lunedì 27 aprile 2015

Nasce "Liberland" lo Stato senza tasse

A poche ore d'auto dall'Italia, nasce il primo Stato al mondo dove i cittadini non sono tenuti a pagare le tasse. 

Lo Stato di Liberland si trova a cavallo tra la Serbia e la Croazia ed è un'idea di Vit Jedlicka, euroscettico, amante dei diritti umani, insomma una persona che mette al primo posto il benessere dei propri cittadini al denaro...





Il suo progetto ha avuto fin da subito un grande impatto globale, tanto da ricevere nel giro di pochissimi giorni, oltre 200.000 richiesta di cittadinanza!

Sono bastati solo tre giorni per pianificare la città di Gorjia Siga, cuore di questo piccolo Stato indipendente e costruito per il bene comune.

Gorjia Siga è stata progettata in una terra di bellissime foreste, mescolate a spiagge bagnate dal Danubio occidentale, ricca di animali selvaggi che la popolano.

Il futuro Stato di Liberland può contare già sulla generosità di molti donatori, entusiasti di contribuire a questo progetto di vita, lontano dalle angosce delle maggiori città europee.


Perché proprio questa terra? Molto semplice, spiega  Gorjia Siga. Questa terra secondo l'antico diritto romano è una terrae nullius, ovvero una terra non soggetta alla sovranità di nessun Stato...

I requisiti per diventare cittadini di Liberland?

- schedina penale pulita
- rispetto per gli altri abitanti e per le loro proprietà
- nessuna appartenenza in passato a partiti nazisti e comunisti

E questa è la loro bandiera:


Il motto di Liberland è "vivi e lascia vivere"






Lo Stato di Liberland ha anche un sito: http://liberland.org/en/about/

domenica 26 aprile 2015

Il genocidio australiano continua!

L'AUSTRALIA CIVILIZZATA 
DICHIARA GUERRA AGLI INDIGENI NATIVI



DI JOHN PILGER - johnpilger.com

L'Australia ha nuovamente dichiarato guerra ai propri nativi, riproponendoci così le brutalità che portarono il Sudafrica dell'apartheid alla condanna universale. 

Gli Aborigeni saranno cacciati dalle terre dove le loro comunità hanno vissuto per migliaia di anni. Nell'Australia occidentale, dove le società minerarie accumulano miliardi di dollari in profitti sfruttando terreni aborigeni, il governo centrale afferma di non potersi più permettere il "sostegno" delle terre native.



Quelle popolazioni vulnerabili, a cui già sono negati i servizi di base che la maggioranza degli australiani da per scontati, sono sotto esproprio senza alcuna consultazione, e sotto sfratto a mano armata. Ancora una volta, i leader aborigeni hanno parlato di "una nuova generazione di sfollati" e di un altro "genocidio culturale".

Genocidio è una parola che gli australiani odiano sentire. 
Il genocidio accade in altri paesi, non nella “fortunata” società che pro capite è la seconda più ricca al mondo. Quando la frase "atto di genocidio" fu utilizzata nella storica inchiesta del 1997 “Bringing Them Home”, che rivelò come migliaia di bambini indigeni fossero stati sottratti alle loro comunità da istituzioni bianche e sistematicamente abusati, una campagna di smentite fu lanciata dalla cricca di estrema destra che gravitava intorno all'allora primo ministro John Howard. Ne facevano parte quelli che allora si chiamavano Gruppo dei Galati, poi diventati Quadrant e quindi Bennelong Society; la stampa di Murdoch era il loro megafono.


Chiamarla Generazione Rubata era esagerato, dissero, ammesso che fosse realmente successo. L'Australia coloniale era un luogo benevolo; non ci furono massacri
I primi australiani erano vittime della loro stessa inferiorità culturale, ribadirono, erano buoni selvaggi... e avanti con altri eufemismi del genere.

Il governo dell'attuale primo ministro, Tony Abbott, un conservatore esaltato, ha rinnovato tale assalto su un popolo che rappresenta la singolare unicità dell'Australia. Poco dopo il suo insediamento, il governo di Abbott ha tagliato 534 milioni di dollari in programmi sociali per gli indigeni, di cui 160 milioni dalla sanità e 13,4 milioni dagli aiuti legali.

