mercoledì 6 luglio 2016

Abuela Margarita, discendente del popolo Maya: "La morte non esiste"


Abuela Margarita, Nonna Margherita, guaritrice e guardiana della tradizione maya, è cresciuta con la sua bisnonna, che era guaritrice e faceva miracoli. Pratica e conosce i circoli di danza del sole, della terra, della luna, e la ricerca della visione. 

Appartiene al consiglio degli anziani indigeni e si dedica a seminare salute e conoscenza in cambio della gioia che le produce il farlo, perché per mantenersi continua a coltivare la terra.

Quando viaggia in aereo e le assistenti di volo le danno un nuovo bicchiere di plastica, lei si afferra al primo: 


No, ragazza, questo va a finire alla Madre Terra”. 


Sprizza saggezza e potere, è qualcosa che si percepisce nitidamente. 

I suoi rituali, come gridare alla terra il nome del neonato, affinché riconosca e protegga il suo frutto, sono esplosioni di energia che fanno bene a chi è presente; e quando ti guarda negli occhi e ti dice che siamo sacri, si muove qualcosa di profondo.


Lei ci dice: 



«Ho 71 anni. Sono nata in campagna, 
nello stato di Jalisco, Messico, e vivo in montagna. 
Sono vedova, ho due figlie e due nipoti da parte delle mie figlie, però ne ho a migliaia con cui ho potuto imparare 
l'amore senza attaccamento. 

La nostra origine sono la madre Terra e il padre Sole. 
Sono venuta sulla terra per ricordare a voi 
ciò che c'è dentro ciascuno.»


 «Dove andiamo dopo questa vita?»

«Oh, figlia mia, a divertirci. La morte non esiste
La morte è semplicemente lasciare il corpo fisico, se vuoi.»

«Come se vuoi…?»


«Te lo puoi portare via. Mia bisnonna era chichimeca (NdT: popolazioni seminomadi dell’America centro-sud, termine peggiorativo un po’ come i nostri zingari), sono cresciuta con lei fino ai 14 anni, era una donna prodigiosa, una guaritrice, magica, miracolosa. Ho imparato molto da lei.»

«Ormai si nota che lei è una saggia, Nonna.»



«Il potere del cosmo, della terra e del grande spirito è lì per tutti, basta prenderlo. 

Noi guaritori valorizziamo e amiamo molto i 4 elementi (fuoco, acqua, aria, terra), li chiamiamo nonni. 

Una volta ero in Spagna, accudivo a un fuoco e ci siamo messi a chiacchierare.»

«Con chi?»

«Con il fuoco. Io sono in te, mi disse. 


“Lo so già”, risposi. “Quando decidi di morire ritornerai allo spirito, perché non ti porti il corpo?” disse. “Come faccio?” domandai.»

«Interessante conversazione.»

«“Tutto il tuo corpo è pieno di fuoco e anche di spirito” mi disse, “occupiamo il cento per cento dentro di te. L'aria sono i tuoi modi di pensare e ascendono se sei leggero. Di acqua abbiamo più del'80% e sono i sentimenti ed evaporano. E terra siamo meno del 20%, cosa ti costa portarti via questo?”»

«E perché vuoi il corpo?»

«Ovvio, per godermela, perché mantieni i 5 sensi e ormai non soffri di attaccamenti. Adesso sono qui con noi gli spiriti di mio marito e di mia figlia.»

«Ciao.»


«Il morto più recente della mia famiglia è mio suocero, che se ne è andato a più di 90 anni. Tre mesi prima di morire decise il giorno. 
“Se me ne dimentico” ci disse “ricordatemelo.” 

Arrivò il giorno e glielo ricordammo. 

Si lavò, si mise vestiti nuovi e ci disse: “Ora me ne vado a riposare”. Si buttò sul letto e morì. Lo stesso vi posso raccontare di mia bisnonna, dei miei genitori, delle mie zie.» 

«E lei, nonna, come vuole morire?»

«Come il mio maestro Martinez Paredes, un maya poderoso. 
Andò in montagna: “Al tramonto venite a prendere il mio corpo”. Lo si udì cantare tutto il giorno e quando andarono a cercarlo, la terra era piena di orme. Così voglio morire io, danzando e cantando. Sapete cosa ha fatto mio padre?»

«Cosa ha fatto?»


«Una settimana prima di morire andò a raccogliere i suoi passi. Percorse i luoghi che amava e visitò la gente che amava e si prese il lusso di salutare. 

La morte non è morte, è la paura che abbiamo del cambiamento. 

Mia figlia mi sta dicendo: “Parla di me” e perciò vi parlerò di lei.»

«Anche sua figlia decise di morire?»

«Sì. C'è molta gioventù che non può realizzarsi, e nessuno desidera vivere senza senso.»

«Cosa vale la pena?»



