venerdì 17 aprile 2015

Nasce nelle Dolomiti " La Valle della Vita"





"TORNARE A VIVERE"

Questo è il riassunto sintetico di questo magnifico progetto che desidera far riscoprire all'uomo moderno la vera cultura, le tradizioni e uno stile di vita finalmente degno di essere vissuto, tutto questo è stato concepito nelle Dolomiti Bellunesi.

Geograficamente si estende al margine sud occidentale della Provincia di Belluno, sulla destra del fiume Piave (nella media Valle del Piave localmente detta Valbelluna), punto di contatto tra le Dolomiti e le Prealpi Venete, confina con la Regione Trentino Alto Adige e in parte con le province di Vicenza e Treviso

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Il tutto nasce dall'ispirazione di due giovani architetti, Luca De Gol e Samir Bhowmik,  dopo aver letto il libro di Silvano Agosti 
“Lettere dalla Kirghisia”dove l'autore narra di un nuovo e più sensato modo di vivere, dove si lavora al massimo 3 ore al giorno, dove si studia nei parchi all'aperto e ad ogni abitante è assicurato 
un tetto sulla testa e un pasto caldo.

I due giovani architetti, uno originario di Belluno, immaginano 
di trasferire il loro progetto “Letters from Sibbesborg” 
nelle Dolomiti e lì sperimentare un nuovo livello di esistenza
 per i cittadini, dove ogni giorno si festeggia la vita.


“Letters from Sibbesborg” (progetto a concorso finlandese per una nuova società sostenibile e più "umana") non è un progetto fine 
a se stesso, ma funge da prototipo utilizzabile anche in luoghi e circostanze diverse rispetto al concorso nel quale é stato pensato.

Proprio per questo le riflessioni che seguono prendono in esame l’area geografica della Comunità Montana Feltrina –
dove uno di noi è nato e vissuto fino a 23 anni  e cercano di sviluppare un modello urbanistico, architettonico, paesaggistico attento al territorio, all’ambiente e di conseguenza all’essere umano che di esso fa parte.


Il fatto che le Dolomiti siano state dichiarate Patrimonio dell´Umanitá da parte dell´Unesco è di enorme rilevanza, e fa capire quanto importante sia il ruolo della natura in tutti i suoi aspetti: da quelli legati all´ecosistema, dal rapporto con l´uomo e gli animali, a quelli puramente estetici.

"Ora, il nostro piano territoriale, che ha come scopo principale quello di creare un ambiente artificiale il più possibile legato 
al territorio e alla natura, si rivolge in prima istanza 
all’essere umano, avendo come obiettivo 
il benesseree la felicitá della vita."


Il binomio uomo-natura acquista subito grande importanza in un’area come quella dolomitica; e come la natura diventa Patrimonio dell’Umanità, ci piacerebbe avvalorare la richiesta,
 già inoltrata da Silvano Agosti, di dichiarare 
l’essere umano Patrimonio dell´Umanità.



La Comunità Valle della Vita non è un sogno. 

E non è un’utopia partorita dalla nostra immaginazione. 
Si tratta di un vero e proprio progetto. Un progetto umano che comprende comunità, economie, ecosistemi e stili di vita. Esiste in realtà in questa terra del nord Italia, dominata e protetta dalle grandiose catene montuose delle Dolomiti.

In questa natura aspra e paradossale, abbiamo trovato un paradigma dell’esistenza umana che fino ad ora era stato solo raccontato da veggenti e profeti.

Abbiamo scoperto una vivace comunità, non lontana dalla storica città di Venezia e ai confini con il Trentino, ai piedi delle più belle montagne del mondo, le Dolomiti, dove scorre un antico torrente, il Caorame, circondato da fitti boschi, che a loro volta fanno parte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

(Anno 1492 , foto di vita contadina dell'epoca)

"La gente qui ha reinventato la felicità e la comunità si è riallineata e ri-adattata alla natura. La Comunità Valle della Vita è una visione di un nuovo tipo di umanità che è entrata in completa realtà nel 2050, un fiore sbocciato nel corso del tempo."

In questa nuova terra promessa non esiste una singola comunità ideale, ma diverse comunità che coesistono insieme disseminate all’interno del territorio della Comunità Valle della Vita.

A differenza delle città contemporanee e degli sviluppi suburbani periferici che seguono i vecchi principi della pianificazione urbanistica e di disegno urbano, la Comunità Valle della Vita è stata pensata e ripianificata seguendo i principi ispirati alla natura, alla geografia, alle stagioni e alla condizione umana.

(foto dimostrativa)

L’obiettivo principale dei progettisti è stato quello di allontanarsi dai sistemi secolari di produzione, riavvicinandosi ad una pianificazione dell’economia, della società e del tessuto urbano che si basano su principi egualitari e ha confermato la condizione umana come qualcosa che deve essere nutrito e ha riconosciuto il suo stato come supremo.

Questo nuovo grande centro si sviluppa lungo il fiume Piave, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e i centri di maggiore interesse storico culturale con eventi ed attività.


I siti di patrimonio storico sono diventati tutti parte del centro, generatrici di turismo e parte integrante della vita dei cittadini della Comunità Valle della Vita.

La città di Feltre conserva ancora il suo status di centro storico e di transito alle zone circostanti e ora, piú di prima, acquista più forza architettonica e urbanistica.

Informalmente chiamato Playground, è l’area verde principale che collega tutti i villaggi/comunitá, boschi, piazze, parchi.

Le Case o centri di comunità situate all’interno della Valle della Vita sono le nuove istituzioni comunali costruite, ristrutturate, gestite e utilizzate dalla comunità.