Nel resoconto del 2014 “Superare gli Svantaggi degli Indigeni: Indicatori Chiave”, il disastro è palese. 
Il numero di aborigeni ospedalizzati per autolesionismo è aumentato, così come gli suicidi tra i giovanissimi. Gli indicatori mostrano un popolo impoverito, traumatizzato e abbandonato.

Dopo aver insultato gli australiani indigeni dichiarando (ad una colazione del G20 in favore di David Cameron) che non c'era "nient'altro che sterpaglia" prima dell'arrivo dell'uomo bianco, Abbott ha annunciato che il suo governo non avrebbe più onorato l'impegno di lunga data verso gli aborigeni. Sogghignando aggiunse, "non è compito dei contribuenti sovvenzionare il loro stile di vita."

L'arma usata da Abbott e dai buzzurri statali e del territorio come lui è l'esproprio con abuso e propaganda, coercizione e ricatto...


Avendo avuto a che fare con le comunità aborigene a partire dagli anni '60, ho notato una consuetudine stagionale in cui l'élite australiana interrompe il suo “normale” sopruso e incuria per la gente delle First Nations, e li attacca apertamente.

Questo accade quando le elezioni si avvicinano, o quando la popolarità di un primo ministro è bassa. Prendere a calci l'uomo nero è considerato uno sport popolare, sebbene prendere di soppiatto i loro territori ricchi di minerali serva ad uno scopo più prosaico. Costringere le persone ad insediarsi nelle baraccopoli marginali delle città fulcro dell'economia soddisfa l'ingegneria sociale prospettata dai razzisti.



COME IL GOVERNO INGANNA L'OPINIONE PUBBLICA ATTRAVERSO I MEDIA DI REGIME

L'ultimo attacco frontale è stato nel 2007, quando il primo ministro Howard mandò l'esercito nelle comunità aborigene nel Territorio del Nord per "tutelare i bambini" che, disse il suo ministro per gli Affari Aborigeni, Mal Brough, venivano abusati da gang di pedofili in "numeri impensabili".

I media giocarono un ruolo fondamentale in quello che venne poi chiamato "l'intervento". Nel 2006, il programma televisivo nazionale di attualità “Lateline”, della ABC, mandò in onda un'intervista sensazionale ad un uomo dal volto coperto. 
Descritto come un "lavoratore per i giovani" che aveva vissuto nella comunità aborigena di Mutitjulu, questi fece una serie di accuse raccapriccianti. 

Successivamente fu esposto come un alto funzionario del governo sotto diretta responsabilità del ministro; le sue accuse furono respinte dalla Commissione Criminale Australiana, dalla Polizia del Territorio del Nord e dal resoconto dei pediatri intervenuti. 
La comunità aborigena non ricevette alcuna scusa...

(cosi in Australia e cosi anche in Brasile, Messico e in tutte le parti del mondo 
dove ancora esistono POPOLI LIBERI che rifiutano la civiltà dell'uomo bianco)


L'"intervento" del 2007 permise al governo federale di distruggere molte delle vestigia di autodeterminazione nel Territorio del Nord, l'unica parte dell'Australia in cui gli aborigeni avevano legalmente acquisito i diritti territoriali. Qui avevano amministrato la propria terra gestendosi con dignità, attaccamento al territorio e alla cultura e, come Amnesty riferì, abbassando il tasso di mortalità del 40 per cento.

È proprio questa "vita tradizionale" che è anatema per il settore bianco parassitario dei dipendenti pubblici, imprenditori, avvocati e consulenti che controlla e spesso lucra sugli aborigeni in Australia, anche se indirettamente, attraverso le strutture aziendali imposte alle organizzazioni indigene. 

Le terre native sono viste come una minaccia, poiché esprimono una comunalità in contrasto con il neo-conservatorismo che governa l'Australia. È come se l'esistenza duratura di un popolo che è sopravvissuto e che ha resistito a più di due secoli di massacri e ruberie coloniali rimanesse uno spettro per l'Australia dei bianchi, ricordandoci di chi veramente è questa terra.



L'attuale attacco politico è stato lanciato nello stato più ricco, l'Australia Occidentale. Lo scorso ottobre il governatore Colin Barnett ha comunicato che il suo governo non poteva permettersi lo stanziamento di 90 milioni di dollari per i servizi comunali di base per 282 terre native: acqua, energia, servizi igienico-sanitari, scuole, manutenzione stradale, raccolta rifiuti. 

