mercoledì 31 gennaio 2018

Perù: una nuova Legge mette a rischio i Nativi e le foreste.

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Il Perù, o meglio il governo peruviano, ha approvato una legge che porterà miseria e distruzione a numerose tribù ancora incontattate dell’Amazzonia.

La legge dichiara che la costruzione di strade nella regione remota di Ucayali, al confine con Perù e Brasile, è “di interesse nazionale”. L'area interessata però si trova proprio nelle zone "incontattate" dove le ultime tribù indigene locali, sopravvissute ai barbari massacri dei civilizzati coloni europei nel passato, ora, nell'era del "progresso e del benessere", si vedono minacciate dalla mano capitalista che vuole aprire nuove strade tra le sacre foreste.


Come ben sappiamo, nuove strade non significano solo un collegamento da un posto all'altro, ma l'arrivo di nuovi ingordi taglialegna che, mossi dalla sete del profitto, ora avranno nuovi accessi per la deforestazione e la vendita del legname.


Questo significherà povertà e miseria per i nativi, perché quando si tagliano le foreste si altera tutto l'ambiente naturale, gli animali scappano, le radici non assorbono più l'acqua e questa straripa portandosi via le capanne indigene...le piante medicinali, sacre ai nativi, scarseggeranno sempre più e loro saranno costretti a trasferirsi nelle città più vicine per civilizzarsi, andranno a scuola e verranno educati a non avere più rispetto per la Natura, vcrranno educati a sfruttare il prossimo, a trovarsi un lavoro e pagare le tasse, verranno educati ai sacrifici, allo stress e all'ansia generalizzata.

Pian piano perderanno le loro origini e si vergogneranno della loro nudità, si vestiranno e le loro capanne diverranno case che accumulano cose, accumuleranno e si sentiranno infelici.

Questa è la via del progresso.

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