L’antico segreto della svastica
e la vera storia della razza bianca
La razza bianca è stata volutamente tenuta all’oscuro riguardo all’ ancestrale religione induista, che venne praticata in tutta l’ Europa preistorica, per migliaia di anni, prima della nascita del cristianesimo.
Come risultato, la razza bianca ha “perso la bussola” e dimenticato “chi è” spiritualmente, scartando l’introspezione, nella selvaggia ricerca di denaro e beni materiali. Esamineremo la moderna censura della religione Hindu e la soppressione del suo simbolo chiave, la svastica. Vedremo come, di conseguenza, i bianchi abbiano dimenticato il loro passato, il loro futuro e la grandezza delle loro antiche dottrine spirituali.
L’ induismo, con i suoi elevati concetti spirituali di anima eterna, reincarnazione, Karma, Yoga, Terzo Occhio e Nirvana (concetti che molti bianchi oggi stanno misteriosamente riabbracciando), è una tradizione religiosa europea ormai perduta, la quale nacque molto prima del cristianesimo e dell’ebraismo.
Questa non è una congettura razzista o una opinione non supportata, è un fatto provato nel mondo accademico.
SVASTICHE TROVATE NELLE ROVINE DELL’ANTICA EUROPA
Tutte le antiche culture europee, come gli Etruschi, i Greci, i Romani, i Galli, i Celti, ecc praticavano lo stesso tipo di alta religione spirituale, l’induismo. Possiamo ancora trovare il simbolo centrale di questa religione, la svastica, in tutti i principali rinvenimenti archeologici europei. Questo studio dell’università di Yale del 1898 ci fornisce una mappa di questi ritrovamenti:
La maggior parte delle persone associano l’induismo all’India. Questo è corretto. Ma l’induismo non è nato in India. Venne portato in India, secondo gli studiosi. Questi ultimi ritengono che, prima di stabilirsi in Europa, i nomadi “ariani” (o razza bianca) invasero l’India antica da nord, portando con sé l’induismo e introducendolo nel subcontinente.
(NOTA: Ci hanno insegnato a scuola che il termine “ariano” rappresenta l’ideale Hitleriano di una “razza superiore” con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Questa tuttavia è una bugia bella e buona.
Storicamente, “ariano” ha sempre significato “razza bianca”, cioè gli europei. Per centinaia di anni prima della seconda guerra mondiale, gli studiosi universitari di tutto il mondo usarono il termine “ariano” per indicare i “bianchi”. (Fate una semplice ricerca in Google books e vedrete).
L’induismo è ancora praticato nell’India odierna.
L’Europa invece è andata incontro ad un destino diverso. L’introduzione del cristianesimo, duemila anni fa, sradicò la razza caucasica dalle sue radici religiose indù, gettando l’Europa nei Secoli Bui da cui la popolazione, in generale, tentò, fallendo in molti modi, di emergere.
L’origine segreta dell’induismo e della razza bianca viene svelata, in una cronaca affascinante conosciuta negli ambienti accademici come l’antica “Invasione Ariana dell’India”. Ancora una volta, non si tratta di una teoria marginale, ma è accettata dalla stragrande maggioranza degli studiosi del mondo, archeologi, professori e accademici.
L’INVASIONE ARIANA DELL’INDIA
Gli storici hanno creduto per secoli, che l’India preistorica, terra natale della svastica, simbolo chiave dell’induismo, fosse la patria di due razze: gli Ariani dalla pelle chiara e i Dravidi dalle pelle scura.
La teoria dell’invasione ariana dell’India postula che i Dravidi erano il popolo nativo dell’India moltissimo tempo fa e ad un certo punto vennero invasi da nord da una sofisticata razza caucasica di guerrieri nomadi, gli ariani.
La vittoria degli Ariani fu rapida e completa e scelsero di rimanere, abbandonando il loro stile di vita nomade, amalgamandosi con i nativi. Gli Ariani insegnarono ai Dravidi la loro avanzata cultura e religione, il loro simbolo chiave cioè la svastica, portando infine il loro dominio culturale e linguistico fino alla parte settentrionale del subcontinente. Gli ariani istituirono il sistema delle caste e si stabilirono, come quella dominante al fine di proteggere la loro pelle bianca e mantenere il loro sangue puro. Questi ariani, secondo gli storici, sono coloro che composero i sofisticati scritti vedici; questi testi costituiscono il cuore della religione dell’Induismo.