Era l'equivalente di informare gli abitanti dei sobborghi bianchi di Perth che i loro irrigatori non avrebbero più spruzzato acqua, che gli sciacquoni dei loro gabinetti non avrebbero più funzionato; e che loro stessi avrebbero dovuto traslocare; e che se si fossero rifiutati, la polizia li avrebbe sfrattati...

VI RICORDA NIENTE TUTTO QUESTO?

Ma certo che si! Il genocidio dei nativi americani 
da parte del civilizzato "uomo bianco" !


Tornando all'Australia...

Dove dovrebbero andare gli sfrattati? 

Dove avrebbero vissuto? 

In sei anni, il governo di Barnett ha costruito alcune case per le popolazioni indigene in aree remote. Nella regione di Kimberley, il problema degli indigeni senza tetto – oltre alle calamità naturali e ai conflitti civili – è uno dei più alti ovunque, in uno stato rinomato per la sua considerevole ricchezza, i suoi campi da golf e le prigioni stracolme di povere persone di colore. 

L'Australia Occidentale imprigiona maschi aborigeni otto volte di più del Sudafrica durante l'apartheid. Ha uno dei tassi più elevati di carcerazione dei minori nel mondo, quasi tutti indigeni, compresi i bambini tenuti in isolamento in carceri per adulti, con le loro madri che li aspettano fuori.

L'Istituto Australiano della Salute e del Benessere, un'agenzia federale, ha recentemente pubblicato un resoconto su quello che definisce il "fardello fatale" di malattie da Terzo Mondo e traumi a carico di persone indigene "che risultano in quasi 100.000 anni di vita persi a causa di morte prematura". 

Questo "fardello fatale" è il prodotto di estrema povertà imposto in Australia Occidentale, come nel resto dell'Australia, dalla negazione dei diritti umani.


Più bambini indigeni sono strappati alle loro case e comunità oggi che durante i peggiori anni della Stolen Generation. Un record di 15.000 sono attualmente detenuti "in custodia"; molti sono dati a famiglie bianche e non potranno mai più tornare alle loro comunità.

L'anno scorso, il Ministro della Polizia dell'Australia Occidentale, Liza Harvey, era presente alla proiezione a Perth del mio film, “Utopia”, che documenta il razzismo e teppismo della polizia nei confronti degli australiani neri, e le molteplici morti di giovani aborigeni in custodia. Il ministro pianse.

Sotto la sua egida, 50 poliziotti di Perth, armati, hanno fatto irruzione in un campo profughi indigeno a Matagarup, e sgomberato per lo più donne anziane e giovani madri con bambini. La gente del campo si descriveva come "rifugiati... in cerca di sicurezza nel nostro paese".





sabato 25 aprile 2015

25 aprile - Festa della servitù italiana



Basta con l'ipocrisia! Basta con l'ignoranza italiani! 
Un minimo di dignità vogliamo averla? Non siete stufi di vivere d'inganni e festeggiare capitoli di storia scritti dai vincitori?






Il 25 aprile è l'ennesima pagliacciata che festeggia una finta "liberazione" dal regime nazi/fascista. In realtà è vero, abbiamo sconfitto un padrone, ma ne abbiamo subito adottato un altro, ben più potente che sono gli Stati Uniti D'America.




Qualche numero?


- 113 basi militari Nato piazzate in Italia...
a 70 anni dalla "liberazione"

- oltre 100 bombe atomiche custodite in tali basi, nonostante i trattati internazionali di pace vietino tali ordigni! Tutto questo a 70 anni dalla "liberazione"


- L'assassinio di Aldo Moro, ex presidente italiano che voleva emettere per L'Italia moneta sovrana, ovvero moneta SENZA DEBITO, Aldo Moro venne ucciso dai servizi segreti americani che incolparono le brigate rosse... 

Se Aldo Moro non fosse stato tolto di mezzo, oggi NON esisterebbe debito pubblico e saremmo tutti più ricchi e benestanti.



Vogliamo festeggiare oggi anche la strage di Gorla?


Si quella strage tutt'oggi impunita, dove i nostri "liberatori" il 20 ottobre 1944, sganciarono su i cieli di Milano delle bombe che finirono per esplodere in una scuola elementare, uccidendo 184 bambini innocenti con i loro 20 insegnanti...




Può una scuola elementare essere un bersaglio militare?