«Quando guardi gli occhi e lasci entrare l'altro in te e tu entri nell'altro e diventate uno. Questa relazione di amore è per sempre, lì non c'è noia. Dobbiamo capire che siamo esseri sacri, che la Terra è nostra madre e il Sole nostro padre. Fino a pochissimo tempo fa gli Huicholes (NdT: detti anche Wirrarika o Wixarika o Huichol, sono nativi americani della Sierra Madre Occidentale del Messico, adorano il cactus allucinogeno peyote) non accettavano contratti di proprietà della terra. 

“Come sarei proprietario della madre Terra?” dicevano.

«Qui la terra si sfrutta, non si venera.»


«La felicità è tanto semplice! Consiste nel rispettare ciò che siamo, e siamo terra, cosmo e grande spirito. E quando parliamo della madre terra, parliamo anche della donna che deve occupare il suo posto di educatrice.»

«Qual'è la missione della donna?»

«Insegnare all'uomo ad amare. Quando avranno imparato, avranno un'altra maniera di comportarsi con la donna e con la madre terra. Dobbiamo vedere il nostro corpo come sacro e sapere che il sesso è un atto sacro, quello è il modo per renderlo dolce e ci riempie di senso. 

La vita arriva per mezzo di questo atto d'amore. 



Se banalizzi questo, cosa ti resta?


Restituire il potere sacro alla sessualità cambia la nostra attitudine verso la vita. Quando la mente si unisce al cuore tutto è possibile. Voglio dire qualcosa a tutto il mondo...»

«...?»


«Che possono usare il potere del Grande Spirito nel momento in cui lo vogliano. Quando capisci chi sei, i tuoi pensieri diventano realtà. Io, quando ho bisogno di qualcosa, lo chiedo a me stessa. E funziona.»

«Ci sono molti credenti che pregano Dio, e Dio non concede.»

«Perché una cosa è chiedere l'elemosina e un’altra ordinare a se stessi, sapere cos'è ciò di cui hai bisogno. Molti credenti sono diventati dipendenti, e lo spirito è totalmente libero; di questo bisogna convincersi. Ci hanno insegnato ad adorare immagini invece di adorare noi stessi e adorarci tra di noi.»

«Senza sentirsi imbarazzati.»

«Dobbiamo utilizzare la nostra ombra, essere più leggeri, affinare le capacità, capire. Allora è facile curare, esser telepatici e comunicare con gli altri, le piante, gli animali. Se decidi di vivere tutte le tue capacità per fare il bene, la vita è piacere.»

«Da quando lo sa?»

«Alcuni momenti prima di morire mia figlia mi disse: 

“Mamma, prendi la tua pipa sacra, devi condividere la tua saggezza e viaggerai molto. Non temere, io ti accompagnerò.” 

Io vidi con grande sorpresa come lei si incorporava al cosmo. Sperimentai che la morte non esiste. L'orizzonte si ampliò e le percezioni persero i limiti, per questo ora posso vederla e ascoltarla, lo crede possibile?»

«Sì.»

«I miei antenati hanno lasciato a noi nonni la custodia della conoscenza: “Verrà il giorno in cui si ritornerà a condividere in circoli aperti”. Credo che questo tempo è arrivato.»

 Traduzione in italiano di Anna Paola Maestrini


Canto:


SONO IL POTERE DENTRO DI ME,

SONO L’AMORE DEL SOLE E LA TERRA,

SONO IL GRANDE SPIRITO E SONO ETERNA,

LA MIA VITA E’ PIENA DI AMORE E GIOIA.

  
SOY EL PODER DENTRO DE MI,

SOY EL AMOR DEL SOL Y LA TIERRA,

SOY EL GRAN ESPÍRITU Y SOY ETERNA,

MI VIDA ESTÁ LLENA DE AMOR Y ALEGRÍA


«… e… guarda che se lo canti molte volte, ci credi! Io, sì, ci credo. Mi piace moltissimo crederci, perché so che non ci voglio credere per sentirmi superiore: non è per questo. È per crederci, e per continuare a vivere felice, per continuare ad amare.»

Il risveglio femminino, negli uomini e nelle donne, trasformare le emozioni a partire dall'amore.



«Una delle mie attività, da vari anni, è parlare del risveglio del femminino. Pensiamo che il risveglio del femminino riguardi la donna, ma il 'emminino' ha un rapporto diretto con il cuore, e quindi con il fatto di trasformare le nostre emozioni in Amore. 

Pertanto credo che in questi tempi il femminino, che sta sia nell’uomo che nella donna, e che è Amore, sia realizzarsi con Amore. L’Amore non è soltanto la sessualità, l’Amore è la disponibilità ad amare. Il Potere è dentro di noi. Anche la Paura. 



Infatti, noi nasciamo con queste due possibilità:
l’Amore e la Paura.


