Oggi voglio parlarvi di qualcosa di insolito e dimenticato, le strade bianche che tanto caratterizzano le nostre campagne e che, ogni anno, stanno scomparendo sempre più a causa dell'avanzare dell'urbanizzazione dell'uomo moderno.
Perché parlo di "diritto alle strade bianche?"
Perché bisognerebbe riconoscere a livello legislativo le strade bianche, ghiaiose o terrose che siano, come una necessità per chi vuole spostarsi da un luogo all'altro (suo diritto sacrosanto) liberamente e gratuitamente.
Supponiamo che io da Torino voglia arrivare a Roma senza spendere un soldo durante il tragitto, normalmente sarebbe impossibile perché o dovrei possedere un automobile o una moto e quindi pagare un bollo, un'assicurazione, il gasolio ed il pedaggio autostradale o dovrei usufruire di un aereo, di un autobus o di un treno, tutti mezzi che hanno un certo costo.
Se invece da Torino a Roma ci fossero dei collegamenti ininterrotti di strade bianche, io potrei arrivare a destinazione non solo in bicicletta o a piedi, ma anche con una carrozza di cavalli come si usava una volta.
No, la mia non è nostalgia del passato, ma un'idea che permetta a tutti di viaggiare e di assaporare finalmente l'Italia nel suo cuore selvaggio che è la campagna.
Immaginate di partire dal vostro paese con un vecchio motorino, con una carrozza trainata da cavalli, con un'ape, una vespa o un altro mezzo bizzarro a vostro piacimento e vogliate arrivare ad una destinazione a vostra scelta a molti km di distanza.
Immaginate ora di organizzarvi il viaggio con tende e sacchi a pelo, di dormire sotto le stelle suonando una chitarra, di fermarvi a mangiare in qualche sperduta locanda, di incontrare lungo il tragitto persone come voi, sognatrici e amanti della libertà, condividendo parte del viaggio.
Immaginate ora di organizzarvi il viaggio con tende e sacchi a pelo, di dormire sotto le stelle suonando una chitarra, di fermarvi a mangiare in qualche sperduta locanda, di incontrare lungo il tragitto persone come voi, sognatrici e amanti della libertà, condividendo parte del viaggio.
Di incontrare strada facendo feste improvvisate al chiar di luna in riva a fiumi e laghi, dove la gente balla, si incontra, fa l'amore e poi riparte verso la sua metà.
Sarebbe un turismo di campagna, assolutamente poco dispendioso, dove la gente va e viene, senza dover pagare pedaggi, alberghi, parcheggi...
Sarebbe un turismo di campagna, assolutamente poco dispendioso, dove la gente va e viene, senza dover pagare pedaggi, alberghi, parcheggi...
La campagna è vasta ed immensa, non si creerebbe il caos e gli ingorghi come nelle zone turistiche dove tutti stanno ammucchiati.
Si potrebbe mettere un divieto solo per le automobili ed i mezzi pesanti come autobus e camion lungo le strade bianche, in modo tale che non si creino mai ingorghi, via libera invece a motorini di piccola cilindrata, a biciclette, api, vespe e carovane.
...Dimenticavo i trattori, quest'ultimi ovviamente li farei transitare liberamente in quanto lavorano le campagne e avete idea se i collegamenti tra le strade bianche fossero tali da fare in modo che ogni trattore non sia più costretto ad immettersi in strade statali?
Questo significherebbe una maggiore scorrevolezza del traffico ed immagino che molti di voi ne sarebbero felici, perché chiunque si sia ritrovato davanti un trattore che procede a 40 kmh sa bene cosa significa stare in colonna...
Allora non sarebbe bellissimo questo progetto?
Una nuova Italia, dove chi non ama il caos moderno può concedersi una vacanza a costo quasi zero, lontano da strade trafficate ed edifici in cemento, dove si possa vivere davvero l'avventura di spostarsi liberamente da un luogo all'altro, raggiungendo montagne, mari, fiumi e laghi e dove il cuore del viaggio non sta nell'arrivare alla metà, ma appunto nel viaggio stesso.
Daniele Reale
Daniele Reale
qualcosa di simile è il "camino di Santiago" che partiva da Roma,parigi Londra e finiva a Santiago de compostela in Spagna. rimane traccia solo in Spagna ,dove negli ultimi 100 km addirittura il cammino a piedi ha la precedenza sulle strade asfaltate.anche la via franchigia è restata abbastanza in uso, ed era il suddetto pezzo italiano.purtroppo ben lungi da essere rilanciato, per ora, ma ho fede.
RispondiEliminagrazie