Oggi viviamo in una dittatura colorata di stampo finanziario, gli alleati salvatori sono in gran parte colpevoli della crisi economica nata nel 2008. 



A 70 anni dal fine guerra cosa ci fanno tante basi e tante bombe qui in Italia? 



Oggi siamo più schiavi che mai, schiavi delle banche, schiavi del debito, schiavi dei signori della guerra, schiavi del lavoro salariato, schiavi dell'ingiustizia, schiavi delle religioni.

Se l'America per noi deve significare Libertà, ci spieghino prima come mai, proprio in America, vengono uccise "misteriosamente" le menti più geniali che avrebbero cambiato in meglio l'intero mondo.

Ricordiamone alcuni:

- Nikola Tesla (free energy, levitazione magnetica, invenzioni futuristiche in uso dai militari)

- Wilhelm Reich (cura del cancro, energia orgonica, rivoluzione sessuale)

- Stan Meyer ( invenzione auto ad acqua - 184km con un litro di acqua piovana!)

- John Hutchison ( lavorando sugli studi del defunto genio Nikola Tesla, scopre l'antigravità, la fusione di metalli a distanza)

- Maestro Osho (leader spirituale che andava smascherò gli inganni di ogni tipo di religione e sistema politico, fondò una comunità libera ed indipendente da Stato e Banche, venne avvelenato in una prigione U.S.A dopo esser stato arrestato con false prove)

- Eugene F.Mallove (fusione fredda e free energy)

- Viktor Schauberger (teoria dell'implosione, nuovi fonti di energia pulita, muore 5 giorni dopo il suo ritorno dagli U.S.A - "Mi hanno preso tutto" dice.)



martedì 21 aprile 2015

La Scienza del futuro di Pier Luigi Ighina

IGHINA, SPESSO DERISO DALLA "SCIENZA UFFICIALE" DICEVA CHE LE SE SUE TEORIE VERRANNO CAPITE SOLO FRA 100 ANNI, ED AVEVA RAGIONE




Carissimi amici, vi chiamo così perché considero tali tutti coloro che cercano ed amano la Verità, vi scrivo questa lettera che dovrebbe in qualche modo sostituire la mia presenza fra voi. 

L’eredità che ho ricevuto da Pier Luigi Ighina rappresenta una tale rivoluzione nei confronti di tutto ciò che si è creduto finora, che è estremamente difficile non dico accettarla, ma anche solo avvicinarla. 

Basti pensare che essa richiede il superamento della logica per accettare la ritmica realtà del paradosso, la rinuncia ai concetti usuali di tempo e spazio che implicano il prima e il dopo... ...Questa grande Verità che lui ha insegnato e cioè che l’intero Universo creato non è altro che l’Immagine Riflessa di un Dio Creatore, che vuole duplicarsi in essa rendendola cosciente di essere tale, cioè rendendo coscienti le creature di essere vere Immagini di Dio e così riuscire ad identificarsi in Lui








LE GRANDI INVENZIONI IN ARMONIA CON LA NATURA

Nel 1964 quando incontrai Ighina per la prima volta nel suo laboratorio in Imola, rimasi soverchiato dalle stupefacenti novità che vi trovai e che lui cercò di spiegarmi con tanta pazienza. 

Mi colpì anzitutto il Generatore di Atomi Magnetici e cioè dei cosiddetti Monopoli positivi e negativi che egli ricavava separatamente da una grande elettrocalamita rotante e pulsante, utilizzando i quali si poteva far piovere o far venire il sole, accrescere la vitalità e le dimensioni delle piante e dei loro prodotti, guarire tutte le malattie facendole regredire nel tempo e cioè ricapitolandole dallo stato cronico a quello acuto e infine alla guarigione. 


(una delle macchine del genio imolese)

Mi spiegò inoltre che i due tipi di atomi che si potevano ricavare dal Generatore, corrispondevano quelli positivi all’energia che si irradiava dal sole sui pianeti e sul firmamento, quelli negativi all’energia che scaturiva per riflessione di quella solare. 




Con l’uso di queste energie che corrispondevano a quelle presenti nell’intero universo, si poteva agire con efficacia sulle materie e cioè distruggerle, nel senso di portarle nello stato o dimensione energetico-spirituale; crearle, cioè materializzarle portandole dallo stato eterico-formativo invisibile a quello materiale, e soprattutto trasformarle utilizzando il Principio fondamentale dei Filtri Magnetici, principio che fra l’altro forniva ineccepibili spiegazioni sul funzionamento delle cure omeopatiche, dimostrando come una energia che esce da un campo magnetico interno tende a materializzarsi all’esterno di esso, mentre una materia che entra in un campo magnetico tende a spiritualizzarsi. 