Dall’India, gli Ariani migrarono poi verso ovest in Europa, portando la cultura nelle zone che si sono poi evolute in Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Polonia, e così via.
Ogni bianco caucasico americano che possa rintracciare le origini della sua famiglia in Europa è un discendente di questi ariani.
Nel 20 ° secolo, immagini di svastiche vennero scoperte su manufatti di tutta Europa: mosaici, fregi, sculture, e dipinti, utilizzati dagli Etruschi, dai Romani, dagli Scandinavi, dai Sabini, dai Frigi e dai Greci.
Al di fuori dell’Europa, la svastica venne rinvenuta in alcune città-stato della Mesopotamia, sulle antiche reliquie iraniane e ittite e utilizzate in TIbet dalla fede autoctona Bön. La svastica è importante anche per il buddismo e per il giainismo – moderne rivisitazioni della religione antica induista.
IL REVIVAL DELLA SVASTICA
IN EUROPA – “DIO E’ MORTO”
Poco dopo la scoperta di Schliemann, la svastica andò di moda tra i bianchi europei, molti dei quali cominciarono a denunciare in massa il cristianesimo e a vedere la svastica come l’autentico emblema della loro origine europea. Il movimento si diffuse tra i bianchi in tutto il mondo:
A quei tempi, anche gli scritti dell’influente filosofo tedesco del 19 ° secolo Friedrich Nietzsche (1844-1900) aiutarono a riportare in auge la svastica. Nietzsche è famoso per la sua appassionata denuncia al monoteismo biblico. La sua frase famosa era “Dio è morto” in Così parlò Zarathustra (1883).
Cosa intese Nietzsche con questa sua frase provocatoria?
Nietzsche accusa che la religione cristiana, sia stata una bufala perpetrata da “ebrei” (stando a quanto affermò) e progettata per metterli in una posizione di potere, influenza e autorità.
L’obiettivo ebraico, secondo lui, era quello di elevare il Dio guidaico a Dio del Mondo, stabilendo la religione del Nuovo Testamento sulle fondamenta del loro dell’Antico Testamento:
“… Il cristianesimo [..], non è un movimento contro l’ebraismo, ma piuttosto la sua conseguenza… anche oggi il cristiano può sentirsi anti-ebraico senza rendersi conto che esso stesso è la conseguenza ultima del giudaismo … “
Friedrich Nietzsche
Dal 19 ° secolo, gli studiosi europei e i laici cominciarono a riscoprire il proprio patrimonio religioso. Questo movimento Anti Giudeo/Cristiano acquisì moltissima popolarità tra gli studiosi, gli accademici e gli intellettuali, come Aldous Huxley, che diffidò sempre dal monoteismo. Nel suo articolo ‘one and many”
Huxley afferma che:
“Il monoteismo, come noi la conosciamo in Occidente, è stato inventato dagli ebrei”
Aldous Huxley
I seguaci delle religioni abramitiche/semitiche del Giudaismo, del Cristianesimo e dell’Islam non utilizzano la svastica. Il popolo semitico ebbe una storia religiosa, culturale e linguistica molto diversa dagli Indo-europei (chiamati così, perché gli ariani si stabilirono in India prima di migrare in Europa), le religioni semitiche presenti in Europa, attraverso il cristianesimo, sono molto più giovani di quella che utilizza la svastica.
IL SANSCRITO,
LA LINGUA MADRE EUROPEA
Il modello dell’”invasione ariana” emerse dopo che il filologo inglese Sir William Jones (1746-1794) riconobbe le somiglianze tra la lingua l’antica lingua indiana dello sanscrito e le lingue europee più moderne, tra cui il latino, greco, il germanico, il celtico e le lingue slave.
