Questo è il riassunto sintetico di questo magnifico progetto che desidera far riscoprire all'uomo moderno la vera cultura, le tradizioni e uno stile di vita finalmente degno di essere vissuto, tutto questo è stato concepito nelle Dolomiti Bellunesi.
Geograficamente si estende al margine sud occidentale della Provincia di Belluno, sulla destra del fiume Piave (nella media Valle del Piave localmente detta Valbelluna), punto di contatto tra le Dolomiti e le Prealpi Venete, confina con la Regione Trentino Alto Adige e in parte con le province di Vicenza e Treviso
Geograficamente si estende al margine sud occidentale della Provincia di Belluno, sulla destra del fiume Piave (nella media Valle del Piave localmente detta Valbelluna), punto di contatto tra le Dolomiti e le Prealpi Venete, confina con la Regione Trentino Alto Adige e in parte con le province di Vicenza e Treviso
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Il tutto nasce dall'ispirazione di due giovani architetti, Luca
De Gol e Samir Bhowmik, dopo aver letto il libro di Silvano
Agosti
“Lettere dalla Kirghisia”, dove l'autore narra di un nuovo e più sensato modo di vivere, dove si lavora al massimo 3 ore al giorno, dove si studia nei parchi all'aperto e ad ogni abitante è assicurato
un tetto sulla testa e un pasto caldo.
I due giovani architetti, uno originario di Belluno, immaginano
di trasferire il loro progetto “Letters from
Sibbesborg”
nelle Dolomiti e lì sperimentare un nuovo livello di esistenza
per
i cittadini, dove ogni giorno si festeggia la vita.
“Letters
from Sibbesborg” (progetto a concorso finlandese per una nuova società sostenibile e più "umana") non è un progetto fine
a se stesso, ma funge da prototipo
utilizzabile anche in luoghi e circostanze diverse rispetto al concorso nel
quale é stato pensato.
Proprio per questo le riflessioni che seguono prendono in esame l’area
geografica della Comunità Montana Feltrina –
dove uno di noi è
nato e vissuto fino a 23 anni e cercano di sviluppare un modello urbanistico,
architettonico, paesaggistico attento al territorio, all’ambiente e di
conseguenza all’essere umano che di esso fa parte.
Il fatto che le Dolomiti siano state dichiarate Patrimonio
dell´Umanitá da parte dell´Unesco è di enorme rilevanza, e fa capire
quanto importante sia il ruolo della natura in tutti i suoi aspetti: da quelli
legati all´ecosistema, dal rapporto con l´uomo e gli animali, a quelli
puramente estetici.
"Ora, il nostro piano territoriale, che ha come scopo
principale quello di creare un ambiente artificiale il più possibile legato
al
territorio e alla natura, si rivolge in prima istanza
all’essere umano,
avendo come obiettivo
il benesseree la felicitá della
vita."
Il binomio uomo-natura acquista subito grande
importanza in un’area come quella dolomitica; e come la natura diventa
Patrimonio dell’Umanità, ci piacerebbe avvalorare la richiesta,
già inoltrata
da Silvano Agosti, di dichiarare
l’essere umano Patrimonio dell´Umanità.
La Comunità Valle della Vita non è un
sogno.
E non è un’utopia partorita dalla nostra immaginazione.
Si tratta di un
vero e proprio progetto. Un progetto umano che comprende comunità, economie,
ecosistemi e stili di vita. Esiste in realtà in questa terra del nord Italia,
dominata e protetta dalle grandiose catene montuose delle Dolomiti.
In questa natura aspra e paradossale, abbiamo trovato un paradigma dell’esistenza umana che fino ad ora era stato solo raccontato da veggenti e profeti.
