sabato 30 maggio 2015

Voto o non voto? Questo è il problema



Quanto state per leggere è stato scritto da Albert Libertad nel 1900, avete capito bene, oltre 100 anni fa, un pensiero breve, diretto, efficace, che ci fa riflettere sull'importanza del voto:

"L'ora di scegliere i tuoi pastori è suonata di nuovo. 

Essa riecheggia gravemente alla campana di tutte le politiche, affinché tu non lo scordi: tutti alle urne, nessuna astensione. 

Ecco il ritornello finale delle diverse suonerie. 

Non votare è un peccato, dice il cattolico. 
Non votare è da cattivi cittadini, dice il repubblicano. 
Non votare è tradire i propri fratelli, dice il socialista. 
Cos'è dunque votare? 
È scegliere da sé il padrone che vi prenderà a frustate, 
che vi deruberà. L'operaio forgia le catene che lo legano, 
costruisce le prigioni che lo rinchiudono, 
fabbrica i fucili che lo uccidono. 
Impasta la brioche che non mangerà, 
tesse i vestiti che non indosserà. 


Ma questo non gli sembra sufficiente. 
Vuole sembrare il padrone, il POPOLO SOVRANO, e sceglie lui stesso coloro che gli toseranno la lana sul dorso. È il bestiame, il gregge che nomina i suoi pastori. 

Crede che sia impossibile non essere guidati, tanto vale allora prendersi lo sfizio di scegliere i pastori che colpiranno la sua schiena e i cani che morderanno i suoi talloni.



UOMO CHE VUOI VOTARE, RIFLETTI. Rifletti bene. 

I ricchi sono potenti solo grazie ai loro pastori e ai loro cani. 
Ma la forza dei pastori e dei cani deriva solo dalla tua accettazione, dalla tua obbedienza, dal tuo voto. Non mettere più la scheda nell'urna. Restatene a casa o vai a zonzo. Fregatene del voto. 
La tua forza non è in un pezzo di carta. È nel tuo cervello, nel tuo braccio, nella tua volontà, quando saprai impiegarli a fare gli affari tuoi e non quelli degli altri."



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