LA SCIENZA "UFFICIALE" CONSIDERA ANCORA LE INVENZIONI DI IGHINA "FANTASCIENZA" PERCHE' ESSA VUOLE CHE TUTTO SIA RIPETIBILE, MA LA VERITA' E' CHE... 

Circa l’uso di queste energie, è molto importante tener presente che sia l’energia che è dentro di noi, sia quella che si trova nell’ambiente, sia quella che si produce col Generatore di Atomi magnetici, sono della stessa natura e interferiscono fra loro, poiché tutte e tre sono originate ed alimentate dal medesimo Ritmo Sole-Terra, per cui non si può pretendere di tenerle separate e quindi di utilizzarle per ottenere effetti ripetibili a piacere, dal momento che esse, pur essendo collegate nella causa che le produce, mutano di continuo nelle loro diverse manifestazioni, a seconda dei tempi e delle condizioni sia interne che esterne. 

Ne deriva che non sempre si può riuscire a far piovere, non sempre si possono guarire tutti i malati, ecc., a meno che non vi sia nell’operatore una tale fede nell’identità di tali energie, da riassumerle in sé rendendole unitarie nella propria volontà. 


Penso che cominciate a rendervi conto che per riuscire ad entrare in una simile visione dell’universo, bisogna rinunciare ad un sacco di preconcetti, suggestioni, illusioni, false certezze mai verificate, in una parola rinunciare alla propria mentalità, cosa difficilissima, dal momento che le nostre idee dominanti non sono astrazioni, ma veri e propri esseri viventi che non rinunceranno mai spontaneamente al loro predominio... (I famosi ARCONTI di cui parlavano gli gnostici?) 


Estratto da una lettera di Alberto Tavanti

venerdì 17 aprile 2015

Nasce nelle Dolomiti " La Valle della Vita"





"TORNARE A VIVERE"

Questo è il riassunto sintetico di questo magnifico progetto che desidera far riscoprire all'uomo moderno la vera cultura, le tradizioni e uno stile di vita finalmente degno di essere vissuto, tutto questo è stato concepito nelle Dolomiti Bellunesi.

Geograficamente si estende al margine sud occidentale della Provincia di Belluno, sulla destra del fiume Piave (nella media Valle del Piave localmente detta Valbelluna), punto di contatto tra le Dolomiti e le Prealpi Venete, confina con la Regione Trentino Alto Adige e in parte con le province di Vicenza e Treviso

.



Il tutto nasce dall'ispirazione di due giovani architetti, Luca De Gol e Samir Bhowmik,  dopo aver letto il libro di Silvano Agosti 
“Lettere dalla Kirghisia”dove l'autore narra di un nuovo e più sensato modo di vivere, dove si lavora al massimo 3 ore al giorno, dove si studia nei parchi all'aperto e ad ogni abitante è assicurato 
un tetto sulla testa e un pasto caldo.

I due giovani architetti, uno originario di Belluno, immaginano 
di trasferire il loro progetto “Letters from Sibbesborg” 
nelle Dolomiti e lì sperimentare un nuovo livello di esistenza
 per i cittadini, dove ogni giorno si festeggia la vita.


“Letters from Sibbesborg” (progetto a concorso finlandese per una nuova società sostenibile e più "umana") non è un progetto fine 
a se stesso, ma funge da prototipo utilizzabile anche in luoghi e circostanze diverse rispetto al concorso nel quale é stato pensato.

Proprio per questo le riflessioni che seguono prendono in esame l’area geografica della Comunità Montana Feltrina –
dove uno di noi è nato e vissuto fino a 23 anni  e cercano di sviluppare un modello urbanistico, architettonico, paesaggistico attento al territorio, all’ambiente e di conseguenza all’essere umano che di esso fa parte.


Il fatto che le Dolomiti siano state dichiarate Patrimonio dell´Umanitá da parte dell´Unesco è di enorme rilevanza, e fa capire quanto importante sia il ruolo della natura in tutti i suoi aspetti: da quelli legati all´ecosistema, dal rapporto con l´uomo e gli animali, a quelli puramente estetici.