Abbiamo scoperto una vivace comunità, non lontana dalla storica città di Venezia e ai confini con il Trentino, ai piedi delle più belle montagne del mondo, le Dolomiti, dove scorre un antico torrente, il Caorame, circondato da fitti boschi, che a loro volta fanno parte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
(Anno 1492 , foto di vita contadina dell'epoca)
"La gente qui ha reinventato la felicità e la comunità si
è riallineata e ri-adattata alla natura. La Comunità Valle della Vita è
una visione di un nuovo tipo di umanità che è entrata in completa realtà nel
2050, un fiore sbocciato nel corso del tempo."
In questa nuova terra promessa non esiste una singola
comunità ideale, ma diverse comunità che coesistono insieme disseminate
all’interno del territorio della Comunità Valle della Vita.
A differenza
delle città contemporanee e degli sviluppi suburbani periferici che seguono i
vecchi principi della pianificazione urbanistica e di disegno urbano, la Comunità
Valle della Vita è stata pensata e ripianificata seguendo i
principi ispirati alla natura, alla geografia, alle stagioni e alla
condizione umana.
(foto dimostrativa)
L’obiettivo principale dei progettisti è stato quello di allontanarsi dai sistemi secolari di produzione, riavvicinandosi ad una pianificazione dell’economia, della società e del tessuto urbano che si basano su principi egualitari e ha confermato la condizione umana come qualcosa che deve essere nutrito e ha riconosciuto il suo stato come supremo.
Questo nuovo grande centro si sviluppa lungo il fiume Piave,
il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e i centri di maggiore interesse storico
culturale con eventi ed attività.
I siti di patrimonio storico sono diventati tutti parte del centro, generatrici di turismo e parte integrante della vita dei cittadini della Comunità Valle della Vita.
La città di Feltre conserva ancora il suo status di centro storico e di transito alle zone circostanti e ora, piú di prima, acquista più forza architettonica e urbanistica.
Informalmente chiamato Playground, è l’area verde principale che collega tutti i villaggi/comunitá, boschi, piazze, parchi.
Le Case o centri di comunità situate all’interno della Valle della Vita sono le nuove istituzioni comunali costruite, ristrutturate, gestite e utilizzate dalla comunità.
(foto dimostrativa)
Sono le nuove istituzioni locali che gestiscono
l’economia locale, creano posti di lavoro, sovvenzionano le imprese locali,
organizzano l’istruzione per tutti, a tutti i livelli, un polo di innovazione e
sviluppo per tutta la comunità. Essi contengono i musei, le scuole, luoghi di
lavoro, negozi e outlet, caffè e ristoranti, biblioteche e centri diurni.
Ogni Casa è specializzata in un particolare settore e funge da centro di
risorse per quel particolare settore. Le Case della cultura, delle arti e del
patrimonio storico per esempio sono i motori culturali e artistici per la Comunità
Valle della Vita.
I Comuni si trovano all’interno del Playground, e sono connessi da strade verdi e naturali, accessibili a piedi in bicicletta o con mezzi leggeri elettrici.
Il modello Eco-Cycle Dolomiti
La caratteristica che colpisce di questi insediamenti sono i Giardini della Luna, giardini e terreni agricoli che circondano gli insediamenti abitativi, costellati di fiori, alberi da frutto e orti. Questi giardini sono di proprietà e gestiti dalle comunità per tutta la stagione agricola nella regione.
La Comunità Valle della Vita è autosufficiente nella produzione alimentare e dipende, per la maggior parte, dalla sua raccolta regionale per la sua gente.
Oltre che nei Comuni, le colture sono coltivate anche lungo le vie di connessione verdi che collegano tutti i comuni/villaggi
vecchi e nuovi.
(foto dimostrativa)
I nuovi villaggi sono pensati e progettati in stretta
relazione con il territorio, tenendo conto della geografia e la storia
architettonica e urbanistica del territorio, seguendo e attuando le innovazioni
in campo architettonico e costruttivo, creando connessioni web tra tutte le
piccole comunitá vecchie e nuove della Comunità Valle della Vita.
Ogni villaggio comprende una vasta gamma di alloggi multifamiliari, case a schiera, case private, laboratori e appartamenti per studio o lavoro.
