La Zombificazione dell'Occidente
Di Werner de Gruijter
Poco più di dieci anni fa nella foga del momento l'Occidente si lasciò irretire dall'idea che una guerra al terrorismo fosse utile, così acconsentì a rinunciare alle libertà civili.
Poi scoppiò la crisi, nel 2008. Le banche chiesero un indebito piano di salvataggio e l'Occidente acconsentì. In questi ultimi tempi ancora una volta l'Occidente ha accolto tiepidamente le rivelazioni in merito all'opera di spionaggio interno perpetrata dai servizi segreti in nome e per conto dello Stato.
Che ci prende?
Perché continuiamo a cedere
le nostre libertà così facilmente?
E come possiamo evitare che si consolidi questa tendenza verso l'autoritarismo? Il preambolo della Costituzione USA esprime il seguente prodigioso concetto:
"Noi, popolo degli Stati Uniti, al fine di formare un'unione
più perfetta, stabilire la giustizia, assicurare la tranquillità domestica, provvedere alla difesa comune, promuovere
il benessere generale e salvaguardare le benedizioni
della libertà per noi stessi e per la nostra posterità ... "
Le parole possono essere potenti, specie quando si tratta di parole poetiche pregne di significato. Ma tali principi costituzionali fanno parte della nostra vita? O, per dirla diversamente, cosa hanno fatto negli ultimi anni i governi occidentali per perseguire la giustizia e garantire la tranquillità domestica?
Beh, in primo luogo hanno facilitato la nostra tranquillità interiore rispolverando pratiche medievali come la tortura dell'acqua e l'umiliazione; insomma hanno torturato delle persone.

Cosa sta succedendo in Occidente? Da dove si è sviluppato il disagio interiore da cui scaturisce la nostra apatia? Perché abbiamo dimenticato le lezioni sulla tranquillità che ci tramandarono i nostri antenati?

Ora esporrò il funzionamento di tale processo di 'zombificazione dell'individuo', per dirla in questi termini.
Negli ultimi 40 anni, siamo stati dominati dalla ideologia secondo cui le persone sarebbero state più felici e a loro agio consumando, comprando. Tuttavia c'è un problema;
Per sostenere questo tipo di vita
la maggior parte delle persone è obbligata
a spendere gran parte del tempo lavorando.
Nel mentre, il tempo di godersi il mistero della vita, di guardare crescere i propri figli, di sviluppare la propria creatività e curiosità, finisce per estinguersi.


Queste persone accettano la cultura del materialismo come se fosse l'ordine naturale delle cose, visto che hanno ormai assorbito il concetto secondo cui la realizzazione personale scaturisca dal possesso di beni materiali. In altre parole, benvenuti nell'era del cinismo e della decadenza, dove si è perduta la speranza di vivere una vita diversa dal 'comprare roba', come affermava il comico americano George Carlin.

Tutto ciò conduce alla de-responsabilizzazione collettiva e quindi alla conseguente emorragia di sovranità e democrazia.
Oggi la maggior parte delle persone
in Occidente non crede più nella lotta
per le libertà civili ed economiche.
Semplicemente non sono più in grado di capire che esistono espressioni più umane della democrazia e del capitalismo, e che il loro ruolo in questa storia potrebbe essere decisivo.
Se ci si spinge oltre la soddisfazione a breve termine offerta dal consumismo, ciò che resta è una sensazione di vuoto interiore, irrequietezza, alienazione e disperazione,almeno in tutti coloro che non si siano ancora votati ad una vita robotica al servizio del profitto narcisistico.
Se quanto detto corrisponde al vero, vuol dire che c'è un sacco di energia negativa là fuori. Non è detto che chiunque riesca a entrare in contatto con la propria coscienza, specie in un contesto che offre sempre meno tempo da dedicare alla contemplazione, mentre la comunicazione di massa trasforma tali argomenti in tabù di cui non conviene parlare.



Affinché una democrazia sia vitale, la maggior parte degli artisti e degli intellettuali, proprio come le persone che scrissero la Costituzione, deve avere instaurato un rapporto con la propria anima.

Cambiare le cose non sarà facile.
La principale condizione affinché un simile proposito si concretizzi, è che le persone imparino a riconoscere la loro condizione di resistenza interna. Ma se almeno la gente riuscisse a prendere atto che la disperazione interiore di cui soffre è causata da un sistema corrotto che stimola i suoi peggiori istinti, sarebbe un inizio.
* psicologo sociale e moderatore delle Symposion Nights, piattaforma per il pensiero critico con sede in Amsterdam.
Fonte: http://www.truth-out.org/opinion/item/22451-the-zombification-of-the-west
Traduzione: Anticorpi.info
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