(foto dimostrativa)

Sono le nuove istituzioni locali che gestiscono l’economia locale, creano posti di lavoro, sovvenzionano le imprese locali, organizzano l’istruzione per tutti, a tutti i livelli, un polo di innovazione e sviluppo per tutta la comunità. Essi contengono i musei, le scuole, luoghi di lavoro, negozi e outlet, caffè e ristoranti, biblioteche e centri diurni.

Ogni Casa è specializzata in un particolare settore e funge da centro di risorse per quel particolare settore. Le Case della cultura, delle arti e del patrimonio storico per esempio sono i motori culturali e artistici per la Comunità Valle della Vita.

I Comuni si trovano all’interno del Playground, e sono connessi da strade verdi e naturali, accessibili a piedi in bicicletta o con mezzi leggeri elettrici.


Il modello Eco-Cycle Dolomiti

La caratteristica che colpisce di questi insediamenti sono i Giardini della Luna, giardini e terreni agricoli che circondano gli insediamenti abitativi, costellati di fiori, alberi da frutto e orti. Questi giardini sono di proprietà e gestiti dalle comunità per tutta la stagione agricola nella regione.

La Comunità Valle della Vita è autosufficiente nella produzione alimentare e dipende, per la maggior parte, dalla sua raccolta regionale per la sua gente.

Oltre che nei Comuni, le colture sono coltivate anche lungo le vie di connessione verdi che collegano tutti i comuni/villaggi 
vecchi e nuovi.

(foto dimostrativa)


I nuovi villaggi sono pensati e progettati in stretta relazione con il territorio, tenendo conto della geografia e la storia architettonica e urbanistica del territorio, seguendo e attuando le innovazioni in campo architettonico e costruttivo, creando connessioni web tra tutte le piccole comunitá vecchie e nuove della Comunità Valle della Vita.

Ogni villaggio comprende una vasta gamma di alloggi multifamiliari, case a schiera, case private, laboratori e appartamenti per studio o lavoro.
Ogni villaggio è gestito da una cooperativa che sovrintende il settore zootecnico, manutenzione, attività quotidiane e festival. La maggior parte degli abitanti lavora da casa e nei rispettivi villaggi/comunità, dedicando piú tempo all’agricoltura, alle arti e ai mestieri, e alle nuove tecnologie informatiche.




I principi ecologici consentono un ciclo in cui viene rinnovata energia, l’acqua viene rimessa in circolazione, e i rifiuti vengono sfruttati per rigenerare energia. Ogni aspetto della vita nella Comunità Valle della Vita è parte di questo ciclo ecologico. Giocare, lavorare, mangiare, riciclare per creare nuovi prodotti, attività ricreative e altre numerose attività sono tutti integrati in questo ciclo.

Ogni azione umana ha le sue implicazioni per l’ecologia della Comunità Valle della Vita e per questo motivo il tessuto costruito e gli spazi pubblici sono inoltre progettati per lavorare all’interno dell’Eco-modello.



Nella Comunità Valle della Vita l’attenzione è sulle persone e non sui trasporti, sullo scambio e non sul movimento incondizionato. 

Le vecchie automobili sono quasi inesistenti, tranne per i veicoli di comunità condivisi e quelli necessari per l’agricoltura e piccole industrie artigianali. C’è una proliferazione di biciclette, risciò alimentati ad energia solare, tram e altri veicoli che girano con energie rinnovabili.


Il sistema è inoltre progettato per agevolare portatori di handicap ed anziani ed è completamente accessibile a tutti.
Le connessioni di transito maggiori verso nord e sud della Comunità sono garantite dalle attuali strade, rese più sicure e veloci, per garantire una maggiore fluidità di traffico, reso drasticamente inferiore grazie alla minore necessitá di spostamenti fisici delle persone.

Il transito locale si basa su tram e mini-bus elettrici.
Principalmente tre rotaie circolari garantiscono l’accesso a tutti i maggiori punti di interesse della Comunità e sono utilizzabili gratuitamente dai cittadini.

Attraverso una visione urbana decentralizzata, in equilibrio con la natura, un nuovo concetto di gioco della vita, basato sullo slow-urbano, la società è stata creata nella Comunità Valle della Vita.



Un cambiamento rivoluzionario


Questa è una società e una Comunità che è tornata alle sue radici con la terra, con l´artigianato locale, con una rete di conoscenze che viene condivisa e dove i bambini non sono rinchiusi nelle scuole o gli adulti nei luoghi di lavoro stressanti.

"Qui, il cambiamento rivoluzionario da un sistema di produzione massificato, verso un sistema di produzione 
solo per esigenze reali, la distribuzione di servizi 
da un solo centro a piú centri diversificati e l’orrore 
di un approccio consumistico a favore di uno piú egualitario 
ha portato ad un nuovo livello di esistenza per i cittadini."


Questo nuovo sistema ha consentito la creazione di un ambiente equilibrato, che non solo promuove la salute fisica e mentale, ma anche un atteggiamento responsabile e sostenibile nei confronti delle condizioni naturali ecologiche dell’ambiente che ci circonda.



… di fronte a questo brulichio di artisti e di bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando:
 “Nessuna qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”
(Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti)















2 commenti:

  1. Bello. Mi sembra un pezzo delle tesine che si componevano ad Architettura a Roma quando ci studiavo io. Peccato che non arriverò al 2050 per vedere (?) questa realizzazione (?)

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  2. Nella Valle della Vita, però, il "settore zootecnico" è... una nota stonatissima!!

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