mercoledì 3 febbraio 2016

FATE COME CAZZO VI PARE - Quanto è inutile parlare con gli ignoranti?


Chiunque di voi abbia abbracciato un lume di illuminazione si sarà sicuramente imbattuto in dialoghi spesso finiti in litigio, confrontandosi con persone che ci tengono particolarmente a restare ignoranti.

Ignoranti nel senso che si ignorano le cose, come quella che la carne, lo zucchero raffinato, le farine 00 raffinate trattate con calce e le bibite gassate fanno male al corpo umano e spessissimo sono la causa di tumori, cancro, ictus, infarto e quant'altro.

Molti di voi si sono sentiti rispondere: "Di qualche sorte bisogna pur morire", una volta che, informati dopo lunghe ore di ricerche si tenta di spiegare loro cosa si nasconde dietro il cibo industriale, e quelle poche volte che tentano di affrontare il dibattito, citano esempi imprecisi del tipo: "I vecchi che ora hanno 90 anni hanno sempre mangiato carne eppure sono ancora vivi."

C'è una cosa da dire però, quei vecchi vengono da un'era di povertà, dove la carne si mangiava si e no una volta al mese, poiché era un pasto che pochi si potevano permettere, il resto dei giorni si nutrivano di minestrine, ortaggi, polenta e frutta, anche il pane era razionato e spesso mangiavano quello secco.



Altra cosa, la carne di una volta proveniva dagli stessi animali che il contadino allevava, e rigorosamente senza antibiotici, ormoni della crescita e mangimi OGM, questo però i difensori dell'ignoranza fanno finta di non saperlo, o di non volerlo sapere...

E il pane? Ora è bianco, farina tipo 00, lieviti industriali, conservanti, aromatizzanti e ogni merda possibile immaginabile, ieri i nostri nonni lo mangiavano integrale, meno appetibile agli occhi ma certamente più sano.

Dunque? Succede che da una parte ci siamo noi che ci informiamo e tentiamo di fare del bene a chi ci sta vicino, dall'altro ci sono loro, i genitori, gli amici, i conoscenti da "bar" che si fidano solo di cosa scrivono i giornali o di chi indossa un camice bianco, e tra i due schieramenti nascono questi dialoghi inutili, poiché oltre al totale disinteresse da parte loro di ascoltarci, ci aspetta pure di sentirci dire che siamo dei pazzi, dei fissati, dei paranoici...E allora lasciamo che si abbuffino, che stiano male e che continuino a ricorrere a dispendiosi farmaci per tenere in piedi la loro sempre più precaria salute.

Tanto anche il giorno che i malesseri si saranno trasformati in un male vero e proprio, ormai inutile persino da curare, loro comunque avranno da incolpare il "caso", la "sfortuna", Dio, insomma tutto tranne che loro stessi.

Daniele Reale

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