La verità sugli zingari,
un popolo libertario che non si piega al Sistema
“È tempo di nomadismo. Hanno ragione gli zingari, un popolo che potrebbe veramente scrivere un capitolo importante della storia dell’uomo.
Vivono su questo pianeta da migliaia di anni senza nazione, né esercito, né proprietà.
Custodiscono una tradizione che rappresenta la cultura più vera e la più semplice dell’uomo, quella più vicina alle leggi della Natura. Può sembrare una visione parziale o romantica? Cerco solo di farne una lettura meno superficiale di quanto normalmente ci fa comodo.
Gli zingari vanno verso l’abolizione del denaro, adottano lo scambio come nelle società primitive.”
Fabrizio De Andrè
Noto spesso una vastissima disinformazione ed un’estesa varietà di pregiudizi negativi, non che mistificazioni banali, riguardanti le comunità Rom, ed è per questo che nel seguente articolo cercherò di delineare in modo chiaro la cultura Rom basandomi sulle ricerche etnografiche dell’antropologo italiano Leonardo Piasere.
Leonardo Piasere come già accennato è un antropologo italiano e il massimo esperto e conoscitore della cultura e delle comunità Rom in Italia.
La comunità è il fondamento della cultura Rom, perciò si impegnano costantemente nel mantenimento dell’uguaglianza in modo da impedire l’emergere di divisione sociale e stratificazione gerarchica della società, ostacolando consciamente la formazione di veri e propri capi.
L’importanza conferita dai Rom alla comunità trova la sua espressione principale nel forte senso di solidarietà interna.
La libertà si esprime nella sua totale accezione fin quando esisterà la fondamentale distinzione tra Rom e Gagè, ovvero tra Rom e non-Rom, perchè questo carattere permette alla cultura Rom di affermarsi rivendicando i propri usi, costumi e tradizioni e rafforzando il senso di solidarietà comunitaria. La loro libertà si realizza nel mantenimento della comunità e della loro cultura.
Uno dei pregiudizi maggiormente diffusi è la credenza del fatto che i Rom non abbiano voglia di lavorare.
Leonardo Piarese prova dare una spiegazione a questo pregiudizio sostenendo, ricollegandosi al tema della libertà individuale, che ogni individuo Rom vuole essere padrone del proprio tempo e dell’organizzazione e gestione di quest’ultimo. Perciò il lavoro salariato tipico della società industrializzata e capitalista moderna collide con la cultura e la filosofia economica Rom, venendo considerato dai Rom come una forma di furto della capacità di controllo e gestione del proprio tempo da parte di noi Gagè.
Piarese per studiare la cultura Rom ha adottato il metodo antropologico dell’osservazione partecipante, trascorrendo lunghi periodi di tempo tra le comunità analizzate, imparando a conoscerle e a conoscere il loro mondo dal loro punto di vista, abbracciando il concetto di relativismo culturale che “non propone un generico concetto di tolleranza, ma la necessità di sospendere il pregiudizio, rinunciare all’applicazione a-critica delle proprie categorie e sforzarsi di percorrere la via dell’ascolto e del dialogo”, citando direttamente la ricercatrice e antropologa Angela Biscardi.
Citando nuovamente Fabrizio De Andrè:
“Io penso che proprio queste persone, questi gruppi di persone, difendendo il loro diritto ad assomigliare a se stessi, difendono soprattutto la loro libertà”.
Fonte: http://anarcoantropologo.altervista.org/cultura-rom-comunita-senza-nazione-senza-esercito-senza-proprieta/
Credo che il caso abbia fatto incontrare a quello studioso solo le persone con l'animo nobile, io ne ho incontrato purtroppo parecchie squallide, egoiste e bugiarde. Non ho dubbi che un popolo senza un esercito sia ammirevole, però non si tratta di una loro scelta ma una conseguenza delle circostanze, infatti facevano il servizio militare.
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EliminaSquallide egoiste e bugiarde nei suoi confronti, e certamente, lei è un Gagé.
EliminaEsattamente come lei vede 'loro' come 'altri' 'non me' loro vedono lei con tutta la diffidenza che l'esperienza vissuta gli suggerisce.
È piuttosto ovvio sa?
(È la seconda volta che il taptalk scrive una cosa per un altra! )
Che bella prospettiva pseudo-libertaria romantica da testa d'uovo.
RispondiEliminaAlcuni concetti, poi ..
Ugualitari? Ma, ma se han quasi delle caste al loro interno?!
Da noi sono clan criminali, dedite al furto, spaccio, estorsioni, armi ecc... non so forse questi rom da lei descritti non sono quelli che vediamo in italia?
RispondiEliminaOvviamente non tutti.
RispondiEliminaLa situazione descritta mi sembra completamente irreale. La mia esperienza di contatto con gli zingari è quella di essere stato derubato in casa mia di soldi e oggetti d'oro. Non ho potuto fermarli perchè se facevo loro del male, anche solo in maniera non intenzionale, andavo nei guai io.
RispondiEliminaSi si. Vai a farti un giro a Tor Sapienza a Roma, poi ne riparliamo. I rom descritti nell'articolo purtroppo sono un'impercettibile minoranza. Tutto il resto è merda.
RispondiEliminaSi si. Vai a farti un giro a Tor Sapienza a Roma, poi ne riparliamo. I rom descritti nell'articolo purtroppo sono un'impercettibile minoranza. Tutto il resto è merda.
RispondiEliminapenso che i veri rom non vanno a tor sapienza, anzi se ne stanno ben lontani dalla presunta civilta che vi schiavizza in modo ben peggiore con chiesa romana e banche e purtroppo con il vostro consenso da millenni in love mukti
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