 A furia di metterci in testa la svalutazione, eccola, ora c’è, sta accadendo. Io credo che sia meglio non aver paura.»


Imparare ad onorare noi stesse. Tutte, siamo il centro. 
Tutte, siamo la circonferenza.

«La donna deve cominciare a credere nel proprio valore, a crederci moltissimo, ad amarsi e onorarsi. Deve cominciare a sapere che vale. Nel ’93, su invito degli indigeni Seminoles, ho camminato per due mesi e mezzo attraverso tutta la Florida, proprio dalla punta fino alla frontiera nord. Camminavamo ogni giorno, e il tema era: il cambiamento attraverso la donna.»

«Riguardo a questo argomento, una delle cose che dicevo è che migliaia e migliaia, se non milioni – e non credo di esagerare! – di anni fa, la donna era considerata uguale all’uomo, con l’unica differenza di essere, rispettivamente, manifestazione femminile e maschile. 

Fino a quando la donna fu considerata
 in questo modo, 
la Terra non fu mai avvelenata. Mai. 


Il giorno in cui la donna lasciò il suo spazio, fu il giorno in cui la Terra cominciò ad esser avvelenata. Le spiegazioni sono molte, anche se non voglio addentrarmi troppo nell’argomento adesso, comunque dicono che i Maya, e gli Olmechi, conoscessero il simbolo del Cerchio, la forza della ruota, ma non la fecero mai girare, perché era il Cerchio della Vita, perché sapevano che il giorno in cui si fosse fatta girare la ruota, sarebbero sorte le industrie, e tutto quello che sta accadendo in questo momento...»


«Questo è quello che posso dire: il Cerchio della Vita è qualcosa che ha uno stretto rapporto con l’Amore, con il fatto che siamo tutti, un punto sul bordo (la circonferenza) e, al contempo, possiamo entrare facilmente in relazione con il Centro, di modo che, a sua volta, il Centro si occupi del posto dove ci troviamo [A.M. indica con la mano di nuovo la circonferenza].»



«La mia casa si chiama Hunab Ku. È rotonda. Hunab Ku vuol dire Dio nella lingua Maya. Nella mia casa metto del sahumerio, del coppale [una resina di origine vegetale], del cedro o qualche altra pianta che serve ad onorare, e onoro la mia casa. I mattoni della mia casa sono vivi – le mura sono di mattone. 

Il tetto della mia casa è di legno ed è vivo. Io non penso che è morto, credo che possa anche parlare. Poiché la mia casa è viva, onoro anche me stessa, con una foto mia grande così. Quando ricevetti questa foto, avevo un po’ di piantine di orchidee, e ora ci metto sempre dei fiori. Anche se sembra strano, perché si tratta della mia foto… però dentro questa scimmia che cammina, che sono io, [ride] c’è il Grande Spirito


Dunque, onorarci serve, perché dobbiamo esser ben consapevoli, del tutto sicuri che Dio è dentro di noi, sin dal giorno in cui siamo stati concepiti.»


[Il sahumerio è un bagno di fumo costituito da diverse erbe e radici della tradizione fra cui il Palo Santo; ha la particolarità di allontanare qualsiasi negatività ed aprire le strade a tutte le cose buone della vita. 


L'incenso ancora oggi usato dagli Sciamani di tutto il Sud America.]




Il potere e il lignaggio delle donne anziane



«Credo che noi donne anziane, più di chiunque altro, siamo capaci di dire: sono qui, sono qui (cantilenando), sono qui… vero? per condividere l’esperienza. Credo che una delle cose che dobbiamo cominciare a rinforzare è… I Maya e i Nahuatl celebravano le Cerimonie della Vita; nella cerimonia che si fa quando si compiono 52 anni, si chiude il cerchio, che equivale a 4 volte 13 anni, e si ritorna al punto in cui si era bambini. 

Tornando in quel punto, però, si è già nati, c’è già stato il risveglio ormonale, si hanno già avuto figli e figlie, a 39 anni siamo nel pieno della famiglia, e quindi ora, qui, a 52 anni, si apre la maternità e la paternità universale, sia per le donne che per gli uomini.»

«Però accade che la donna rimane lì, a prendersi cura dei nipoti, a volte anche sforzandosi di controllare, sforzandosi di… c’è un’altra parola che ora non mi viene… con l’ansia di, dicono, di prendersi cura, ma in realtà è di controllare, e poi, in realtà, finiscono col soffrire, no? 


Perciò, non andiamo oltre. Invece, se trascorriamo i 13 anni successivi assumendoci questa maternità universale, a 65 anni, diremo, beh, già ho portato avanti la maternità/paternità universale, ormai ho tanti figli e figlie sparsi per tutta l’umanità, in molti luoghi, e allora mi chiedo come posso ancora servire, vero? 

