mercoledì 8 aprile 2015

LO SAPEVI CHE IL POMODORO è UN FRUTTO ?


Per trovare risposta a questo quesito dobbiamo prima tornare indietro nel tempo, esattamente al 10 maggio 1893, anno in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti D'America ha dato risposta.

In quegli anni era stata approvata l'ennesima legge ingiusta sulle tariffe doganali, secondo la quale tutte le verdure importate negli Stati Uniti erano soggette di una tariffa molto, molto salata!

La frutta invece non era soggetta a tale legge oppressiva e usuraia...

Dal punto di vista della scienza il pomodoro è considerato un frutto, poiché sono il prodotto della fecondazione dell'ovario della pianta.

Tornando a quella famosa e insensata sentenza del 1893, il pomodoro venne ugualmente e ingiustamente etichettato come "verdura".

Una storia curiosa, non troppo nota, che trova le sua radici come sempre del resto, nell'infame mondo del Dio denaro. Resta da chiedersi come mai, tutt'oggi consideriamo ancora il pomodoro una verdura!

Daniele Reale

domenica 5 aprile 2015

PASQUA? L'ENNESIMA FESTA CRISTIANA RUBATA AL PAGANESIMO...




PASQUA In questo giorno i cristiani festeggiano la "resurrezione" di Gesù. La Pasqua cade la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera.

Si tratta quindi di una festività legata all'equinozio di primavera. Tutti i popoli pagani dell'Impero Romano, e non solo, conoscevano già questa festa, che non è altro che una festa primaverile: gli alberi germogliano, nei prati sbocciano i primi fiorellini e quindi la natura, dopo il freddo inverno, "risorge".

L'idea di resurrezione della natura diventò resurrezione di Cristo,
 e anche questo mito, in qualche modo, fu "incorporato" nella nuova religione che andava diffondendosi in antitesi al paganesimo ma, al tempo stesso, paradossalmente, non c'è tradizione pagana che non sia stata "rubata" e fatta propria dalla chiesa cristiana dei primi secoli.


L'"Agnello di Dio" viene copiato invece dal segno zodiacale dell'Ariete che "ritorna" ogni primavera...


Il termine inglese Easter e il tedesco Ostern che derivano dal nome di Eostre, l’antica dea pagana nordica che ha dato vita a molte tradizioni pasquali attuali.




Risultati immagini per dea astarte
La dea viene chiamata in vari modi a seconda della regione in cui è venerata, infatti è conosciuta anche con i nomi Ostare, Ostara, Ostern, Eostra, Eostre, Eostur, Eastra, Eastur, Austron e Ausos; a Babilonia la dea è adorata come Ishtar, in Fenicia come Astarte, in Egitto come la ben più nota Iside e in Grecia come la celeberrima Afrodite. Secondo una leggenda, la dea della luna Eostre sposò il dio solare che morì qualche giorno prima dell’equinozio di primavera.

Prima di lasciare la sua amata, il dio la fecondò per poi rinascere in qualità di figlio e sposo della dea.

La lepre, come il coniglio, era sacra alla dea Eostre a causa del suo rapido ciclo riproduttivo e, secondo una leggenda, deponeva l’uovo della nuova vita per annunciare il risveglio della natura dal freddo invernale. L’uovo, simbolo della Pasqua per eccellenza, non viene menzionato nella Bibbia ed è presente in numerosi culti indoeuropei come simbolo di fertilità.


In molte parti d’Europa le uova hanno conservato il loro originario significato pagano in modo marcato: in Russia e Ucraina l’uovo è considerato un talismano di fertilità e vita e cibarsi di tale alimento consentirebbe di celebrare il ritorno della bella stagione.



Con l’ascesa del Cristianesimo le uova simboleggiarono non più la rinascita della natura ma la resurrezione: così come il pulcino nasce dall’uovo Cristo è risorto uscendo dal sepolcro; le uova colorate di rosso sono il simbolo del suo sangue. Le uova sono state introdotte nel Cristianesimo non per ragioni di tipo dottrinale, ma in seguito al naturale adattamento di tradizioni millenarie alla religione di Cristo...


Nonostante quanto si possa pensare la colomba, il dolce pasquale più diffuso in Italia dopo le uova di cioccolato, non è un piatto tradizionale ma è stata inventata per ragioni di mercato negli anni ’30 del Novecento: Dino Villani, direttore del reparto pubblicitario della Motta, ideò la pietanza semplicemente per non lasciare inutilizzati i macchinari necessari per produrre i panettoni.


Fonti: lindro.it e varie web

venerdì 3 aprile 2015

LA SAGGEZZA NON SI STUDIA A SCUOLA



Serve aggiungere altro? Mai parole più sagge...