"Ora, il nostro piano territoriale, che ha come scopo principale quello di creare un ambiente artificiale il più possibile legato 
al territorio e alla natura, si rivolge in prima istanza 
all’essere umano, avendo come obiettivo 
il benesseree la felicitá della vita."


Il binomio uomo-natura acquista subito grande importanza in un’area come quella dolomitica; e come la natura diventa Patrimonio dell’Umanità, ci piacerebbe avvalorare la richiesta,
 già inoltrata da Silvano Agosti, di dichiarare 
l’essere umano Patrimonio dell´Umanità.



La Comunità Valle della Vita non è un sogno. 

E non è un’utopia partorita dalla nostra immaginazione. 
Si tratta di un vero e proprio progetto. Un progetto umano che comprende comunità, economie, ecosistemi e stili di vita. Esiste in realtà in questa terra del nord Italia, dominata e protetta dalle grandiose catene montuose delle Dolomiti.

In questa natura aspra e paradossale, abbiamo trovato un paradigma dell’esistenza umana che fino ad ora era stato solo raccontato da veggenti e profeti.

Abbiamo scoperto una vivace comunità, non lontana dalla storica città di Venezia e ai confini con il Trentino, ai piedi delle più belle montagne del mondo, le Dolomiti, dove scorre un antico torrente, il Caorame, circondato da fitti boschi, che a loro volta fanno parte del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

(Anno 1492 , foto di vita contadina dell'epoca)

"La gente qui ha reinventato la felicità e la comunità si è riallineata e ri-adattata alla natura. La Comunità Valle della Vita è una visione di un nuovo tipo di umanità che è entrata in completa realtà nel 2050, un fiore sbocciato nel corso del tempo."

In questa nuova terra promessa non esiste una singola comunità ideale, ma diverse comunità che coesistono insieme disseminate all’interno del territorio della Comunità Valle della Vita.

A differenza delle città contemporanee e degli sviluppi suburbani periferici che seguono i vecchi principi della pianificazione urbanistica e di disegno urbano, la Comunità Valle della Vita è stata pensata e ripianificata seguendo i principi ispirati alla natura, alla geografia, alle stagioni e alla condizione umana.

(foto dimostrativa)

L’obiettivo principale dei progettisti è stato quello di allontanarsi dai sistemi secolari di produzione, riavvicinandosi ad una pianificazione dell’economia, della società e del tessuto urbano che si basano su principi egualitari e ha confermato la condizione umana come qualcosa che deve essere nutrito e ha riconosciuto il suo stato come supremo.

Questo nuovo grande centro si sviluppa lungo il fiume Piave, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e i centri di maggiore interesse storico culturale con eventi ed attività.


I siti di patrimonio storico sono diventati tutti parte del centro, generatrici di turismo e parte integrante della vita dei cittadini della Comunità Valle della Vita.

La città di Feltre conserva ancora il suo status di centro storico e di transito alle zone circostanti e ora, piú di prima, acquista più forza architettonica e urbanistica.

Informalmente chiamato Playground, è l’area verde principale che collega tutti i villaggi/comunitá, boschi, piazze, parchi.

Le Case o centri di comunità situate all’interno della Valle della Vita sono le nuove istituzioni comunali costruite, ristrutturate, gestite e utilizzate dalla comunità.

(foto dimostrativa)

Sono le nuove istituzioni locali che gestiscono l’economia locale, creano posti di lavoro, sovvenzionano le imprese locali, organizzano l’istruzione per tutti, a tutti i livelli, un polo di innovazione e sviluppo per tutta la comunità. Essi contengono i musei, le scuole, luoghi di lavoro, negozi e outlet, caffè e ristoranti, biblioteche e centri diurni.

Ogni Casa è specializzata in un particolare settore e funge da centro di risorse per quel particolare settore. Le Case della cultura, delle arti e del patrimonio storico per esempio sono i motori culturali e artistici per la Comunità Valle della Vita.

I Comuni si trovano all’interno del Playground, e sono connessi da strade verdi e naturali, accessibili a piedi in bicicletta o con mezzi leggeri elettrici.


Il modello Eco-Cycle Dolomiti

La caratteristica che colpisce di questi insediamenti sono i Giardini della Luna, giardini e terreni agricoli che circondano gli insediamenti abitativi, costellati di fiori, alberi da frutto e orti. Questi giardini sono di proprietà e gestiti dalle comunità per tutta la stagione agricola nella regione.