Ogni villaggio è gestito da una cooperativa che sovrintende il settore zootecnico, manutenzione, attività quotidiane e festival. La maggior parte degli abitanti lavora da casa e nei rispettivi villaggi/comunità, dedicando piú tempo all’agricoltura, alle arti e ai mestieri, e alle nuove tecnologie informatiche.
I principi ecologici consentono un ciclo in cui viene
rinnovata energia, l’acqua viene rimessa in circolazione, e i rifiuti vengono
sfruttati per rigenerare energia. Ogni aspetto della vita nella Comunità
Valle della Vita è parte di questo ciclo ecologico. Giocare, lavorare,
mangiare, riciclare per creare nuovi prodotti, attività ricreative e altre
numerose attività sono tutti integrati in questo ciclo.
Ogni azione umana ha le sue implicazioni per l’ecologia della Comunità
Valle della Vita e per questo motivo il tessuto costruito e gli spazi
pubblici sono inoltre progettati per lavorare all’interno dell’Eco-modello.
Nella Comunità Valle della Vita l’attenzione
è sulle persone e non sui trasporti, sullo scambio e non sul movimento
incondizionato.
Le vecchie automobili sono quasi inesistenti, tranne per i
veicoli di comunità condivisi e quelli necessari per l’agricoltura e piccole
industrie artigianali. C’è una proliferazione di biciclette, risciò alimentati
ad energia solare, tram e altri veicoli che girano con energie rinnovabili.
Il sistema è inoltre progettato per agevolare portatori di handicap ed anziani
ed è completamente accessibile a tutti.
Le connessioni di transito maggiori verso nord e sud della Comunità sono garantite dalle attuali strade, rese più sicure e veloci, per garantire una maggiore fluidità di traffico, reso drasticamente inferiore grazie alla minore necessitá di spostamenti fisici delle persone.
Le connessioni di transito maggiori verso nord e sud della Comunità sono garantite dalle attuali strade, rese più sicure e veloci, per garantire una maggiore fluidità di traffico, reso drasticamente inferiore grazie alla minore necessitá di spostamenti fisici delle persone.
Il transito locale si basa su tram e mini-bus elettrici.
Principalmente tre rotaie circolari garantiscono l’accesso
a tutti i maggiori punti di interesse della Comunità e sono utilizzabili
gratuitamente dai cittadini.
Attraverso una visione urbana decentralizzata, in equilibrio con la natura, un nuovo concetto di gioco della vita, basato sullo slow-urbano, la società è stata creata nella Comunità Valle della Vita.
Un cambiamento rivoluzionario
Questa è una società e una Comunità che è tornata alle sue radici con la terra, con l´artigianato locale, con una rete di conoscenze che viene condivisa e dove i bambini non sono rinchiusi nelle scuole o gli adulti nei luoghi di lavoro stressanti.
"Qui, il cambiamento rivoluzionario da un sistema
di produzione massificato, verso un sistema di produzione
solo per esigenze
reali, la distribuzione di servizi
da un solo centro a piú centri
diversificati e l’orrore
di un approccio consumistico a favore di uno piú
egualitario
ha portato ad un nuovo livello di esistenza per i cittadini."
Questo nuovo sistema ha consentito la creazione di un
ambiente equilibrato, che non solo promuove la salute fisica e mentale, ma
anche un atteggiamento responsabile e sostenibile nei confronti delle
condizioni naturali ecologiche dell’ambiente che ci circonda.
… di fronte a questo brulichio di artisti e di
bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando:
“Nessuna qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”
(Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti)
Articolo tratto da: http://altitudini.it/immagina-nelle-dolomiti-la-valle-della-vita/
Bello. Mi sembra un pezzo delle tesine che si componevano ad Architettura a Roma quando ci studiavo io. Peccato che non arriverò al 2050 per vedere (?) questa realizzazione (?)
RispondiEliminaNella Valle della Vita, però, il "settore zootecnico" è... una nota stonatissima!!
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