Da anni, ininterrottamente, non si sente parlale d'altro che di stupri, violenze d'ogni genere, omicidi e brutalità. I Tg nazionali e le testate giornalistiche sfornano brutte notizie 24 ore su 24.
L'industria del lucro rovina ogni nostro pasto, poiché (colpa nostra), abbiamo quella maledetta abitudine di tener acceso il televisore anche all'ora di pranzo. Che lezione possiamo mai trarre da tutte queste brutte notizie?
La più banale, ovviamente.
Ovvero che l'uomo è malvagio per Natura e per fortuna che esistono le autorità e i governi. Questo è ciò che pensano gli adattati ad una società marcia e malata.
Ma la risposta corretta non è certo questa, anzi...
Nulla di più lontano dalla verità.
L'uomo non è malvagio per natura, ma lo diventa quando viene costretto a vivere in un ambiente innaturale.
Nessuno di noi, infatti, ha deciso di nascere in una caotica città di cemento, tra fabbriche inquinanti, strade trafficate, appartamenti dove non puoi fare il minimo rumore e la totale assenza di verde, se non quello sputo artificiale chiamato "parchi pubblici".
E' ovvio che un individuo sano, crescendo in un ambiente del genere ad un certo punto degeneri. La vita moderna ti porta a smarrire il proprio Io, ti annega di beni materiali, azzerando i valori spirituali, fondamentali per la stabilità mentale e per mantenere un contatto sano con il mondo.
Il caos, la solitudine, la freddezza della gente, i genitori perennemente ansiosi e di fretta, persi nelle loro angosce quotidiane, l'assenza di veri valori, l'assenza di una qualsiasi minima fiamma di saggezza, il cibo artificiale, finto e velenoso, le serata fuggi-realtà del sabato sera, dove si cerca in tutti i modi di annullarsi per sfuggire almeno qualche ora alla piattezza quotidiana, la perenne sensazione di impotenza che si prova verso un mondo sordo di gente che non ascolta, che va avanti verso l'abisso, rassegnandoti all'idea che quella sia l'unica via possibile, ecco, tutto questo quadro drammatico della situazione attuale è il vento che soffia sulla debole psiche dell'uomo moderno.
Un uomo che, avendo perso da tempo le sue radici, porta avanti il suo scellerato progetto di distruzione, o meglio di auto-distruzione, giacché egli stesso sa che finirà con l'annullarsi.
Perché come si può pensare di continuare a costruire e costruire, senza non aspettarsi di essere sommersi poi dall'alluvione che non trova più spazio ove sfogare le sue acque? Guardate i campi quando piove, solo quelli arati trattengono l'acqua, i prati generalmente no, l'assorbono in profondità. Allora immaginate cosa succede quando l'acqua affronta il cemento che le nega l'accesso...
E con il cibo come la mettiamo? Pesticidi, erbicidi, diserbanti, coloranti, conservanti, ormoni della crescita...Tutto finisce nel vostro organismo, si accumula poco a poco e poi trabocca proprio come l'acqua, in questo caso l'alluvione è la malattia...
Lo stress moderno?
Lavoro, lavoro, lavoro, sveglia, cibo, letto, lavoro, fino a quando i nervi vanno in tilt, e via di psicofarmaci, di ansiolitici,
di alcool e tabacco, ma la gente si accorge che tutto questo non
è normale?
Per quanto continueremo a fare finta di niente?
Per quanto ignoreremo
il nostro disagio interiore?
Scuola, lavoro, matrimonio, convivenza, società, sono tutte gabbie in cui si origina la follia, poiché limitano drasticamente le nostre libertà.
Come pensate di risolvere il problema stupri, omicidi e violenze?
Con qualche petizione? Con una dose di indignazione dietro il pc?
O costruendo ancora più prigioni?
E a cosa servirebbero mai più prigioni?
Nessuna prigione può contenere la rabbia e la collera di una intera società che nel suo complesso è ella stessa feroce e violenta.
E' una società che si preoccupa per te quando muori in una "missione di pace" all'estero, ma che poi ti ignora quando muori "in casa", al margine di una strada perché non sei riuscito a pagare l'affitto e quindi la buona società ti ha dato il ben servito...
L'attuale società vede i vecchi abbandonati a se stessi?
Vede i bambini che crescono senza una guida che insegni loro qualcosa sul mondo, oltre a come guadagnarsi da vivere lavorando tutta la vita? Vede i giovani che si drogano perché nessuno da retta ai loro sogni e alle loro idee? No, si pensa sempre e solo alla punizione, mai all'ascolto...
La verità è che senza ripensare ad un nuovo stile di vita, molto meno frenetico e stressante, ma soprattutto più UMANO, non ci sarà mai la pace degli animi.
Seconda cosa: meno fabbriche e più prati, meno cemento e più alberi, l'essere umano ha bisogno di crescere in un ambiente sano per sviluppare una psiche sana, ha bisogno di cibo sano e di contatto con la natura per non dimenticarsi delle sue radici.
- Educhiamo le persone ad un mondo migliore, educhiamole ad aiutarsi reciprocamente, invece di inseguire stupide carriere individuali.
- Ri-insegnamo alla gente a cucinare il proprio cibo senza dipendere dai fast-food.
- Ri-insegnamo alla gente a cantare e ballare, invece di camminare rigida come pali per le strade, quello di cui abbiamo bisogno è allegria, socialità e non di mode e locali rumorosi dove prevale il narcisismo più sfrenato.
- Torniamo a leggere le favole ai bambini, invece di consegnare loro costosi telefoni, le favole insegnano a vivere il mondo, i telefoni solo ad isolarsi da esso.
- Ri-disegnamo le città a misura d'essere umano, con tante aree divertimento gratuite, con grandi aree verdi tra i condomini, dove le persone possano organizzare pranzi e cene di quartiere, invece che pensare solo a litigare per ogni sciocchezza.
La società non è qualcosa di esterno a noi, poiché ognuno di noi ne fa parte, quindi non esistono scuse per come vanno le cose attualmente, è nostro dovere quindi contribuire al miglioramento della stessa, attraverso progetti e idee, solo così si potrà riarmonizzare l'era oscura nella quale stiamo navigando.
Educhiamo le persone ad un mondo migliore
e non ci sarà più bisogno di punirle.
Daniele Reale
Ottimo testo. Il lavoro, anzi la mitologia del lavoro è una delle prime fregature-illusioni, insieme alla famiglia e ad altri conformismi vari. Gli italiani sono tutti uguali, ma quelli aggrediti all'estero sono più uguali degli altri, mentre quelli aggrediti dallo "Stato" non esistono.
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