La Comunità Valle della Vita è autosufficiente nella produzione alimentare e dipende, per la maggior parte, dalla sua raccolta regionale per la sua gente.

Oltre che nei Comuni, le colture sono coltivate anche lungo le vie di connessione verdi che collegano tutti i comuni/villaggi 
vecchi e nuovi.

(foto dimostrativa)


I nuovi villaggi sono pensati e progettati in stretta relazione con il territorio, tenendo conto della geografia e la storia architettonica e urbanistica del territorio, seguendo e attuando le innovazioni in campo architettonico e costruttivo, creando connessioni web tra tutte le piccole comunitá vecchie e nuove della Comunità Valle della Vita.

Ogni villaggio comprende una vasta gamma di alloggi multifamiliari, case a schiera, case private, laboratori e appartamenti per studio o lavoro.
Ogni villaggio è gestito da una cooperativa che sovrintende il settore zootecnico, manutenzione, attività quotidiane e festival. La maggior parte degli abitanti lavora da casa e nei rispettivi villaggi/comunità, dedicando piú tempo all’agricoltura, alle arti e ai mestieri, e alle nuove tecnologie informatiche.




I principi ecologici consentono un ciclo in cui viene rinnovata energia, l’acqua viene rimessa in circolazione, e i rifiuti vengono sfruttati per rigenerare energia. Ogni aspetto della vita nella Comunità Valle della Vita è parte di questo ciclo ecologico. Giocare, lavorare, mangiare, riciclare per creare nuovi prodotti, attività ricreative e altre numerose attività sono tutti integrati in questo ciclo.

Ogni azione umana ha le sue implicazioni per l’ecologia della Comunità Valle della Vita e per questo motivo il tessuto costruito e gli spazi pubblici sono inoltre progettati per lavorare all’interno dell’Eco-modello.



Nella Comunità Valle della Vita l’attenzione è sulle persone e non sui trasporti, sullo scambio e non sul movimento incondizionato. 

Le vecchie automobili sono quasi inesistenti, tranne per i veicoli di comunità condivisi e quelli necessari per l’agricoltura e piccole industrie artigianali. C’è una proliferazione di biciclette, risciò alimentati ad energia solare, tram e altri veicoli che girano con energie rinnovabili.


Il sistema è inoltre progettato per agevolare portatori di handicap ed anziani ed è completamente accessibile a tutti.
Le connessioni di transito maggiori verso nord e sud della Comunità sono garantite dalle attuali strade, rese più sicure e veloci, per garantire una maggiore fluidità di traffico, reso drasticamente inferiore grazie alla minore necessitá di spostamenti fisici delle persone.

Il transito locale si basa su tram e mini-bus elettrici.
Principalmente tre rotaie circolari garantiscono l’accesso a tutti i maggiori punti di interesse della Comunità e sono utilizzabili gratuitamente dai cittadini.

Attraverso una visione urbana decentralizzata, in equilibrio con la natura, un nuovo concetto di gioco della vita, basato sullo slow-urbano, la società è stata creata nella Comunità Valle della Vita.



Un cambiamento rivoluzionario


Questa è una società e una Comunità che è tornata alle sue radici con la terra, con l´artigianato locale, con una rete di conoscenze che viene condivisa e dove i bambini non sono rinchiusi nelle scuole o gli adulti nei luoghi di lavoro stressanti.

"Qui, il cambiamento rivoluzionario da un sistema di produzione massificato, verso un sistema di produzione 
solo per esigenze reali, la distribuzione di servizi 
da un solo centro a piú centri diversificati e l’orrore 
di un approccio consumistico a favore di uno piú egualitario 
ha portato ad un nuovo livello di esistenza per i cittadini."


Questo nuovo sistema ha consentito la creazione di un ambiente equilibrato, che non solo promuove la salute fisica e mentale, ma anche un atteggiamento responsabile e sostenibile nei confronti delle condizioni naturali ecologiche dell’ambiente che ci circonda.



… di fronte a questo brulichio di artisti e di bambini, di gente in vario modo allegra, chiedo che festa si stia celebrando:
 “Nessuna qui da noi ogni giorno si festeggia la vita.”
(Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti)















mercoledì 15 aprile 2015

SI CHIAMA CIVILTA'


Uno mangia e comanda, 10 lo aiutano, 
100 fanno di che nessuno crei problemi, 
10000 lavorano e tirano a campare. 