Gli studiosi scoprirono che il Sanscrito era in realtà la “lingua madre” da cui tutte le lingue d’Europa si sono evolute. Le lingue europee vengono ora chiamate “Indo-Europe” in onore della loro origine “indiana (sanscrita). Altri ricercatori approfondirono il lavoro di Jones, mostrando che le lingue avestica e armena si basavano sul sanscrito.
Il termine “ariano” deriva dall’antico termine indiano (sanscrito vedico) e persiano (avestanico) “arya” che sta a significare “nobile”. Le tribù ariane in India chiamarono la loro terra “Aaryaa varta” o “Distesa Ariana”.
Gli Ariani in Iran chiamarono le loro terre similmente, con il nome di Airyanem Vaejah, oggi conosciute come Iran, che è a sua volta una variante del termine “Ariano”.
Gli occidentali inconsapevoli della discendenza ariana dell’Iran spesso fanno di tutta l’erba un fascio in base alla religione islamica che lo accomuna ai paesi limitrofi. L’Iran, si è tuttavia, contraddistinto in diversi modi, che gli hanno permesso di mantenere gran parte della sua identità nazionale, razziale e culturale per migliaia di anni. Descrivendo gli iraniani, il famoso storico del 5 aC Erodoto scrisse:
“Nei tempi antichi … erano conosciuti come Ariani”.
Erodoto
Il re persiano, del 6 ° secolo aC, Dario il Grande, in una iscrizione a Naqsh-e-Rostam, afferma:
“Io sono Dario, il grande re … Un persiano, figlio di un persiano, un ariano, con origini ariane …”
-Dario il Grande
Circa due terzi della attuale popolazione dell’Iran si può definire “caucasica”, discendono dalle antiche tribù ariane che si spinsero a overt attraverso l’Iran, continuando fino a giungere in Europa dal nord dell’India. Il restante terzo è turco o arabo.
IL GRANDE DILUVIO
CHE AFFONDO’ ATLANTIDE
“… Senza dubbio fu abitato prima di ogni altra zona e potrebbe anche essere stato il luogo di tutta la creazione e di tutta la scienza. La cultura degli indiani, come è noto, quasi certamente provenì dal Tibet, così come tutte le nostre arti quali l’agricoltura, i numeri, il gioco degli scacchi, ecc, sembrano provenire dall’India. “
Immanuel Kant
Gli studiosi, i pensatori e i filosofi, una tempo accettarono questa cronaca come un fatto. In Cosmic Memory, ad esempio, Rudolf Steiner (1861-1925), celebre filosofo austriaco, letterato, architetto, scrittore, educatore e pensatore sociale, scrisse:
“La maggior parte della popolazione Atlantidea andò in declino e da una piccola parte di essi discero i cosiddetti ariani che formano oggi l’umanità civilizzata.”
Rudolf Steiner, Cosmic Memory
Platone il noto filosofo greco, sostenne che gli Atlantidei possedevano una altissima religione spirituale, che permetteva loro di “vedere” la loro divina ed eterna “anima” all’interno del corpo fisico. Secondo lui, vedendo la propria ‘”anima interna” gli abitanti di Atlantide ebbero la possibilità di sfruttare dei poteri superiori.
Platone affermò che una memoria di questi poteri è conservata nelle capacità fantastiche attribuite agli “Dei” della mitologia greca e romana: invece di essere divinità vere e proprie, erano mortali dotati di percezioni amplificate a causa della loro connessione con la propria anima eterna (si pensi al Cristo e al Buddha).
Col tempo, tuttavia, il regno di Atlantide cominciò a decadere a causa delle sue tendenze materialiste, arrivò fino al punto di perdere quella connessione con la propria divinità interna che garantiva loro tali poteri . Platone scrisse:
“Per molte generazioni … obbedirono alle leggi e amarono
il divino alla quale erano affini. …
Riconobbero che le qualità del carattere umano erano di gran lunga più importanti della loro ricchezza materiale e passeggera. Riuscirono a mentenersi equilibrati nonostante gli elevati standard di vita, senza mai perdere l’autocontrollo … Quando l’elemento divino si indebolì però … e i loro tratti umani divennero predominanti, cessarono di agire con moderazione e saggezza. “
Platone
Platone va avanti a spiegare che la fine di Atlantide avvenne qualche migliaio di anni fa, quando una serie di disastri naturali, affondò il continente in mare.
