno di aprire una strada tra il bosco, in modo tale da
collegarli con il resto del mondo, si chiese il perché vivessero tutti nelle
capanne, rinunciando alle ben più confortevoli case di mattoni, ma poi,
studiandogli attentamente, comprese che forse il loro segreto era proprio
quello, rimanere quel che erano accontentandosi di quel poco che avevano.
Rinunciando a crearsi nuovi bisogni avevano forse imparato a
vivere in completa armonia?
Tratto dal capitolo: "L'Angolo di Smeraldo" del mio libro : Viaggio nel Paese di Domani
Esse lugar existe,é real??gostaria de poder ler seu Livro Daniele !!
RispondiEliminaEsse lugar existe,é real??gostaria de poder ler seu Livro Daniele !!
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