Ed è allora che cominciamo ad essere al loro servizio, ma come? Ebbene, condividendo la nostra esperienza. La verità è che dopo i 65 anni, diventiamo oro in polvere per l’umanità. Oro in polvere (oro molido)! Quando parlo di oro in polvere, mi riferisco agli anziani che hanno superato i 65 anni.»

«Ho una cerimonia, che chiamo Flor y Canto (fiore e canto), che si fa con la luna piena, e contiene vari canti, e uno fa così:




LUNA PIENA, LUNA PIENA,

RIEMPIMI, RIEMPIMI D’AMORE,

LUNA PIENA, LUNA PIENA,

RIEMPIMI, RIEMPIMI D’AMORE.

NONNA LUNA, NONNA LUNA,

CAMBIA I MIEI SENTIMENTI

IN PURO AMORE,

NONNA LUNA, NONNA LUNA,

CAMBIA I MIEI SENTIMENTI

IN PURO AMORE.

  

LUNA LLENA, LUNA LLENA,

LLENAME, LLENAME DE AMOR,

LUNA LLENA, LUNA LLENA,

LLENAME, LLENAME DE AMOR.

ABUELA LUNA, ABUELA LUNA,

CAMBIA MIS SENTIMIENTOS

EN PURO AMOR,

ABUELA LUNA, ABUELA LUNA,

CAMBIA MIS SENTIMIENTOS

EN PURO AMOR.


Fontehttp://www.versoilsole.it/soltrenews/spiritualit%C3%A0/347-quando-desidero-qualcosa-chiedo-a-me-abuela-margarita.html

22 commenti:

  1. Grazie, di grandissima ispirazione!

    RispondiElimina
  2. Articolo di grande valore. GRAZIE !!!!!

    RispondiElimina
  3. Molto romantico, ma si tratta di New Age, non di filosofie Maya. I Maya erano la civiltà dei sacrifici umani, del cuore strappato dal petto dei sacrificati dai sacerdoti per ingraziarsi i loro mostruosi Dei, il serpente piumato, i giaguari e compagnia cantante. Gli archeologi trovano i resti di bambini e bambine uccisi per sacrifici umani, non piove? Ammazza qualcuno, piove troppo? ammazza qualcuno ... terremoto? ammazza... carestia? Ammazza ... Vincere la guerra, sacrifica qualche vergine ... Piace sognare di civiltà del passato illuminate che, in realtà, non esistevano se non nel mondo dei sogni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipende dalla tribú, non tutti erano cosi io vivo in sud America e posso dire che essistevano buoni e cattivi

      Elimina
    2. che io sappia l'era dei sacrifici umani inizia con i Toltechi (1000-1200)

      Elimina
    3. Io penso che la condivisione di culture e Pensiero, possano aiutare molto l'evoluzione verso un unico obiettivo vincente: " L'equilibrio " ed il " Rispetto " che ognuno di noi deve tentare di avere l'uno per l'altro..... Grazie, siete splendidi... Grazie anche a voi, io continuo i miei passi "verso....."

      Elimina
    4. Io penso che la condivisione di culture e Pensiero, possano aiutare molto l'evoluzione verso un unico obiettivo vincente: " L'equilibrio " ed il " Rispetto " che ognuno di noi deve tentare di avere l'uno per l'altro..... Grazie, siete splendidi... Grazie anche a voi, io continuo i miei passi "verso....."

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. caro antonio, so per certo che i maya esistono ancora, sono tzotziles, tzeltales e così via. Pur se "corrotta" dalla Conquista, hanno una cosmovisione molto diversa dalla nostra e sono molto più vicini alla terra (e al cielo) di quanto non lo siamo noi. perdona la puntualizzazione, ma è importante capire che non ci troviamo di fronte a generica new age: hunab ku, il copal etc. sono solo alcuni degli elementi imprescindibili di tale cosmovisione.

    RispondiElimina
  6. che interessante e un grande isprazione piena d amore !!! ci credo al di la ma non e esiste la morte per me e come un sonno !!!!!

    RispondiElimina
  7. Ci affascina il magico e ci dimentichiamo del reale che può darci più felicitã e libertà. In effetti il magico ci ubriaca e come tutto ciò,che ci ubriaca, attenua la nostra sofferenza ma non ci rende liberi e felici. Tutti coloro che vivono in prigione hanno bisogno di ubriacarsi per dimenticare momentaneamente la presenza delle sbarre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e se le sbarre le avessimo messe noi magari con il nostro modo di essere e di pensare ?

      Elimina
  8. gracias abuela margarita. Un'altro nipote da qui ti saluta!

    RispondiElimina
  9. Mi ha aperto un mondo ,,che avevo solo intravisto

    RispondiElimina
  10. Meraviglioso post e complimenti per il tuo blog
    Mery

    RispondiElimina