Una manciata di superstiti, sfuggiti alla devastazione, si diffuse in diverse parti del mondo portando con se la loro religione e le loro usanze. Fino a tempi abbastanza recenti, la maggior parte degli studiosi ha ritenuto che antiche civiltà, separate da tempo e spazio, costruirono piramidi e monumenti piramidali in onore della loro cultura madre, Atlantinde:
Ancora oggi questa teoria è ampiamente diffusa e dibattura.
Si possono trovare piramidi in India, Cina, Perù, Bolivia, Messico, Irlanda e molti altri luoghi. Tali strutture con finalità analoghe sembrano suggerire una connessione, se non ci fu alcuna comunicazione tra i diversi popoli che costruirono piramidi, è molto probabile che vi sia una fonte comune.
La maggior parte degli studiosi pre – seconda guerra mondiale, convenivano sul fatto che le piramidi fossero collegate ad Atlantide. Videro i comuni miti del diluvio, fra le varie culture, come la prova della fine di Atlantide, erano leggende parallele su una catastrofe mondiale, per la quale l’uomo fu costretto a ricominciare.
Da questa catastrofe si generò una digressione totale, non solo culturale, che implicò una vera e propria involuzione della razza atlantidea stessa. La capacità Atlantidea di “mantenere la visione” della loro “anima interna” andò perduta. E’ rimasta solo l”idea” di anima eterna che si è mantenuta fino ai giorni nostri.
CONCLUDENDO
La connessione tra la svastica e la razza ariana (o, per usare un termine più recente, la razza “caucasica”) è chiaro, ma gli eventi moderni, le contraddizioni, le incomprensioni hanno storpiato il significato originale della svastica, in particolare la sua associazione semantica.
Studiosi, antropologi, linguisti, e scienziati hanno capito che la svastica è la prova di un popolo unito altamente spirituale presente ai tempi dell’Europa preistorica.
Perché questa parte di storia viene volutamente tenuta nascosta? Perché non viene insegnata nelle scuole?
E’ a causa del collegamento diretto ad Atlantide?
Che la storia di Atlantide venga tenuta nascosta dalle elite perchè non vogliono che il mondo conosca il suo passato e in ultima analisi riscopra l’antica religione dell’”anima” … rendendosi conto che l’uomo possiede una divinità interna con poteri innati?
La svastica, un antico simbolo dell’induismo, si può abbondantemente ritrovare tra le rovine dell’Europa Neolitica. Questo ha convinto studiosi, del presente e del passato, che gli europei preistorici praticavano una forma di Induismo primitiva (con i suoi alti concetti spirituali di anima eterna, trasmigrazione, Karma, Yoga, Terzo Occhio e Nirvana).
L’ascesa del cristianesimo europeo mise la parola fine al culto induista facendo sprofondare il continente nel periodo dei secoli bui.
Si trattò forse di un colpo mortale,
inflitto alla razza bianca, al fine di distaccarla completamente dalla sua natura spirituale?
Nella prima parte abbiamo visto come le svastiche trovate sugli antichi manufatti europei, abbiano convinto gli studiosi che l’induismo veniva praticato nell’europa preistorica, ben prima che il cristianesimo arrivasse nel continente e spazzasse via questo culto.
LA STORIA PROIBITA
DELLA RAZZA BIANCA
L’induismo ariano viene tenuto nascosto di proposito, a quanto pare. Non viene insegnato nelle scuole o nelle università. Non è spiegato nei film, nei libri di cultura popolare, alla TV, alla radio, sulle giornali o sulle riviste, o nei mass media.
La cosa ancora più strana è come la razza bianca si identifichi con la religione ebraica e non con la propria religione ancestrale che è l’induismo.
Ci vengono insegnate le storie bibliche di Mosè e dei dieci comandamenti, l’esodo dall’Egitto, l’arrivo nella Terra Promessa, il regno di Davide e Salomone, e così via. La storia ebraica venne innestata in maniera innaturale nella psiche europea al fine da far credere agli europei di aver dei progenitori ebrei, in altre parole, i bianchi sono “cresciuti” ebrei. Perché?