Si chiama civiltà e ce la tiriamo dietro da circa 5000 anni.



martedì 14 aprile 2015

La Magica Scienza di Pier Luigi Ighina








Nel 1964 quando incontrai Ighina per la prima volta nel suo laboratorio in Imola, rimasi soverchiato dalle stupefacenti novità che vi trovai e che lui cercò di spiegarmi con tanta pazienza.




Mi colpì anzitutto il Generatore di Atomi Magnetici e cioè dei cosiddetti Monopoli positivi e negativi che egli ricavava separatamente da una grande elettrocalamita rotante e pulsante, utilizzando i quali si poteva far piovere o far venire il sole, accrescere la vitalità e le dimensioni delle piante e dei loro prodotti, guarire tutte le malattie facendole regredire nel tempo e cioè ricapitolandole dallo stato cronico a quello acuto e infine alla guarigione.



Mi spiegò inoltre che i due tipi di atomi che si potevano ricavare dal Generatore, corrispondevano quelli positivi all’energia che si irradiava dal sole sui pianeti e sul firmamento, quelli negativi all’energia che scaturiva per riflessione di quella solare, dal cuore o nucleo o sole interno dei pianeti e quindi anche dalla nostra terra, dando origine ad un Ritmo di scambio energetico, che non solo manteneva in vita i pianeti che egli definiva enormi Cellule viventi, ma era inoltre responsabile della formazione della materia e della nascita in essa della vita.




Con l’uso di queste energie che corrispondevano a quelle presenti nell’intero universo, si poteva agire con efficacia sulle materie e cioè distruggerle, nel senso di portarle nello stato o dimensione energetico-spirituale; crearle, cioè materializzarle portandole dallo stato eterico-formativo invisibile a quello materiale, e soprattutto trasformarle utilizzando il Principio fondamentale dei Filtri Magnetici, principio che fra l’altro forniva ineccepibili spiegazioni sul funzionamento delle cure omeopatiche, dimostrando come una energia che esce da un campo magnetico interno tende a materializzarsi all’esterno di esso, mentre una materia che entra in un campo magnetico tende a spiritualizzarsi, invertendo comunque in entrambi i casi, la propria polarità (infatti, stato dimensionale e polarità, sono fattori fra loro interdipendenti).



L'ENERGIA E I MODI DI USARLA: 

Circa l’uso di queste energie, è molto importante tener presente che sia l’energia che è dentro di noi, sia quella che si trova nell’ambiente, sia quella che si produce col Generatore di Atomi magnetici, sono della stessa natura e interferiscono fra loro, poiché tutte e tre sono originate ed alimentate dal medesimo Ritmo Sole-Terra, per cui non si può pretendere di tenerle separate e quindi di utilizzarle per ottenere effetti ripetibili a piacere, dal momento che esse, pur essendo collegate nella causa che le produce, mutano di continuo nelle loro diverse manifestazioni, a seconda dei tempi e delle condizioni sia interne che esterne.





Ne deriva che non sempre si può riuscire a far piovere, non sempre si possono guarire tutti i malati, ecc., a meno che non vi sia nell’operatore una tale fede nell’identità di tali energie, da riassumerle in sé rendendole unitarie nella propria volontà.





L'EFFETTO STROBOSCOPIO:


In seguito cercò di farmi capire che il tempo e lo spazio così come li percepiamo coi nostri sensi, erano la conseguenza delle illusioni create dal cosiddetto Effetto Stroboscopio, cioè dalla differenza di velocità del moto spiraliforme dell’energia solare che avvolgeva e compenetrava la Terra alimentandone il fuoco solare interiore, nei confronti di quella che ne usciva con moto spiraliforme di senso contrario, per ritornare sul Sole dove si sarebbe nuovamente trasformata in luce.



Affermava che solo bloccando tale effetto tramite il superamento cosciente delle apparenze formali, avremmo potuto scoprire la nostra Identità con Dio, col Tutto, abolendo così in noi e attorno a noi ogni moto, ogni tempo, ogni spazio, per diventare Creatori di nuovi moti, nuovi tempi e nuovi spazi.



Lui aveva accesso al mondo dello Spirito, da cui traeva le conoscenze che poi cercava di trasferire nel nostro mondo materiale...




Tratto dalle memorie di Alberto Tavanti.