Il motivo è che sembra esserci qualcosa di nascosto, ma potente, nella storia ariana, che i poteri forti trovano estremamente minaccioso. Se cerchiamo di ripercorre le origini ariane spingendoci ulteriormente indietro, nelle profondità del tempo, arriviamo esattamente in questa “zona proibita”.
Si tratta di un tesoro spiritualmente edificante e la cui saggezza può essere utile nell’auto miglioramento. Si basa su ciò che potremmo chiamare la connessione “Ariano/Atlantidea”.
LA CONNESSIONE ARIANO ATLANTIDEA
Questo collegamento Ariano / Atlantideo venne ripreso, in epoca recente dalla celebre mistica russo Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), fondatrice della “Società Teosofica” a New York nel 1875.
La sua opera massima, La Dottrina Segreta, venne pubblicata nel 1888 ed ebbe un forte impatto in tutto il mondo.
La sua influenza su Adolf Hitler e i nazisti, che viene praticamente trascurata dagli storici, alterò completamente il corso del 20 ° secolo.
Notare la svastica sul logo della sua organizzazione:
Ignorando il concetto biblico che “Dio creò l’uomo in sei giorni”, la Blavatsky affermò l’antichità, il primato, e l’universalità della cosiddetta dottrina della “caduta dell’uomo e la sua discesa nella materia”, che costituisce la radice della dottrina di gran parte del pensiero orientale (Induismo, Buddismo), della filosofia greca e dei moderni circoli esoterici occidentali.
Essa insegna che sotto la carne gli uomini e le donne sono degli “dei” o “anime eterne” cadute nel “mondo materiale” dalla nostra più alta “casa spirituale” alla quale l’anima dovrà poi fare ritorno. Durante la sua discesa, anima ha dovuto indossare una “veste” cioè il corpo fisico, in questo modo non è più riuscita a riconoscere la sua natura eterna e spirituale.
“Non hai un’anima. Tu sei un’anima. Hai un corpo.”
C.S. Lewis
“L’uomo è un dio nel corpo di un animale
secondo la filosofia antica …”
Dr. Alvin Boyd Kuhn
“Un uomo è un dio in rovina.”
Ralph Waldo Emerson
Secondo la Blavatsky, la caduta dell’anima è una conoscenza andata salvata dal cataclisma che distrusse l’antica e potente civilità di Atlantide.
Mentre gli studiosi dei tempi della Blavatsky tracciarono le origini degli Ariani sulle montagne del Caucaso, la Blavatsky spostò la loro patria ad est in Tibet, nel cosiddetto “tetto del mondo”, dove trascorse anni a studiare. Le acque del diluvio che inondarono Atlantide, affermò, spinsero i profughi verso il Tibet, dove rimasero al sicuro per generazioni. Gli ariani lentamente emersero da qui diventando discendenti ed eredi diretti degli Atlantidei.
È interessante notare come il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724 – 1804), descrivendo il Tibet un secolo prima della Blavatsky, dicesse che:
“… Senza dubbio fu abitato prima di ogni altra zona e potrebbe anche essere stato il luogo di tutta la creazione e di tutta la scienza. La cultura degli indiani, come è noto, quasi certamente provenì dal Tibet, così come tutte le nostre arti quali l’agricoltura, i numeri, il gioco degli scacchi, ecc, sembrano provenire dall’India. “
Immanuel Kant
La Blavatsky vide, nei miti del diluvio, leggende parallele su una catastrofe globale che costrinsero l’uomo e la civilità a ricominciare da capo, un pallido ricordo dell’affondamento di Atlantide.
Nel corso dei millenni, la razza atlantidea si estinse; la Blavatsky sostenne che essa fu rimpiazzata da quella ariana.
L'articolo (lunghissimo) continua su: https://neovitruvian.wordpress.com/2016/02/22/lantico-segreto-della-svastica-e-la-vera-storia-della-razza-bianca/
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